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Manganellate agli studenti: la ferma condanna dei dirigenti scolastici della FLC CGIL

La brutale e ingiustificata violenza su un pacifico corteo non si può conciliare con i valori che ogni giorno muovono la Scuola della Repubblica. Tutte le istituzioni prendano le distanze da quelle aggressioni

26/02/2024
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Le immagini dei fatti di Pisa, moltiplicate dai social e oggetto di profonda indignazione nell’opinione pubblica, hanno suscitato la ferma reazione di chi la scuola ogni giorno la vive e ne garantisce l’autonomia.

All’autorevole monito del Presidente Mattarella e alle prese di posizione del mondo politico e sindacale (immediato il commento della segretaria generale della FLC CGIL Gianna Fracassi) ha fatto seguito la lettera aperta dei dirigenti scolastici della Toscana al Ministro Valditara, al Prefetto di Pisa e alle autorità scolastiche regionali e provinciali, condivisa nelle ultime ore dai colleghi di molte regioni.

I fatti accaduti a Pisa – scrivono i dirigenti scolastici toscani - sono per noi una pagina buia delle Istituzioni che sarà difficile da spiegare nelle nostre classi.

Difficile conciliare i valori che ogni giorno muovono la Scuola della Repubblica, la spinta all'impegno politico e civile, il difendere e seguire i propri ideali, l'essere accoglienti e fare comunità con i fatti a cui abbiamo dovuto assistere.

I dirigenti scolastici della struttura nazionale della FLC CGIL, facendo proprio quell’appello, esprimono la loro ferma condanna per la violenta reazione delle forze dell’ordine, finalizzata a reprimere la libertà di pensiero, che invece la scuola promuove con il suo lavoro quotidiano.

Esattamente un anno fa, in risposta alla lettera della dirigente scolastica del Liceo Michelangiolo di Firenze ai suoi studenti, in cui denunciava le possibili derive e i rischi che l’indifferenza o la sottovalutazione della violenza possono produrre, il Ministro Valditara dichiarava che in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, bollando come strumentale e politicizzata l’iniziativa della dirigente.

Ad un anno di distanza, i fatti di Pisa dimostrano quanto fosse invece fondata quella preoccupazione e quanto oggi sia necessaria, come avvenne un anno fa, la ferma reazione dei dirigenti scolastici e del mondo della scuola tutto.

La scuola è un presidio di legalità e non violenza in cui si affermano i principi della convivenza civile e democratica e i valori della Costituzione.

Le manganellate non hanno colpito solo studenti che manifestavano pacificamente ma hanno colpito e offeso la Scuola come istituzione.  

È perciò necessario che tutte le istituzioni della Repubblica prendano le distanze dalle azioni violente contro gli studenti pisani, per evitare che tali pratiche possano ancora ripetersi e diventare lo strumento per comprimere la libertà di espressione sancita dalla nostra Costituzione.