Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

Home » Ricerca » All'INDIRE le stabilizzazioni si trasformano in un concorso senza posti

All'INDIRE le stabilizzazioni si trasformano in un concorso senza posti

Negati il comma 1 e il comma 2 a più di cento precari che per le attuali norme avevano tutti i requisiti necessari

31/10/2023
Decrease text size Increase  text size

La FLC CGIL ha chiesto un urgente tavolo di trattativa dopo la pubblicazione degli “Elenchi del personale precario ai fini della procedura di stabilizzazione del personale non dirigenziale a tempo determinato ai sensi dell’articolo 20, comma 2, del d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75”.

Abbiamo fortemente contestato l’esclusione dei precari per cui l’anzianità di servizio è stata “accorciata” a causa del termine per conseguire i requisiti di stabilizzazione fissato al 31/12/2021.

Abbiamo più volte chiesto all’amministrazione di applicare immediatamente il comma 1, e poi il comma 2, per stabilizzare il personale precario secondo gli ultimi interventi normativi che prorogano i termini originari della Legge Madia, nella chiara volontà del legislatore di includere nelle procedure di stabilizzazione anche il precariato sfruttato dalle P.A. negli anni del PNRR.

Nell’incontro di informativa per il PTA 2024-26 l’amministrazione ha assicurato che si sarebbe provveduto tempestivamente alla stabilizzazione comma 2 secondo quanto indicato nel Piano e, quindi, alle proroghe per il resto del personale a TD, in base alla medesima procedura. Abbiamo più volte sollecitato chiarimenti non riuscendo a comprendere come la selezione comma 2 potesse essere messa in relazione con delle proroghe. Quando sono stati pubblicati gli elenchi e nove persone sono state private del diritto di stabilizzazione riconosciuto non appena un anno fa, ci è stato detto che per loro, in ogni caso, ci sarebbe stato modo di partecipare al “bando aperto” come prevederebbe la Legge Madia. Dunque, abbiamo nuovamente chiesto chiarimenti: ci sarebbero state la selezione comma 2, le proroghe… e un bando aperto? No, ci è stato risposto, si farà tutto con un’unica procedura.

Adesso che è stato pubblicato il bando di concorso pubblico nazionale per esami per la formazione di graduatorie volte all’assunzione a tempo pieno e indeterminato di unità di personale nel profilo di collaboratore di amministrazione (VII livello professionale) e di unità di personale nel profilo di collaboratore tecnico degli enti di ricerca (vi livello professionale) possiamo verificare se l’amministrazione ha mantenuto l’impegno preso col personale:

È una procedura di stabilizzazione comma 2? NO

Un anno e mezzo fa INDIRE era in grado di produrre un Avviso di selezione volto al superamento del precariato tramite procedura comparativa per esami riservata agli aventi diritto di cui all’art. 20 comma 2 del d.lgs. 75/2017 per la copertura di n. 20 posti nel profilo di Collaboratore Tecnico degli Enti di Ricerca (VI livello professionale) e n. 1 posto nel profilo di Collaboratore di Amministrazione (VII livello professionale) a tempo indeterminato.

Il personale precario dell’ente che maturava i requisiti al 31/12/2022 ha sostenuto quella selezione, mediante un colloquio, e oggi si ritrova obbligato a preparare una prova scritta (e una orale successiva) nel tempo di circa due settimane?

Non c’è stata alcuna chiarezza su quali criteri ha applicato l’ente nella composizione degli elenchi che fissano il profilo per cui si ritengono maturati i requisiti di stabilizzazione. Risultano, inoltre, dimenticati altri profili presenti nell’istituto: per esempio i precari OPTER che fine fanno? E sono state escluse nove persone rispetto agli elenchi del 2022. Fissare i termini al 31/12/2021 ha impedito di riconoscere a tutto il precariato di indire il diritto di stabilizzazione secondo il comma 1 della legge Madia.

È una procedura che consentirà di prorogare tutti i contratti in scadenza al 31/12/2023? NO

Pare piuttosto evidente che non si parli di proroghe. Sorprende come si possa aver utilizzato a caso questo termine durante l’informativa sindacale, in presenza della Presidente Grieco e del Direttore Galli. Le proroghe sono state più volte esplicitamente messe in relazione al “bando” di stabilizzazione comma 2. Avevamo dubbi, ora no: non ci sono proroghe, non ci sono mai state proroghe, ma una strategia che ha probabilmente il fine sì di stipulare nuovi contratti a TD con il personale attualmente in servizio fino al 31/12, ma solo a seguito di una partecipazione positiva all’ennesima prova selettiva, la più dura e complessa a cui finora lavoratrici e lavoratori precari sono stati sottoposti, a cui dovrebbero tra l’altro prepararsi in due settimane mentre con il loro lavoro effettivamente consentono a INDIRE di raggiungere i suoi obiettivi!!! INDIRE può prorogare i contratti dei lavoratori e delle lavoratrici precarie in virtù del loro diritto a essere considerati in procedura di stabilizzazione; la grave esclusione di nove di loro dagli elenchi con lo spostamento dei termini al 31/12/2021 ha l’effetto di privare questi lavoratori e queste lavoratrici anche delle proroghe.

È un concorso a bando aperto all’esterno avente come oggetto il 50% dei posti disponibili previsti dal PTA in relazione alle procedure di stabilizzazione comma 2? NO

Questa è la più facile. Non ci sono posti a bando. Non ce n’è traccia. E questo potrebbe avere effetti estremamente negativi nel caso dovessero essere applicati gli effetti del Decreto PA del 22 aprile 2023, n. 44 convertito in Legge, che riporta: "Nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all'ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all'assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall'assunzione, l'amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria nei limiti di cui al quarto periodo".

Si può intuire l’idea di avere mano libera nei termini della politica assunzionale, come di consueto pretendendo che chi lavora debba sottostare a ogni vessazione e affidarsi semplicemente alla “mano libera” da cui dipendono le sue sorti. In fondo INDIRE, anno dopo anno, riproduce questo principio: non si manda mai via nessuno, anzi. Qualcuno di nuovo arriva in continuazione. Che si crei occupazione è una buona notizia: non è, invece, una buona notizia il perseverante ricorso a contratti precari a Tempo Determinato, collaborazioni a progetto e consulenze, anche per assolvere a funzioni ordinarie. Questo sistema ha prodotto storture enormi: alcune sono state rilevate dalla Corte dei Conti più volte, inutile tornarci su.

Ma su un punto non si può far finta di non vedere: INDIRE costringe le lavoratrici e i lavoratori ad accettare:

  • di attendere quale sarà alla fine dell’anno la loro sorte se sono precari;
  • di non avere una vita professionale appagante e serena;
  • di non vedersi riconoscere le competenze e la formazione che hanno;
  • di riformulare ogni anno la ricerca, continuamente riorganizzata e non finanziata per progetti;
  • di sentirsi considerati come fortunati beneficiari della benevolenza di chi gli consente di lavorare.

Per queste ragioni, la FLC CGIL torna a ribadire che si debba andare in direzione contraria:

  • aggiornare la ricognizione per includere almeno chi matura i requisiti previsti dalla norma entro il 31/12/2023,
  • esplicitare i criteri di attribuzione alle differenti figure professionali per i casi che presentino negli anni la successione di impiego su più profili,
  • applicare innanzitutto il comma 1, e poi il comma 2, per tutte e tutti gli aventi diritto
  • garantire immediatamente le proroghe a tutto il personale in scadenza al 31/12/2023.

Pertanto, chiediamo il ritiro del bando pubblicato e l’avvio di un confronto chiaro e trasparente, che porti a stabilizzazioni certe e a garanzie per tutto il personale precario di INDIRE!

Altre notizie da: