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Università: mancata assunzione di ricercatori e professori vincitori di concorso

Il Segretario Generale della FLC scrive al Ministro Gelmini chiedendo di sbloccare la situazione.

01/06/2011
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Domenico Pantaleo ha inviato una lettera al Ministro Gelmini in cui si chiede un intervento che autorizzi le Università a concludere con l'assunzione le procedure concorsuali bandite nei casi in cui il rapporto tra spese fisse ed il fondo di finanziamento ordinario avesse rispettato i limiti di legge al momento dell'emanazione del bando.

La lettera, per conoscenza, è stata inviata anche al Presidente della Conferenza dei Rettori ed ai componenti della VII Commissione  Parlamentare di Camera e Senato.
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Roma, 1 giugno 2011
Prot. n. 213/2011

Al Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
On. Mariastella Gelmini
E p.c.
Ai componenti della VII commissione parlamentare del Senato della Repubblica
Ai componenti della VII commissione parlamentare della Camera dei Deputati
Al Presidente della CRUI
Prof. Marco Mancini

Oggetto:  mancata assunzione in servizio dei docenti universitari

Onorevole Ministro
in numerosi Atenei per molti concorsi a posti di professore o di ricercatore, banditi negli scorsi anni, non si sta procedendo all’assunzione in servizio.

Il blocco delle assunzioni deriva per questi Atenei dall'aver superato il 90% nel rapporto AF/FF0.

Ma, come Lei ben sa, questo rapporto non era invece superato al momento in cui legittimamente le Università avevano avviato le procedure concorsuali e i singoli docenti avevano acquisito il diritto alla chiamata.

Come ha autorevolmente affermato il Consiglio Universitario Nazionale nella mozione del 21.4.2011, si rende necessario un Suo urgente intervento per autorizzare le Università a concludere con l'assunzione le procedure concorsuali bandite nei casi in cui il rapporto tra spese fisse ed il fondo di finanziamento ordinario avesse rispettato i limiti di legge al momento dell'emanazione del bando.

La Legge1/2009, da cui discende l’impedimento alla presa di servizio dei “chiamati” e dei vincitori di concorso a ricercatore, è successiva ai bandi a cui i docenti hanno partecipato e possono quindi non ritenersi applicabili, in una situazione di aspettativa concretatasi ben prima dell’entrata in vigore della Legge stessa, i precetti in essa contenuti.

Il mancato superamento di questo blocco nelle assunzione di ricercatori e professori universitari, oltre a prolungare, nel migliore dei casi, il periodo di precariato per i vincitori di concorso a ricercatore e il rischio di decadenza dell’idoneità per i “chiamati”, comporta un grave danno per l’intero sistema universitario.

C’è il rischio più che concreto, anche a fronte all’incremento dei pensionamenti del personale in servizio,  di una riduzione dell’offerta didattica e della qualità stessa dell’insegnamento.

Confidando quindi in un Suo intervento che rimuova le interpretazioni ostative alla chiamata in servizio degli aventi diritto.

Distinti saluti
Domenico Pantaleo