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Niente proroga per il bando del concorso riservato a dirigente

Nel corso dell’incontro sulla valutazione dei Dirigenti Scolastici le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto spiegazioni sul silenzio che è calato sulla questione del concorso riservato dopo l’incontro del 7 febbraio.

20/02/2003
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Nel corso dell’incontro sulla valutazione dei Dirigenti Scolastici le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto spiegazioni sul silenzio che è calato sulla questione del concorso riservato dopo l’incontro del 7 febbraio.

I rappresentanti dell’Amministrazione hanno dato notizia che, nella mattinata, il Gabinetto del Ministro e l’Ufficio legislativo del MIUR hanno deciso che si riconferma integralmente il bando di concorso riservato nei termini conosciuti.

Dunque non vengono compensate con le quote del 10 % le Regioni che ne hanno bisogno rispetto al numero dei concorrenti, non si incrementa il numero dei posti per le scuole con lingua di insegnamento slovena, non si riaprono i termini del bando lasciando fuori i Presidi Incaricati a cui mancano 39 giorni per avere il requisito di partecipazione.

L’annuncio del Ministero lascia esterreffati: dopo aver sostenuto addirittura la valenza costituzionale dell’incremento dei posti per le scuole con lingua di insegnamento slovena, dopo aver argomentato che il meccanismo che ora viene confermato non consente di occupare tutti e 1500 posti, dopo aver ritenuto naturale l’apertura dei termini (che per la CGIL Scuola, per tutelare i diritti di tutti, implicava naturalemnete un incremento dei posti e il riconoscimento della quota degli idonei), il MIUR fa completa marcia indietro.

E’ l’ultimo atto di una telenovela fatta di un concorso dimezzato, di un numero di posti messo a bando del tutto arbitrario, di un concorso ordinario non bandito, di un ritardo di due anni, di una compensazione raccomandata dal Parlamento unanimemente e pervicacemente rifiutata.

Oscillazioni, incertezze, scelte che, come tante altre mille misure, non fanno bene alla scuola italiana.

Rimane l'impegno della Cgil Scuola affinché venga fatto tutto il concorso, compresa la parte ordinaria, per la quale siamo in attesa della sentenza del Tar del Lazio, dopo l'udienza del 13 gennaio.

Roma, 20 febbraio 2003