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CNR: cambia il Vice Presidente

Si dimette il Presidente del CNR per assumere altro ruolo. Il CdA dell’ente nomina Federico Rossi come nuovo Vice Presidente. La FLC ritiene che, anche in attesa della nomina del nuovo Presidente, l’ente debba operare per la soluzione dei principali problemi, primo tra tutti il precariato

31/07/2007
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Il Consiglio di Amministrazione del CNR, convocato ieri, ha preso atto della nomina del Presidente Fabio Pistella a Presidente del CNIPA, a decorrere dal primo agosto, e delle sue conseguenti dimissioni da Presidente del CNR.
Le procedure per la nomina del nuovo Presidente dovrebbero partire nei prossimi giorni e la FLC auspica che siano il più rapide possibili, ma nel contempo che prevedano una effettiva partecipazione della comunità scientifica e che conducano alla scelta di una persona che, per autorevolezza scientifica e capacità di sostenere le ragioni della ricerca pubblica, consenta di rilanciare un ente che dispone di elevatissime professionalità che però, in questi anni, non sono state messe in grado di poter operare come sarebbe stato necessario.

In attesa della nomina del nuovo Presidente il CdA ha nominato come Vice Presidente di tale organismo, in sostituzione del Prof. Roberto De Mattei, il Prof. Federico Rossi.

La FLC invia al Vice Presidente, che conosce da tempo per la sua azione nel MIUR, nella Regione Campania e nella Conferenza delle Regioni e di cui ha apprezzato l’operato, i suoi complimenti ed auguri più sentiti.

Giudica inoltre positivo il cambio del Vice Presidente perché è noto a tutti come la FLC abbia sempre considerata gravemente sbagliata l’impostazione data dal Prof. De Mattei, fondatore della Associazione Lepanto, alle ricerche dei settori umanistici del CNR ed abbia condiviso il giudizio dato, al momento della sua nomina prima come sub commissario del CNR e poi nel CdA, da tutti i principali storici italiani che portò anche a dure interrogazioni parlamentari.
Per la CGIL, infatti, il rispetto della Costituzione, della laicità dello stato e dei diritti di tutte le persone, indipendentemente dal loro credo religioso o dalla loro scelta sessuale, è un elemento non negoziabile. Respinge, ad esempio l’apoteosi delle crociate e ogni discriminazione degli omosessuali, azioni portate avanti dall’ex Vice Presidente, la prima con convegni nell’ambito dello stesso CNR e la seconda nella sua azione con l’Associazione Lepanto.

Ad oggi, in assenza di un ulteriore orientamento del Ministro, quello delineatosi dopo il CdA di ieri appare come l’assetto definitivo del CNR per il periodo, che auspichiamo, di nuovo, sia il più breve possibile, da oggi fino alla nomina del nuovo Presidente.
Per questo ci sembra importante ricordare che il CNR non potrà occuparsi della sola ordinaria amministrazione, perché semplicemente questa non esiste.

Ciò che tutti si aspettano sono chiari segnali di discontinuità che, purtroppo, il Comunicato del CNR, che segnala come il CdA abbia dato mandato al neo Vice Presidente di conferire al Prof. De Mattei deleghe in materia di Identità culturale e Patrimonio culturale, non fanno proprio cogliere.

L’ente deve finalmente uscire dall’emergenza in cui una legge sbagliata ed una gestione altrettanto negativa l’hanno condotto.
Il più grande ente di ricerca deve tornare ad essere luogo di eccellenza ed il personale tutto deve essere valorizzato e, come più volte abbiamo affermato, liberato dalla burocrazia e dal controllo gerarchico e politico.

Altrettanto fondamentale è l’attuazione di tutti gli strumenti disponibili per eliminare il precariato: la stabilizzazione di quanti ne hanno diritto, con priorità eque che tengano conto di tutta l’attività svolta nella ricerca, e la trasformazione dei parasubordinati in tempi determinati, in attesa di un successivo rapido passaggio a tempo indeterminato.

Questa strada deve essere percorsa da oggi, senza indugi e ulteriori perdite di tempo.

Come sempre la FLC giudicherà le scelte che la politica e le amministrazioni degli enti compiono sulla base dei risultati per il personale e per la ricerca pubblica del Paese.

Roma, 31 luglio 2007

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