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"Riforme e dintorni", guardare dietro la spessa cortina delle parole

Guardare dietro la spessa cortina delle parole, articolo di Ermanno Detti, Direttore responsabile del giornale degli iscritti della FLC Cgil.

29/10/2008
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Articolo di Ermanno Detti, Direttore responsabile del giornale degli iscritti della FLC Cgil , pubblicato sul n. 3 - ottobre 2008 dello stesso giornale.

Se stessimo giocando a vero e falso basterebbe dire falso e si indovinerebbe sempre. Perché dietro la cortina di nebbia o meglio dietro la cortina di parole del Ministro Gelmini e dei rappresentati di questo governo non ci sono verità, ma solo parole che servono a mascherare un obiettivo preciso, risparmiare il più possibile nel campo della formazione. Un vero sfacelo che qui riassumiamo in concreto.

Dicono, la Gelmini e gli altri, che la scuola migliorerà. Com'è possibile, se nei prossimi anni la scuola perderà 7 miliardi di euro, 87.000 docenti e 43.000 amministrativi? È falso dunque, la scuola italiana arretrerà e la scuola pubblica finirà a pezzi se questo disegno non sarà arrestato.

Dicono che con le loro riforme la scuola italiana guarda al futuro. Ma quale futuro se tutte le riforme sono un ritorno all'indietro, dal voto con i numeri al cinque in condotta, dal maestro unico al grembiule-divisa? È falso, le riforme della Gelmini sanno di muffa, di nostalgia, guardano al passato più triste.

Dicono che la nostra scuola migliorerà in qualità. Ma come è possibile se ad essa si tolgono risorse? È falso, è come dire a un malato che si curerà meglio senza le medicine essenziali.

Dicono che le loro sono riforme. Ma quale riforme se il grembiule e il voto in condotta già esistono, se si era rimandati in tutte le materie con il sette e non con il cinque, se i voti sono stati sostituiti con i giudizi dopo che ai giudizi si era arrivati con anni di dibattito pedagogico? È falso, le riforme Gelmini non sono riforme perché non riformano niente.

Dicono che manterranno il tempo pieno. È falso, è impossibile, perché il tempo pieno si basava su un principio pedagogico: varie attività distribuite nella giornata con criteri precisi. Anche se si affiancasse al maestro unico un maestro aggiuntivo, sarebbe il doposcuola di un tempo, superato anche questo con lunghi dibattiti.

Dicono che il sette in condotta spazzerà via il bullismo nella scuola superiore. È falso, il bullismo si combatte con il rigore (che non si ottiene di certo con il 5 in condotta) e con un intervento educativo. Quale intervento educativo è proposto? Nessuno, anzi nelle superiori si taglieranno insegnanti e ore di insegnamento.

La realtà della politica scolastica di questo governo è un'altra. L'obiettivo è risparmiare non curandosi affatto di cultura, formazione e sviluppo del nostro Paese. Bisogna che tutta l'opinione pubblica sia consapevole, dobbiamo spiegare e spiegare. Opporsi poi tutti insieme.