Negli Atenei è iniziata una campagna di disinformazione orchestrata ad arte contro gli accordi siglati il 29 maggio fra i sindacati del Pubblico Impiego e il Governo, è meglio chiarire la posizione della Cgil ed in particolare quella della FLC Cgil.
In questi mesi è stata messa in atto una vera e propria campagna contro i dipendenti del Pubblico Impiego: si è passati dalla polemica sui "fannulloni", alle dichiarazioni della Confindustria che preme per non rinnovare i contratti pubblici dichiarando apertamente che hanno costi elevati ed inutili. Una serie di esperti, molto ben retribuiti, ci spiega quotidianamente che il risanamento economico è la priorità assoluta da praticare, ignorando volutamente che la vera emergenza di questo Paese sono i milioni di persone che ormai faticano ad arrivare alla quarta settimana.
In questo clima si è aperta la trattativa che ha condotto all'accordo e in cui vi sono stati momenti di tensione molto forte: quando la delegazione Cgil si è alzata dal tavolo, rifiutando il terreno di discussione che voleva imporre la triennalizzazione dei contratti, il Governo ha provato a continuare la trattativa con gli altri sindacati. Per fortuna il buon senso ha prevalso, ma i rischi di dinamiche fuori controllo sono chiaramente presenti.
Nonostante l'intesa del 6 aprile, il Governo si è presentato al confronto con la ferma determinazione di far decorrere l'aumento di 101 euro dal 31 dicembre 2007, bypassando per intero il biennio. Così non è stato grazie alla dura posizione presa dalla Cgil.
Con la sottoscrizione dell’intesa sui contratti pubblici si determinano le condizioni per lo sblocco della stagione contrattuale 2006-2007.
Inoltre l'accordo specifica che per l’Università, e proprio per merito dell'intervento della Cgil, sarà prevista una specifica copertura da parte del Governo; il Ministro della Funzione Pubblica, su nostra iniziativa, ha sollecitato il Comitato di Settore a predisporre con urgenza l’Atto d’Indirizzo per il rinnovo del contratto dell’Università.
Il 29 maggio è stata sottoscritta una seconda intesa, parallela alla prima, che riguarda la struttura contrattuale. La richiesta del Governo riguardava il passaggio da una cadenza dei contratti biennale ad una triennale.
La faticosa discussione, segnata, come si è detto, anche da una fase in cui la Cgil ha abbandonato il tavolo, ha prodotto un esito che consideriamo positivo: si aprirà un negoziato, da concludere entro il 31 dicembre, in cui si verificherà la possibilità, in via sperimentale, che il prossimo contratto 2008-2009 abbia durata triennale.
Nessun automatismo, nessun obbligo che non derivi dalla libera sottoscrizione di un accordo.
E come in tutti i tavoli di trattativa la FLC Cgil si presenterà con una piattaforma, condivisa con gli altri sindacati confederali di categoria, approvata dai lavoratori, e sottoporrà l’accordo raggiunto ad una consultazione vincolante.
Nel merito, ci appare chiaro che la definizione di una diversa cadenza contrattuale porta con sé una serie di problematiche che vanno preventivamente chiarite: innanzi tutto non siamo interessati ad una frammentazione delle regole contrattuali per settori. Il fatto che l’accordo sia stato firmato dai sindacati di categoria e non dalle Confederazioni, ne sottolinea il carattere sperimentale.
Si dovranno stabilire le regole per la determinazione degli importi degli aumenti nel triennio, non saremo disponibili ad una programmazione che rende il recupero salariale non credibile rispetto all'inflazione reale, e quindi si dovranno prevedere programmazioni annuali degli importi. Non possono esserci anni “vuoti” né dal punto di vista normativo né dal punto di vista economico.
Prima dell’accordo di luglio del ’93 i contratti erano triennali, infatti, uno dei motivi di scontro sull’accordo fu proprio l’allungamento dei tempi, quindi non è questo il problema tanto più che il biennio 2006/07 diventa teoricamente un biennio concluso in sé quindi con una parte economica e normativa biennale; se si dovesse arrivare all’accordo si aprirebbe un altro contratto con una parte economica e normativa triennale quindi non sarebbe un mero prolungamento economico.
E’ bene inoltre chiarire che la FLC Cgil chiede che, per il biennio 2006/07 anche le risorse per la contrattazione integrativa siano poste sul salario di base.
La FLC Cgil ha sintetizzato la sua posizione sugli accordi in molti modi sia rispondendo alle domande ed ai dubbi dei lavoratori, sia predisponendo una sintesi.
Il Comitato Direttivo della FLC Cgil riunitosi il 4 giugno ha votato un ordine del giorno, che impegna la segreteria nazionale a concordare con Cisl e Uil di categoria la piattaforma unitaria con cui andare al confronto con il Governo sull’ipotesi di triennalizzare i contratti e di consultare preventivamente i lavoratori e le lavoratrici e far validare, prima della firma definitiva, l’eventuale accordo raggiunto.
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