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Anno II n. 59 del 11 ottobre 2006
   
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Finanziaria e Ricerca: sciopero il 20 novembre 2006

Per quanto riguarda la ricerca pubblica nazionale la Finanziaria presenta caratteristiche fortemente negative, che contrasteremo a tutti i livelli: risorse insufficienti e concentrate sul finanziamento di improbabili attività di ricerca industriale ed innovazione comunque mai valutate e controllate, assunzioni ancora bloccate ed erogate con il contagocce ed una varietà di norme centralistiche e burocratiche che riportano sotto il controllo diretto del Governo l’attività di ricerca.

Se queste norme non verranno drasticamente modificate costruiremo, speriamo e crediamo unitariamente, tutte le forme di mobilitazione necessarie, fino, se necessario, allo sciopero generale della categoria.

Il neocentralismo ministeriale si manifesta appieno negli artt. 42 e 47 che prefigurano una complessiva manovra di riordino del sistema: viene rivisto il sistema di governo degli enti sostituendo Presidenti e CdA con un direttore generale ed un comitato di gestione costituito dai dirigenti apicali di ciascun ente.

Il fatto che per gli enti di ricerca si preveda di affiancare alla dirigenza amministrativo-gestionale un comitato scientifico “per la definizione degli indirizzi e dei programmi di ricerca” per di più costituito “nel rispetto del principio di pari opportunità” senza fare alcun cenno alla competenza scientifica dei suoi membri (e delle stesse ricercatrici) non fa che aggiungere un tocco di grottesco ad una concezione dell’attività di un Ente di ricerca che non condividiamo e che non funziona: ciò è tanto vero che per l’APAT (unico ente di ricerca, peraltro con funzioni di agenzia, in cui già tale modello organizzativo era in vigore) si prevede invece l’introduzione del Presidente e del CdA.

Come se ciò non bastasse all’art. 47 si rinnova la validità della norma che permise l’ultima sciagurata riforma degli enti di ricerca prefigurando gli obiettivi di risparmi per il triennio in 200, 300 e 400 milioni di euro. Ma di questo dirigismo centralista troviamo tracce in numerose altre norme, da quelle all’art. 39 in cui gli enti di ricerca vengono decapitati (di nuovo) qualora non adeguino la propria organizzazione del lavoro a parametri astrattamente stabiliti per il complesso delle Agenzie e degli enti pubblici non economici, a quelle all’art. 104 tramite il quale si definiscono le modalità di gestione dei fondi a favore dell’innovazione industriale e le aree sottoutilizzate, fino a quelle con cui all’art. 106 viene istituito il FIRST, fondo costituito presso il Ministero dell’Università e della Ricerca unificando FAR, FIRB e di parte del Fondo per le aree sottoutilizzate: si tratta di una norma che potrebbe in astratto rispondere anche a obiettivi condivisibili di razionalizzazione della spesa, ma che rischia di concentrare sulla burocrazia Ministeriale il potere, ad esempio, di spostare risorse dalla ricerca di base a quella precompetitiva senza nemmeno passare per una discussione parlamentare.

Permane il blocco delle assunzioni (art. 70) ed il fatto che alle poche assunzioni (vincolate comunque al turn-over e la cui decorrenza slitta all’1.1.2008) si aggiunga un “piano straordinario” per l’assunzione di circa duemila giovani ricercatori nel triennio 2007-2009 per il complesso di università ed enti pubblici di ricerca è evidentemente meno che una goccia nel mare.

Per quanto riguarda le risorse si richiede che il fabbisogno dei principali enti di ricerca non cresca per ciascuno degli anni del triennio più del 4% del consuntivo dell’anno precedente, vincolo che nella sostanza implica l’invarianza o una lieve diminuzione dell’investimento complessivo, considerando cioè l’effetto combinato dell’inflazione e dei tagli degli anni precedenti. Non si lesina invece sulle risorse destinate ad attività incontrollate di presunta ricerca industriale: dalla deducibilità per le imprese delle spese per gli addetti alla ricerca e sviluppo (art. 18) al credito di imposta per i costi dell’attività di ricerca industriale e precompetitiva (art. 20), dal finanziamento degli interventi a sostegno dell’industria militare ad “alto contenuto tecnologico” per più di 1.5 Mld di Euro (art. 113) ai 100 Mln di Euro per la promozione della competitività nei settori industriali ad alta tecnologia (art. 110) fino ai microfinanziamenti per fantomatici progetti per la società dell’informazione (art. 112).

E’ sulla base di queste ragioni che le segreterie nazionali FLC Cgil, Fir Cisl e Uil Pa-Ur, che già avevano proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale hanno deciso di avviare le procedure previste dalla legge, ed in assenza di risposte positive da parte del Governo, indicono, sin d’ora, una giornata nazionale di sciopero dei ricercatori, dei tecnologi e del personale tecnico ed amministrativo per lunedì 20 novembre.

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Legge finanziaria. Il giudizio della Cgil

Con un documento approvato con solo 4 voti contrari il direttivo della Cgil ha espresso il proprio giudizio sulla proposta di legge finanziaria.
La Confederazione con il contributo delle categorie presenterà al governo in questa settimana una serie di emendamenti su diversi punti. Alcuni dei quali riguardano il precariato nella scuola, nell’università e nella ricerca, le risorse per università e ricerca, l’obbligo scolastico, i ticket per gli interventi di pronto soccorso.
Anche sul rinnovo dei contratti pubblici la Cgil, pur apprezzando lo sforzo del governo di reperire risorse, si adopererà, con Cisl e Uil, per ottenere una più ampia copertura finanziaria.
Della manovra finanziaria la Cgil apprezza la redistribuzione delle risorse a favore dei ceti più deboli, gli interventi per lo sviluppo e per il Mezzogiorno e che essa segni un’inversione di tendenza nonostante la pesante eredità lasciata dal Centrodestra.

Ampio spazio ai settori della conoscenza, indicati come fattori strategici della politica nazionale e come tali da sostenere, è stato dato da Guglielmo Epifani nel suo intervento al direttivo.

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Decisioni del Consiglio dei Ministri sulla ricerca

Dopo il Consiglio dei Ministri del 22 settembre ed in relazione ai provvedimenti sulla ricerca annunziati sono necessari alcuni chiarimenti. Per questo motivo abbiamo posto al Ministro Mussi alcune domande.

Purtroppo le notizie disponibili sulla legge finanziaria ci forniscono alcune risposte del tutto negative.

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Precariato, per una inversione di tendenza occorrono segnali chiari

Il lavoro che le OO.SS. hanno svolto presso il dipartimento per la Funzione Pubblica e su cui vi è stato anche un confronto con il Ministro Nicolais ha portato a delineare una direzione di interventi per giungere al superamento del problema del precariato nelle università e negli enti di ricerca. E’ assolutamente necessario che tale linea venga attuata a partire dalla Legge Finanziaria 2007. Non tutto si potrà ottenere immediatamente ma dopo tanti anni occorrono dei segnali chiari e consistenti di inversione della direzione.

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Approvato al CRA il regolamento per le assunzioni a tempo determinato

Il regolamento approvato negli scorsi giorni dopo numerosi incontri con le OO.SS.

può costituire un primo passo per la riduzione del precariato almeno nelle sue forme più gravi e riportarlo nell’ambito dei diritti stabiliti nel contratto collettivo di lavoro.

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La vicenda del contratto ENEA prosegue

Per compiere anche solo dei piccoli passi avanti nella direzione di dare ai lavoratori dell’ENEA finalmente il rinnovo del contratto di lavoro, atteso da più di 4 anni,  occorrono interventi e sollecitazioni ripetuti. Ora la fine della vicenda potrebbe essere un po’ più vicina. Noi, insieme a tutti i lavoratori dell’ente comunque continuiamo a vigilare.

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Contratto integrativo all’ISTAT

Continuano le trattative per il contratto integrativo all’ISTAT per affrontare le tematiche delle indennità di salario accessorio che si vuole però definire in stretto collegamento con le operazioni di mobilità che devono essere effettuate secondo il Contratto nazionale.

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Il precariato dell’APAT

Sembrano buone le soluzioni che la direzione dell’APAT ha presentato ai sindacati per affrontare con decisione il problema del precariato all’APAT in tutte le sue variegate forme.

Siamo ora in attesa di proposte anche per l’inserimento di tutto il personale in un unico contratto di lavoro.

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Iniziative nei territori

Nei diversi territori si sente sempre più fortemente l’esigenza di farsi sentire e vedere. Un esempio

è questa del Piemonte sui problemi delle risorse finanziarie e del precariato, ma altre sono nate spontaneamente da varie altre parti del Paese.

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Leggi regionali su ricerca ed innovazione

Mentre in Puglia si stanno approfondendo le linee per definire una legge regionale, sul nostro sito abbiamo pubblicato una riflessione sui contenuti e le modalità che tali leggi devono possedere per poter essere utili nella direzione di una  concorrenza degli interventi, nazionali e territoriali, per lo sviluppo.

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Brevissime

Quale è il futuro dell’INDIRE? Unitariamente i sindacati chiedono di conoscere il futuro di questo ente e dei suoi lavoratori.

ISFOL. Incontro con il Sottosegretario Montagnino del Ministero del Lavoro

Concorsi Enti Pubblici di Ricerca. In Gazzetta Ufficiale i bandi (n. 73, 74, 75 e 76).

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Appuntamenti

Assemblea nazionale dei precari CNR
Roma, giovedì 12 ottobre 2006

dalle ore 11 alle ore 14
Sede centrale CNR
Piazzale Aldo Moro, 7
Aula marconi

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