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Giuste le pietre d’inciampo al CNR, ma persa un’altra occasione per ribadire che la scienza non può avere confini

La FLC CGIL ringrazia il CNR per l’iniziativa ma sottolinea l’inopportunità della presenza dell’Ambasciatore del Governo Israeliano.

16/01/2024
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Mercoledì 11 gennaio si è svolta al CNR una cerimonia per l’apposizione di quattro pietre d’inciampo in memoria di Giacomo Anticoli, della moglie Gemma Anticoli e delle due figlie Luciana e Fiorella. Giacomo Anticoli ha lavorato come custode al CNR ed insieme alla famiglia viveva nel palazzo in Piazzale Aldo Moro, fino a che le Leggi razziali del regime fascista lo fecero “dispensare” perché di origine ebraica. Tutta la famiglia fu in seguito deportata, nel campo di concentramento di Auschwitz da cui non tornarono più. Le Pietre d’Inciampo, volute ed ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig, vengono poste davanti alla casa in cui sono vissuti i deportati nei campi di concentramento che non sono più ritornati e rappresentano un importante e doveroso ricordo dell’abominio avvenuto durante la seconda guerra mondiale.

La FLC CGIL ringrazia il CNR per l’iniziativa “Pagine della Memoria” che insieme a INGV, INAPP, Accademia Nazionale dei Lincei, Comunità Ebraica di Roma e Unione delle Comunità Ebraiche italiane ha permesso di ricostruire gli avvenimenti che hanno riguardato la famiglia Anticoli e aver promosso quindi l’apposizione delle pietre davanti all’ingresso del CNR a futura memoria.

La FLC CGIL ritiene però del tutto inopportuno l’avere invitato alla cerimonia anche l’Ambasciatore Israeliano, per altro non presente nell’elenco dei partecipanti all’incontro che ha fatto seguito alla cerimonia. La famiglia Anticoli era italiana di religione ebraica, e per questo erano presenti sia una rappresentante della Ministra dell’Università e della Ricerca, sia il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma. Appare davvero incomprensibile l’invito del rappresentante diplomatico del Governo di un solo altro paese, peraltro in un momento storico che vede tale Governo al centro di enormi tensioni nella regione mediorientale. E’ evidente, infatti, il rischio di far passare in secondo piano il tema della cerimonia, potendo l’invito essere letto come una presa di posizione nella drammatica situazione in atto nella Striscia di Gaza.

La FLC CGIL del CNR condanna fermamente l’ignobile e brutale atto del 7 ottobre scorso con cui Hamas ha aggredito la popolazione civile Israeliana uccidendo uomini, donne, anziani e bambini in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, atto al quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Nello stesso tempo esprime forte preoccupazione per quanto sta accadendo in questo momento nella regione Israelo-Palestinese e condanna altrettanto fermamente le violenze a danno del popolo Palestinese messe in atto dal Governo di Israele, che ha già provocato decine di migliaia di morti nella popolazione civile senza risparmiare personale sanitario, addetti all’informazione e operatori umanitari.

La FLC CGIL del CNR condanna con forza ogni forma di terrorismo e di violenza contro la popolazione civile ed invita TUTTI ad attenersi al rispetto del diritto umanitario internazionale, ritenendo inaccettabile l’assedio totale attuato dal Governo di Israele, che sottopone la popolazione Palestinese della striscia di Gaza a bombardamenti continui, togliendo luce, acqua, cure sanitarie e cibo ad oltre due milioni di civili Palestinesi residenti nella striscia di Gaza. Una popolazione, quella Palestinese, già stremata da anni di tensioni, soprusi ed ostilità.

Nel solco della tradizione della CGIL, da sempre schierata contro qualunque forma di antisemitismo, non accettiamo il barbaro gioco che scambia per antisemite le posizioni critiche nei confronti delle violente azioni militari condotte negli ultimi tre mesi dal Governo Israeliano nella striscia di Gaza.

Come FLC CGIL del CNR non possiamo che sostenere un cessate il fuoco immediato ed il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Nello stesso tempo sollecitiamo l’intervento deciso dei principali attori internazionali, l’ONU in primo luogo, che permetta di fermare ogni azione violenta ai danni della popolazione Palestinese inerme e di avviare tutti gli interventi umanitari necessari a soccorrere la popolazione ripristinando condizioni di vita idonee ad una esistenza degna per uomini, donne, bambini e anziani ingiustamente colpiti da una violenza che non hanno provocato.