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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
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Anno IV n. 61 del 13 novembre 2008 |
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Prosegue la mobilitazione della scuola |
Il 30 ottobre scorso la scuola ha parlato con una sola voce, anche se partita da mille bocche diverse: tutte le organizzazioni sindacali, tutte le associazioni professionali, comitati spontanei, docenti, dirigenti, personale Ata, studenti, genitori... Si spiega così l’eccezionale riuscita dello sciopero (adesioni al 70% e moltissime scuole chiuse, persino alcune paritarie) e la straordinaria partecipazione alla manifestazione di Roma e a quelle delle altre città. Chi c’era ha visto che a sfilare erano soprattutto le scuole con i loro striscioni e le loro parole d’ordine. Ci hanno accusato di difendere l’esistente. È falso. Siamo consapevoli che la scuola ha bisogno di riforme, ha bisogno sempre di rigenerarsi e ripensarsi, a cominciare dai saperi, dai metodi, dagli strumenti della didattica. Non si riforma la scuola tagliando i fondi ed eliminandone la parte migliore, le buone pratiche, per riformare bisogna partire da queste e le migliori pratiche sono nella scuola pubblica. Questo è il messaggio forte del 30 ottobre. Tutto questo emerge in una bella lettera che un dirigente scolastico ha inviato alle maestre della sua scuola.
Ma il governo e il suo ministro non ci sentono e continuano a sciorinare falsità. Quindi la mobilitazione va avanti, in tutta Italia e in tutti i settori della conoscenza, insieme a una serrata discussione sulle idee e le proposte da lanciare per una buona scuola. Anche su questo non siamo impreparati. La Cgil ha sempre avuto al centro delle sue strategie i temi della conoscenza e li ha riproposti anche adesso nel “Piano anti-crisi” approvato nella conferenza dei quadri e dei delegati.
Il governo e il suo ministro con la loro politica "sfascista" e arrogante non rispettano neppure le prerogative istituzionali delle Regioni. Avrebbero voluto imporre il dimensionamento scolastico scatenando un dannoso conflitto istituzionale che, tra l’altro, avrebbe avuto ripercussioni sui bilanci comunali, su quelli delle famiglie e sull’offerta formativa. L'iniziativa di queste settimane ha frenato questo progetto.
Significativa la presa di posizione del Piemonte.
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Il piano Gelmini cancella la scuola dell'infanzia statale e nega il diritto ai bambini ad avere la loro scuola (pubblica e di qualità) |
Non è vero che la scuola dell'infanzia è tenuta fuori dai tagli o dalle norme devastanti del peggior governo che questo Paese abbia mai avuto.
Anche per il primo segmento del sistema pubblico di istruzione si prevedono trasformazioni che ne annullano l'identità costruita in 40 anni di buona scuola e calpestano diritti di bambini, lavoratori e famiglie.
Per saperne di più.
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Contratti pubblici: le nozze con i fichi secchi |
Dopo l'accordo separato sui rinnovi dei contratti pubblici, che la CGIL non ha firmato, il Ministro Brunetta ha emanato l'atto d'indirizzo per il Contratto Scuola 2008/2009. Un documento puramente ragionieristico che riporta semplicemente le scarse risorse disponibili, propone il riconoscimento del merito senza discussione né risorse aggiuntive e non risponde a quanto stabilito nel precedente contratto rispetto alla valutazione, all'equiparazione retributiva del personale a tempo determinato e del riconoscimento della carriera al personale transitato dagli enti locali.
Nel primo incontro all'ARAN, come FLC Cgil abbiamo riconfermato che non ci sono affatto le condizioni per concludere positivamente la trattativa sul rinnovo del contratto scuola per il secondo biennio economico. Perfino le altre organizzazioni sindacali, per quanto firmatarie dell'accordo separato, hanno dichiarato, con accenti diversi, l'impossibilità di procedere in mancanza di risposte sull'intera vertenza scuola e di ulteriori risorse che ha già visto l'enorme partecipazione allo sciopero e alla manifestazione del 30 ottobre.
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Entro il 24 novembre le domande per l'applicazione dell'Art. 7 al personale ATA |
Dopo l'accordo sulle posizioni ex articolo 7 del personale ATA, il Ministero ha emanato le istruzioni per l'integrazione delle graduatorie e per la presentazione delle domande di inserimento nella seconda fascia.
La scadenza è fissata per il 24 novembre prossimo.
Prosegue intanto il confronto sulla seconda posizione stipendiale per gli assistenti e per i passaggi di profilo.
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Se il governo va avanti, le contraddizioni aumentano |
Sta continuando l’esame del piano programmatico da parte delle commissioni parlamentari, nel frattempo regna la massima incertezza su come andrà avanti la cosa. Entrano in questa fase nell’occhio del ciclone le secondarie superiori. La revisione dei loro ordinamenti è prevista dalla legge 133 per raggiungere gli obiettivi di taglio. Ma la cosa non è semplice: sui licei e i tecnici il Ministero è costretto a dire bugie alle commissioni. Sui professionali si è ancora in alto mare e quello che si prospetta non è né bello né chiaro. Buon senso vorrebbe che su tutta la partita ci fosse un rinvio, dal momento che l’orientamento verso le scuole medie è partito sui vecchi modelli scolastici e sui vecchi indirizzi e che i nuovi indirizzi, di numero assai minore dei vecchi, richiederebbero la revisione delle mappe scolastiche per non rischiare di creare buche e doppioni, al momento delle iscrizioni. Ma il Ministero finora non ne vuole sentire parlare e anche Confindustria, che ha mire di controllo aziendale sugli istituti tecnici, questa volta soffia sul fuoco.
Nel frattempo il decreto Gelmini è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ma la determinazione del Governo ad andare avanti trova sempre più ostacoli sia oggettivi (tempi. Modalità) che da parte cioè della scuola viva colpita dai tagli. Per quanto il Ministero si sbracci sostenere che non è così tutta l’operazione da un punto di vista occupazionale dissemina di “morti e feriti” il territorio scolastico.
Nello stesso tempo il governo è stato costretto a fare qualche timida apertura sull’Università, talmente timida che la FLC Cgil, a differenza di altri sindacati che nella lotta sono stati trascinati a malavoglia dalle loro base, ha mantenuto lo sciopero del 14 novembre, mentre la Cgil, prendendo atto dell’allargamento dello scontro (oltre a noi sono in lotta i trasporti, la funzione pubblica, i metalmeccanici, il commercio) ha proclamato lo sciopero generale di tutte le categorie per il 12 dicembre. Uno sciopero generale in cui i temi della scuola e della conoscenza non saranno certo in secondo piano.
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Brevissime |
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Finanziamenti alle scuole. Note unitarie su fondi, mensa gratuita e pagamento supplenti. |
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Diritto allo studio (150 ore): il 15 novembre scadono i termini per le domande, salvo specifici accordi regionali. |
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Pensionamenti forzati: circolare di chiarimenti del Ministero della Funzione Pubblica. |
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Formazione Dirigenti scolastici: una direttiva da superare. |
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Istruzione degli adulti: ripartite le risorse per il 2008. |
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Scuole all'estero: avviate le procedure per il contingente 2008/09. |
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Personale in pensione: predisposte le procedure per l'applicazione del contratto 2006/2009. |
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ESPERO: il Ministero organizza la formazione delle segreterie scolastiche. |
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