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Incarichi di presidenza: inaccettabile chiusura del miur alle modifiche dell’om

Il giorno 2 4 2003 si è tenuto l’incontro di informativa, sollecitato e richiesto dalla CGIL Scuola congiuntamente alle altre Organizzazioni Confederali e allo Snals, sull’emanazione degli incarichi di Presidenza per l’anno scolastico 2003-2004.

03/04/2003
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Il giorno 2 4 2003 si è tenuto l’incontro di informativa, sollecitato e richiesto dalla CGIL Scuola congiuntamente alle altre Organizzazioni Confederali e allo Snals, sull’emanazione degli incarichi di Presidenza per l’anno scolastico 2003-2004.

Il Dott. Zucaro, in rappresentanza dell’Amministrazione, ha informato in apertura di seduta, che l’OM n. 44 del 17 aprile 2002 non sarà cambiata in nessuna parte, sia perché i cambiamenti conseguenti all’approvazione della Legge finanziaria 2002 (precedenza assoluta per i Presidi Incaricati triennalisti ammessi al periodo di formazione nell’ambito del concorso riservato) sono già contenuti nella stessa OM n. 44, sia perché l’istituto dell’Incarico di Presidenza è in regime transitorio ed è in via di superamento, secondo il parere espresso dall’Ufficio legislativo del MIUR.

La CGIL Scuola ha espresso un forte giudizio negativo su tale posizione del MIUR per le seguenti ragioni:

- l’OM sugli incarichi di Presidenza è da tempo entrata in contraddizione sia con la normativa che è stata innovata ripetutamente sia con i fatti che materialmente hanno cambiato la scuola, anche nello stesso ordinamento;

- gli incarichi di Presidenza vengono conferiti su base provinciale e sulla base di rigidi canali di corrispondenza fra i ruoli docenti e gli ordini di scuola di servizio secondo le superate modalità del concorso per Direttivi, quando ormai la Dirigenza Scolastica è reclutata su base regionale e per tre settori formativi (scuola di base, scuola superiore ed istituti educativi);

- tale meccanismo risulta discriminatorio per i Docenti della scuola primaria (dell’infanzia ed elementare) laureati che non possono accedere agli Incarichi di Presidenza mentre paradossalmente possono accedere al concorso per Dirigenti Scolastici: la confermata esclusione peraltro produce dei danni anche per il futuro, perché il mancato conferimento degli incarichi impedisce l’acquisizione di punteggio proprio ai fini dell’accesso alla Dirigenza nella fase della selezione per titoli;

- lo stesso lavoro svolto dai Presidi Incaricati, proprio in ragione dell’acquisizione della Dirigenza e dell’aumentato carico di responsabilità, andrebbe maggiormente considerato e valorizzato;

- alcuni servizi e prestazioni (vedi le Funzioni Obiettivo) vengono riconosciuti dal bando per Dirigenti Scolastici ma non sono contemplati nell’OM;

- va peraltro chiarito se i Presidi Incaricati triennalisti che sono stati costretti a fare domanda di accesso al concorso in altre regioni per mancanza di posti possono continuare a fare domanda nella regione di residenza e di servizio, pur svolgendo il periodo di formazione nella regione prescelta per il concorso.

Per tutte queste ragioni la CGIL Scuola ha sostenuto che l’OM va cambiata ed adeguata alla situazione normativa contrattuale e fattuale nuova e ha ricordato che i Tar, dopo aver rigettato nel primo anno dell’esclusione dalle graduatorie i ricorsi dei docenti della scuola elementare perché l’Ordinanza veniva considerata provvisoria in vista dell’imminente concorso ordinario per la Dirigenza, già al secondo anno scolastico hanno devoluto la questione ai Giudici del lavoro e hanno considerato non più sostenibile l’argomentazione della provvisorietà dell’Ordinanza.

Da qui la necessità della revisione dell’Ordinanza e la necessità di apportare le modifiche che per la CGIL Scuola devono essere le seguenti:

- specificare che i Presidi Incaricati triennalisti ammessi al periodo di formazione, nell’ambito del concorso riservato in via di espletamento, possono chiedere di permanere in incarico nella regione di residenza potendo svolgere il corso di formazione a distanza o con agevolazioni di servizio e di spesa;

- consentire ai docenti di scuola elementare laureati di accedere alle graduatorie di incarico di Presidenza, pena un aumento esponenziale del contenzioso che costringerà l’Amministrazione a cambiare in corso di anno scolastico le graduatorie, come è già avvenuto in alcune situazioni del Paese;

- consentire, fatte salve le previste precedenze di altri aventi diritto (Dirigenti Scolastici titolari, triennalisti in periodo di formazione), la precedenza di incarico nella stessa sede di servizio dell’anno precedente – in virtù del valore che è costituito dalla continuità di gestione degli istituti scolastici - o la maggiorazione di punteggio – in virtù della aumentata complessità delle direzioni delle scuole diventate autonome - per i Presidi Incaricati attualmente in servizio;

- prevedere la valutazione del servizio attualmente valutato per il concorso per Dirigenti scolastici (esempio le Funzioni Obiettivo) e non preso in considerazione per gli incarichi di Presidenza;

- consentire la liberalizzazione degli accessi a tutte le tipologie di Presidenza sulla base del possesso dei titoli di insegnamento nell’Istituto desiderato, o comunque secondo i tre grandi settori formativi previsti per l’accesso alla Dirigenza.

L’Amministrazione ha replicato che, per quanto riguarda la questione dei Presidi Incaricati triennalisti ammessi al periodo di formazione in regioni diverse da quelle di servizio, certamente essi avranno la possibilità di chiedere l’incarico nella regione di servizio, anche se si apre la possibilità di perdere la precedenza assoluta seppure compensabile con l’elevato punteggio a loro disposizione. Con apposito chiarimento l’Amministrazione centrale darà disposizioni alle Direzioni regionali, potendosi prevedere agevolazioni di servizio e formazione a distanza.

Per quanto riguarda le modifiche all’ Ordinanza il Miur conferma la sua intenzione, sulla scorta dei pareri dell’ufficio legislativo e del Consiglio di Stato, di ritenerla immodificabile, scontando il numeroso e massiccio contenzioso che in tutti i territori necessariamente ne seguirà e su cui la CGIL Scuola preannuncia il suo impegno e il suo sostegno ai Docenti penalizzati.

Roma, 3 aprile 2003