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Precari scuola: no al "decreto truffa"

La FLC CGIL ribadisce la richiesta di centomila assunzioni subito e di un piano straordinario pluriennale di immissioni in ruolo per esaurire le graduatorie e puntare su un nuova politica del reclutamento che valorizzi la scuola statale.

03/05/2011
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Il Governo intende presentare un decreto legge che "aggirerebbe", per i soli lavoratori della scuola, l'applicazione della Direttiva europea 1999/70: con la motivazione della particolarità del settore scolastico il MIUR tenta così di eludere definitivamente il limite del triennio come vincolo per la stabilizzazione del contratto di lavoro. Un intervento pensato per vanificare le sentenze dei giudici, che continuano a sostenere i diritti dei lavoratori precari. Leggi il comunicato di Domenico Pantaleo

Il Governo ed il Ministro Gelmini, nonostante le continue "bocciature" giudiziarie, insistono ad assumere decisioni unilaterali e a presentare decreti, senza confrontarsi politicamente con tutti i sindacati.

La FLC CGIL ha già denunciato con forza la gravità del provvedimento, che penalizza e mortifica i precari della scuola: è inaccettabile, a nostro parere di dubbia costituzionalità e potrebbe aumentare conflittualità e contenzioso, anche con la Comunità europea.

Esigiamo il promesso piano pluriennale straordinario di immissioni in ruolo per tutto il personale docente e ATA che da anni continua a prestare il proprio servizio con contratti a tempo determinato: abbiamo dimostrato, con una proposta organica, che è possibile l'immediata stabilizzazione di centomila precari senza ulteriori oneri per lo Stato e che con un piano di assunzioni pluriennale si potrebbe azzerare il precariato nella scuola difendendo e migliorando il sistema d'istruzione statale del nostro paese.

La FLC CGILchiede nuovamente la convocazione urgente di un tavolo politico che affronti l'emergenza e la prospettiva a regime degli organici e delle immissioni in ruolo, per difendere i diritti di tutti i precari.

Siamo impegnati a sostenere con ogni mezzo e in ogni sede i diritti dei precari, per riaffermare il diritto alla stabilizzazione e per cambiare la politica scolastica del Governo: se il "decreto truffa" passerà, arriveremo alla Corte di Giustizia europea.

Invitiamo tutti i lavoratori a partecipare alla mobilitazione e alle iniziative di lotta che seguiranno l'iter parlamentare di approvazione del provvedimento e soprattutto ad aderire allo sciopero generale del 6 maggio.

Il 6 maggio i precari della scuola hanno un motivo in più per scioperare: contro i licenziamenti, contro la politica dei tagli del Governo, contro il "decreto truffa"!