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18 novembre, il CNR compie 90 anni

Moltissime iniziative per festeggiare il novantennale, ma non dimentichiamo i problemi che affliggono il settore.

19/11/2013
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Il 18 novembre 2013 il Consiglio Nazionale delle Ricerche compie 90 anni, istituito con Regio Decreto nel 1923. Il primo presidente fu il matematico Vito Volterra, ampiamente ricordato nella giornata conclusiva del novantennale con un'importante iniziativa. E' stato allestito per l'occasione presso la sede centrale uno stand di Poste italiane, per spedire o ritirare uno speciale annullo filatelico raffigurante Vito Volterra.

Molteplici sono state le iniziative per celebrare i 90 anni dell'Istituto, celebrazioni fortemente volute dal presidente prof. Luigi Nicolais  avviate il 25 giugno alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Alla cerimonia di chiusura delle celebrazioni oltre al presidente del CNR prof. Luigi Nicolais, hanno partecipato il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente del Consiglio Enrico Letta, il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, il neo presidente della Crui Stefano Paleari, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il ministro per lo Sviluppo economico  Flavio Zanonato, il presidente dell'Accademia dei lincei Lamberto Maffei, presenti in aula tra gli altri il senatore Walter Tocci e la senatrice Rosa Maria De Giorgi componenti della Commissione Cultura del Senato della Repubblica.

La giornata dedicata ai giovani, si è aperta con la consegna dei premi “Ricercat@mente” ai 7 migliori ricercatori under 35 vincitori della selezione promossa dal CNR, con l’Accademia nazionale dei Lincei, per valorizzare e riconoscere il merito dei giovani talenti. E' da evidenziare che 5 dei sette giovani ricercatori premiati sono precari. Ai giovani, in particolare si è rivolto, nel suo discorso, il presidente Nicolais, che con tenacia e passione continuano il lavoro nonostante le scarse prospettive lavorative.

Durante l'evento è stata presentata  una lettera aperta, sottoscritta da FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA, al presidente del Consiglio nella quale sono riportate le istanze della Ricerca pubblica e in particolare dei tanti precari ai quali il Governo dà poche speranze non riconoscendo il lavoro strutturale e prestigioso che svolgono.

Le risposte del Presidente del Consiglio non sono state per nulla soddisfacenti, la FLC CGIL si prepara ad una stagione di mobilitazione di tutto il personale.

E' necessario, infatti comprendere che ridurre sempre più le risorse dedicate alla Ricerca e perdere i precari significa perdere buona parte delle forze che rendono il CNR e  la Ricerca pubblica italiana eccellenti nel mondo. E' urgente, quindi che ogni lavoratrice e ogni lavoratore si faccia carico del problema per conservare non solo il livello di prestazione della Ricerca pubblica italiana ma anche il proprio posto di lavoro.

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