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A rischio la funzionalità e l'efficacia dell'autonomia delle scuole

Alcune scelte dell'Amministrazione Scolastica recentemente formalizzate attraverso specifici provvedimenti amministrativi ovvero frutto dell'omissione di chiari indirizzi operativi e gestionali, stanno mettendo a rischio la funzionalità e l'efficacia del servizio.

24/07/2002
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dai Coordinamenti Nazionali Dirigenti Scolastici CGIL - CISL - UIL SCUOLA

Alcune scelte dell'Amministrazione Scolastica recentemente formalizzate attraverso specifici provvedimenti amministrativi ovvero frutto dell'omissione di chiari indirizzi operativi e gestionali, stanno mettendo a rischio la funzionalità e l'efficacia del servizio.

I Coordinamenti Nazionali dei Dirigenti Scolastici CGIL CISL UIL SCUOLA, nell'esprimere piena condivisione delle posizioni pesantemente critiche e fortemente preoccupate in merito già manifestate dalle Segreterie Nazionali dei Sindacati Confederali della scuola, con particolare riferimento alla mancata immissione in ruolo di personale docente ed ATA, accentuando così i processi di precarizzazione in atto, intendono denunciare ulteriori situazioni destinate ad incidere negativamente sulla vita e sull'attività delle istituzioni scolastiche con prevedibili difficoltà dei dirigenti scolastici a garantirne la gestione coordinata e unitaria

E' ormai scontato che gli Uffici dell'Amministrazione periferica non saranno in grado di procedere alle assunzioni a tempo determinato entro il 31 luglio, termine che il Governo stesso si era dato con la legge 333/2001, analogamente a quanto previsto per le assunzioni a tempo indeterminato.

Conseguentemente l'onere dei relativi provvedimenti si scaricherà sulle scuole che, come l'anno scorso, ma questa volta nel mese di agosto, dovranno ricorrere a modelli organizzativi "autogestiti" - non esimenti, tuttavia - le responsabilità personali di ciascun Dirigente Scolastico- e ad un estenuante e straordinario impegno per contemperare le esigenze di tempestività , trasparenza e legalità delle operazioni, nel doveroso riferimento alle graduatorie provinciali ed al rispetto dell'ordine di priorità degli aspiranti.

A questa accresciuta mole di impegni delle Segreterie delle istituzioni scolastiche fa riscontro la tendenza sempre più diffusa ad impiegare nei servizi ordinariamente espletati da personale ATA i cosiddetti LSU (Lavori Socialmente Utili) con conseguente perdita di posto dei titolari, coinvolgendo nell'operazione anche altre scuole non assegnatarie di personale LSU.

Non si intende qui contestare l'adozione di una forma di ammortizzatore sociale che consente il riutilizzo di personale espulso da precedenti occupazioni, quanto segnalare le disfunzioni che ne derivano per la scuola, sollecitando misure alternative.

Altro versante di comportamento omissivo dell'Amministrazione riguarda la mancata nomina dei Revisori dei Conti, prevista dal nuovo Regolamento di contabilità , circostanza che , dilatando oltre misura la fase transitoria, costringe le scuole a sottoporre i Contratti Integrativi al controllo delle Ragionerie Provinciali, ritardando l'efficacia esecutiva degli accordi.

Ad appesantire ulteriormente l'esercizio dell'attività amministrativo-finanziaria delle scuole concorre l'intollerabile ritardo di accreditamento delle risorse finanziarie, perfino, a volte, della stessa dotazione ordinaria, con grave pregiudizio sia dello svolgimento dei progetti programmati nell'ambito del P.O.F. che della doverosa erogazione dei compensi al personale coinvolto.

Addirittura paradossale, in questo contesto, appare la situazione nel Veneto, dove la Direzione Scolastica Regionale ha intimato alle istituzioni scolastiche di rivedere il Programma annuale sulla base di una previsione di Entrate del 65% e non più dell'80% rispetto all'anno precedente, costringendo le stesse ad una ristesura totale del Bilancio, ad anno scolastico inoltrato, con pesanti ripercussioni nel rapporto con i fornitori e con forti difficoltà nella realizzazione dei progetti didattici.

Tra le varie denunce di disfunzioni non possiamo sottacere come la Direzione Scolastica Regionale di Abruzzo, unica in tutt'Italia, abbia di fatto negato la mobilità ai Dirigenti Scolastici, costringendo oltre la metà di essi a permanere nell'attuale sede di lavoro, a fronte di una consistente richiesta di mutamento di incarico.

I Coordinamenti Nazionali dei Dirigenti Scolastici CGIL CISL UIL SCUOLA,a fronte delle sopra denunciate disfunzioni, manifestano profonda preoccupazione soprattutto per le prospettive di implementazione e sviluppo dell'autonomia scolastica ,condizione e garanzia di innovazione e di innalzamento della qualità della scuola.

Roma, 24 luglio 2002