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Presentata la Direttiva sulla formazione dei dirigenti scolastici

L’incontro del 4 luglio tra le OO. SS. e responsabili dell’Amministrazione per la formazione è stato dedicato alla presentazione della Direttiva sulla formazione dei dirigenti scolastici.

04/07/2002
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L’incontro del 4 luglio tra le OO. SS. e responsabili dell’Amministrazione per la formazione è stato dedicato alla presentazione della Direttiva sulla formazione dei dirigenti scolastici. Si è trattata di una informativa su un testo predisposto i cui contenuti vanno dall’uso e dalla distribuzione delle risorse alle tipologie di interventi sul piano nazionale e regionale, dall’autoaggiornamento alla commissione bilaterale.

L’intervento introduttivo del dott. Casentino, responsabile del dipartimento Formazione del MIUR, ha teso a sottolineare il senso delle scelte nella proposta di Direttiva, molte delle quali tra l’altro riproponevano indicazioni e modalità già trasmesse dalle Organizzazioni confederali CGIL CISL UIL scuola unitariamente e dall’ANP.

Nel corso del confronto, il contributo della CGIL scuola, dopo aver richiamato preliminarmente gli elementi positivi del testo presentato - alcuni tra l’altro contenuti nella proposta unitaria CGIL CISL UIL scuola - (l’attenzione a percorsi formativi aperti alla partecipazione dei direttori dei servizi amministrativi; la destinazione delle risorse in misura dell’80% alle Direzioni regionali e del’20% all’Amministrazione centrale la possibilità di percorsi autoformativi individuali e in piccoli gruppi ristretti, da concordare con l’amministrazione), ha evidenziato una serie di aspetti critici che i rappresentanti dell’Amministrazione hanno assicurato di riconsiderare in sede di stesura definitiva della direttiva. Gli aspetti rilevati criticamente sono i seguenti:

- l’apertura delle iniziative di formazione ai dirigenti delle scuole paritarie: la posizione sostenuta – pur riconoscendo il diritto alla formazione anche dei dirigenti scolastici delle paritarie - muoveva ovviamente dalla preoccupazione che aumentare la platea dei destinatari dei processi formativi senza contestualmente prevedere risorse aggiuntive è scelta discutibile e in ogni caso non condivisibile;

- gli interventi formativi dell’Amministrazione centrale: che tendevano a non distinguere interventi di aggiornamento (tipo: normativa sulla sicurezza) da interventi di formazione più attenti al ruolo e alla funzione (riguardanti ad esempio: competenze negoziali, di gestione e sviluppo delle risorse, di coordinamento e organizzative) e a sottovalutare azioni di intervento, anche attraverso la ricerca, sui temi della certificazione delle competenze e del portfolio professionale;

- l’autoaggiornamento: rispetto al quale il modello proposto della Direttiva 70 per il comparto scuola, potrebbe far correre seri rischi di una distribuzione frammentata di risorse già quantitativamente modeste, che indebolirebbe l’offerta formativa ai vari livelli; senza considerare il fatto che le risorse della Direttiva 70 sull’autoaggiornamento sono aggiuntive a quelle già previste per la formazione in generale e per il sostegno dei processi di autonomia (L. 440/97);

- la commissione paritetica e bilaterale: rispetto alla quale sono sembrati poco marcati il compiti, previsti tra l’altro dal CCNL, di monitoraggio, controllo e proposta.

Probabilmente con gli aggiustamenti promessi, la Direttiva potrebbe essere emanata già nei prossimi giorni.

Roma, 4 luglio 2002