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Oristano: presentato il progetto di contrasto alla povertà educativa

Un progetto ambizioso della CGIL di Oristano in collaborazione con la FLC e la CGIL della Sardegna contro la povertà educativa e la dispersione scolastica.

04/09/2020
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Questa mattina, nella sede della Camera del Lavoro di Oristano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto elaborato dalla Cgil di Oristano con la collaborazione della Flc e della Cgil Sarda. Un progetto ambizioso che mette al centro dell'attenzione la qualità dell'istruzione intesa come strumento di sviluppo del territorio e che affronta il tema della povertà educativa che ne rallenta la crescita e potenzialità. "L'Oristanese può diventare un laboratorio di sperimentazione su questo versante, soprattutto per la gravità del fenomeno dello spopolamento e di emigrazione dei giovani che l'affligge". Questa l'auspicio di Andrea Sanna, segretario della Camera del Lavoro, che introduce l'illustrazione dei dati impietosi sulla realtà del territorio sempre più interessato ad un progressivo invecchiamento della popolazione (l'età media è passata dai 41 anni del 2002 agli oltre 48 odierni) e con un sistema scolastico in cui le performance sono piuttosto negative. "I giovani sono la nostra speranza per questo dobbiamo investire sull'istruzione e costruire le condizioni per il loro radicamento sul territorio". Questo il senso del progetto che per combattere la povertà educativa mette sul campo azioni differenti su vari livelli con però hanno una precisa strategia e regia politica. Azioni che affrontano il problema dell'analfabetismo funzionale e di ritorno agendo sugli adulti, che ipotizzano nuove alleanze sul territorio, che propongono nuove soluzioni per combattere la dispersione scolastica e si preoccupano anche dell'accoglienza degli studenti pendolari abbandonati a loro stessi in caso di mancato funzionamento della scuola. Per la realizzazione di queste azioni sono necessarie alleanze ed è per questo che da subito sono state coinvolte Cisl e Uil territoriali. Si tratta, comunque, di azioni già avviate e in essere ma inserite oggi in un contesto ed una strategia politica ormai matura e organica. Antonello Cossu, Segretario della Flc, è entrato nel merito della Scuola del Popolo, una delle azioni proposte, sottolineando la buona riuscita di questo progetto "esportato" ormai in gran parte d'Italia. Importante, soprattutto, la convenzione che verrà firmata a giorni con Il CPIA di Oristano che permetterà l'iscrizione di una parte dei corsisti nella scuola statale. Un obiettivo centrato quindi: attraverso la scuola del popolo si riportano adulti a riprendere un percorso di studi e di crescita culturale. Ivo Vacca, del dipartimento istruzione e formazione della Cgil Sarda ed estensore del progetto, sottolinea come ad oggi non esista una vera definizione del concetto di "povertà educativa" e come essa sia stata "appaltata" completamente al terzo settore. "Eppure contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica diventa fondamentale per evitare che il piccolo investimento di oggi diventi un costo enorme domani per la società". Proprio questa complessità del fenomeno porta a coordinare azioni diverse che affrontino il problema su vari livelli con la consapevolezza che da queste azioni possa nascere una vera e propria rivendicazione territoriale sul diritto all'istruzione di qualità. L'intervento di Caterina Cocco, Segretaria Regionale Cgil sarda che ha chiuso la presentazione del progetto, ha ribadito il protagonismo della Cgil nella contrattazione sociale e come essa possa giocare un ruolo importante per il territorio. L'esperienza di Oristano viene considerato  un importante contributo all'elaborazione della strategia politica complessiva della Cgil Sarda: "Questo diventa esempio di un nuovo approccio alla relazione tra sindacato e territorio, un invito alla collaborazione, al lavorare assieme nella soluzione dei problemi: per questo seguiamo con interesse questa esperienza e collaboriamo alla sua riuscita".
Schede sintetiche azioni illustrate:

La scuola del popolo. La povertà educativa e la dispersione scolastica si ritrovano soprattutto all’interno di nuclei familiari con forte difficoltà economica. Non bisogna dimenticare, infatti, che uno dei problemi del nostro paese è la bassa mobilità sociale, ovvero la maggiore difficoltà di poter migliorare il proprio livello culturale, nonostante una realtà familiare molto scarsa. Il progetto della Cgil cerca di agire anche sul nucleo familiare dando la possibilità agli adulti di essere sollecitati alla ripresa di interessi culturali e sociali. Questo si concretizza con l’utilizzo delle sedi della Cgil e il coinvolgimento dei docenti in pensione che mettono a disposizione solidarmente e gratuitamente la loro collaborazione. La proposta, nata proprio nella Camera del Lavoro di Oristano, si è poi sviluppata a livello nazionale con una sperimentazione avviata in 12 regioni e 21 Camere del Lavoro. Al momento del Lock Down erano attivi 24 corsi seguiti da 550 persone. Nei prossimi giorni verrà presentato il programma delle attività 2020/21 di Oristano che prevedono una collaborazione con il CPIA e un totale di 9 corsi da avviare.

Le Conferenze territoriali per l’Istruzione. Il tema dell’Istruzione non può essere più affrontato con i metodi tradizionali. Serve, al contrario, un nuovo approccio culturale-politico al problema che veda tutte le forze vive del territorio impegnate sul raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso. Partendo da questo presupposto la Cgil ha proposto, assieme alla Cisl e Uil di Oristano, un nuovo progetto che prevede l’Istituzione delle conferenze territoriali per l’Istruzione a livello di Unione di Comuni. Si tratta di un tentativo di costruire dal basso una scuola su misura per il territorio che, attraverso un tavolo di tipo partenariale, analizza i nodi critici del sistema, costruisce anagrafe degli studenti, favorisce lo sviluppo degli asili nido come primo rimedio contro la dispersione scolastica e crea alleanze per eventuali rivendicazioni. Attualmente si sono tenute quattro riunioni con impegno a definire al più presto le riunioni istitutive dei tavoli partenariali.

La Student Town di Terralba. Si tratta di uno strumento nuovo che tende ad ampliare il tempo trascorso dagli studenti all’interno dell'edificio scolastico, realizzando, guidati dai “coach”, attività libere sportive o artistiche e di recupero su eventuali materie. Questo servizio viene finanziato dagli Enti Locali. Obiettivo: agire sulle motivazioni dei giovani per combattere eventuali disaffezioni dallo studio prima che possano diventare  motivo di abbandono. Questo modello può diventare interessante soprattutto nelle realtà periferiche per rivitalizzare istituti scolastici interessati alla diminuzione degli iscritti. La sperimentazione della Student Town, bloccata dal Lock Down, verrà ripresa con l’avvio delle lezioni a settembre/ottobre in quanto è stato già erogato il primo finanziamento.

La Student Town di Oristano. Questa proposta è stata presentata al Comune di Oristano per la necessità di garantire la sicurezza degli studenti in questa fase di pandemia, soprattutto a coloro che provengono da località distanti dalla città sede degli edifici scolastici. Per questo è stato rilanciato un progetto vecchio di decine d’anni che tendeva a dare ospitalità agli studenti pendolari in strutture apposite con personale specifico e assunto per questa esigenza. I costi, oltre che dal Comune della città ospitante possono essere suddivisi anche tra i comuni di provenienza degli studenti. Il progetto è stato inviato al Comune di Oristano che dovrà valutarne la fattibilità, anche utilizzando eventuali convenzioni con le autonomie scoladtiche disponibili a farsi carico del problema.