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Concorso riservato triennalisti: rimedi tardivi, soluzioni equilibrate

In fase di riconversione in legge (ddl 2896) del Decreto Legge N. 97 è stato inserito un emendamento che equivale ad una clamorosa ammissione di colpa da parte del Governo.

14/05/2004
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In fase di riconversione in legge (ddl 2896) del Decreto Legge N. 97 sui precari del 7 aprile 2004 è stato inserito un emendamento che equivale ad una clamorosa ammissione di colpa da parte del Governo e delle forze di maggioranza. Essi prendono solo ora atto di quello che avevamo denunciato fin dal primo momento in cui si discusse dell’emanazione del bando riservato. E cioè del fatto che il meccanismo di concorso regionale non avrebbe consentito la copertura di tutti i posti disponibili, per cui il rimedio sarebbe stato quello di seguire il criterio della compensazione (consentire a tutti i concorrenti di seguire il corso in tutte le fasi nella regione di residenza e poi, ove non fossero stati sufficienti i posti a disposizione, dare facoltà ai vincitori di chiedere un assegnazione di sede fuori regione).

Il criterio della compensazione, raccomandato in un ordine del giorno del Parlamento votato all’unanimità in sede di approvazione della Legge Finanziaria 2002 nel dicembre 2001, nonostante le continue sollecitazioni della Cgil Scuola e degli altri Sindacati confederali, è stato pervicacemente ed ostinatamente ignorato dal MIUR.

Ed ecco il risultato:

  • Presidi Incaricati, che per evitare di essere estromessi dal concorso, sono stati costretti ad emigrare dalla loro regione e a fare la spola fra la regione di servizio e la regione del concorso per tutto l’anno;

Presidi Incaricati che nonostante il conseguimento della sufficienza nel colloquio sono stati estromessi dal concorso nelle Regioni con posti insufficienti (per lo più in Nord Italia);

  • Presidi Incaricati che, avendo superato il concorso, possono fare domanda in una sola regionecon il risultato che alcuni di loro, se le domande fatte in un gran numero nella stessa regione non sono sufficienti, rimarranno senza posto;

  • posti non tutti coperti alla fine del concorso.

Da qui il tentativo attuale di “metterci una pezza”.

La soluzione, benché tardiva deve rimediare però a tutte le conseguenze negative create dall’ostinazione a non voler perseguire la strada della compensazione, per cui le modificazioni da apportare devono essere le seguenti:

  • consentire la conclusione del percorso per i non ammessi con la sufficienza per mancanza di posti;

  • consentire a coloro i quali sono stati costretti a “migrare” in altre regioni per fare il concorso di svolgere l’anno di prova nella regione di provenienza;

  • consentire che le domande di vincitori senza posti (il 10% in più di ogni regione) possano essere fatte non in una sola regione ma in tutte le regioni in modo tale che tutti i posti vengano assegnati.

La Cgil Scuola si batterà per questi obiettivi, tentando così di rimediare a tutti i guasti dell’incapacità governativa senza penalizzare nessuno.

Rimane sullo sfondo la necessità dell’emanazione immediata del bando di concorso ordinario e contestuale riservato per i neotriennalisti per l’aliquota di posti loro spettante.

A tal fine rimane fermo l’appuntamento per il sit in di Cgil Cisl Uil Scuola davanti al MIUR per il giorno 25 maggio 2004 dalle ore 14 alle ore 18.

Roma, 17 maggio 2004