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Negato il diritto di voto al personale della scuola in servizio all’estero

Un numero consistente di docenti, Ata e dirigenti scolastici di ruolo in servizio nelle scuole italiane all’estero, nonostante la legge 22/2006, non potrà esercitare il diritto di voto per corrispondenza

28/03/2006
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Nonostante la legge, nonostante che non abbiano optato per votare in Italia un consistente numero di docenti, ata e dirigenti scolastici non sono stati inseriti nell’elenco degli elettori temporaneamente all’estero e quindi non potranno esercitare il diritto di cui alla legge 22/2006. E’ questa la comunicazione che in questi ultimi tre giorni è rimbalzata nei consolati e nelle ambasciate italiane di mezzo mondo.

La causa: un mistero! A giudizio di alcuni diplomatici il disguido è dovuto a “problemi di imprecisata natura” e nei loro comunicati si limitano semplicemente e laconicamente a informare che “detto personale non potrà essere ammesso al voto per corrispondenza all’estero e pertanto potrà esercitare il diritto di voto recandosi in Italia nel comune di residenza”.

Pare invece che l’Amministrazione di competenza ossia il MIUR abbia fornito al Ministero dell’Interno parte degli elenchi in ritardo. Fatto sta che il disagio agli elettori, innescati da questo “pasticcio burocratico”, creerà grossi problemi e soprattutto non consentirà a tutti di votare.

I segretari generali di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL nel denunciare questo gravissimo episodio che ostacola di fatto la libertà di voto hanno chiesto con telegramma un intervento urgente dei tre Ministri competenti – MIUR, MAE e Interno – affinché venga garantito al personale in questione il pieno esercizio del diritto di voto.

Roma, 28 marzo 2006

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