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Continua in Sicilia la mobilitazione unitaria della categoria per contrastare i tagli agli organici del Ministro Gelmini

Il Presidente della Regione, On. Lombardo, denuncia la “lesione del principio costituzionale di leale collaborazione” tra Stato e Regione e chiede al Ministro Gelmini il reintegro di 600 unità di personale di sostegno.

27/08/2008
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Mentre procedono le operazioni di nomina degli incarichi annuali presso gli uffici scolastici provinciali, continua la mobilitazione unitaria della categoria per denunciare la gravissima condizione della scuola isolana che si avvia a iniziare il prossimo anno scolastico con oltre 2600 insegnati in meno.

Classi superaffollate, laboratori chiusi per mancanza di personale, sezioni di scuola serale cancellate e sezioni con oltre 35 frequentanti, sezioni chiuse nelle case circondariali, classi con due o tre alunni certificati diversamente abili dalle AA.SS.LL. senza un adeguato sostegno: questa la drammatica realtà che dovrà affrontare la scuola siciliana con i suoi insegnanti, recentemente “gratificati” da quello che appare uno spirito separatista e antimeridionale del Ministro dell’istruzione della Repubblica Italiana. I docenti, il personale ausiliario, tecnico, amministrativo e direttivo dovranno, invece, lavorare in condizioni rese ancora più difficili con grave pregiudizio per quei risultati sugli apprendimenti giustamente predicati dal Ministro ma non praticati con le scelte politiche.

Nei territori si susseguono gli incontri e i sit-in per sensibilizzare le istituzioni locali, i prefetti, le famiglie, i parlamentari e la società civile sul pesante taglio all’organico di sostegno che graverà pesantemente sulle condizioni degli alunni diversamente abili e sui precari che perderanno il loro lavoro.

La mobilitazione della categoria e le iniziative messe in campo dai sindacati e dalle associazioni delle persone con disabilità ha prodotto un primo importante risultato politico; il presidente della regione siciliana, On. Raffaele Lombardo, condividendo le preoccupazioni delle confederazioni e dei sindacati di categoria circa il futuro incerto della scuola siciliana, ha scritto una lettera al Ministro della pubblica istruzione denunciando la violazione di principi costituzionali e chiedendo al Ministro, della sua stessa compagine politica, l’assegnazione di “almeno 600 unità” di personale per non ridurre in maniera così significativa il sostegno ai soggetti diversamente abili.

Aspettiamo di conoscere le determinazioni del Ministro, ma continua la mobilitazione della categoria.

Roma, 27 agosto 2008

___________________

REGIONE SICILIANA
Il Presidente della Regione

Oggetto: Taglio degli organici su posti di sostegno.

On. Maria Stella Gelmini
Ministro della Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Viale Trastevere
ROMA

Illustrissimo Ministro,
preme rappresentarLe quanto si è verificato a seguito della emanazione della Circolare n. 19 del 1 febbraio relativa alle dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2008/2009.
In particolare, relativamente al taglio dei posti di sostegno, mi corre obbligo riferirLe quanto segue.

Questa Presidenza della Regione manifesta, oggi, grande preoccupazione per la mancata assistenza scolastica agli alunni diversamente abili della Sicilia per gli effetti del taglio degli organici a far data dall’anno scolastico 2008/2009.

Le riduzioni degli organici, senza una preventiva interlocuzione con l’Amministrazione regionale, titolare di competenze proprie sulle quali le determinazioni statali vengono ad interferire, configura lesione del principio costituzionale di leale collaborazione.

Sono certo, tuttavia, che una interlocuzione con la S.V. possa eliminare errori di valutazione cui il Ministero possa essere incorso nel determinare la riduzione degli organici siciliani sui posti di sostegno.

In particolare, il numero degli alunni disabili certificati dall’Autorità sanitaria, in base ai dati forniti dagli Uffici scolastici provinciali, è di 25.938 unità ed è in netto aumento rispetto all’anno scolastico 2007/2008 (20.359).
E’ da precisare che in Sicilia, a partire dall’anno scolastico 2007/2008, tutti gli alunni di nuova iscrizione o che iniziano un nuovo ciclo di studi, sono stati certificati dall’Autorità sanitaria, in base ad una precisa direttiva dell’Assessorato Regionale alla Sanità, secondo il codice ICD10 e questo a garanzia della attendibilità delle certificazioni.
In questa situazione il decreto interministeriale sugli organici riduce i posti di sostegno rispetto all’anno scolastico che volge al termine.
Altra riduzione è stata fatta dall’Ufficio Scolastico Regionale che, da un lato, deve garantire il rispetto dei vincoli del citato decreto che porta ad una diminuzione globale di 2521 posti e, dall’altro, deve riallineare i rapporti docenti - alunni al fine di ridurre le differenze tra le varie province.
In questa situazione a fronte di 12.840 posti attivati nell’anno scolastico 2007/2008 è previsto il funzionamento di 11.837 posti con un decremento di 1.003 unità.
Se è vero che ciò ha fatto sì che il rapporto docenti - alunni sia passato da 1,59 a 1,73, rapporto che va incontro alla prescrizione della legge finanziaria, è anche vero che in Sicilia la scuola è costretta ad assumere un ruolo di supplenza nei confronti delle altre istituzioni che sul territorio si fanno carico delle esigenze degli alunni disabili.
Ciò spiega perché il rapporto posti/alunni sia così favorevole.

Variare in misura tanto significativa il rapporto in questione ha effetti drammatici sul livello di integrazione che può essere garantito ai soggetti più deboli.

Come non condividere il Suo discorso introduttivo alle Camere: “Dobbiamo adottare la migliore cura per chi è più malato. Se siamo tutti convinti che l’istruzione è storicamente la più formidabile leva di emancipazione e riscatto sociale, è ancora più urgente riparare questa leva nel Mezzogiorno d’Italia, dove i bassi livelli di apprendimento, la povertà e il degrado sociale rappresentano un male da estirpare”.

Nel conseguimento di questo comune intento, pertanto, si rende indispensabile incrementare il numero dei posti effettivamente assegnati di almeno 600 unità al fine di assicurare maggiore gradualità nelle operazioni di riallineamento e, soprattutto, non ridurre in maniera così significativa il sostegno ai soggetti diversamente abili, pur in presenza di incrementi così significativi di alunni.

Cordialità.

Il Presidente della Regione
On. Raffaele Lombardo