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Bologna. Pressing CGIL sui candidati

Tra le questioni più forti discusse e sollecitate ieri durante l’incontro organizzato dall’Flc alla Camera del lavoro la scuola dell’infanzia

17/02/2013
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l'Unità

Chiara Affronte

La Flc-Cgil, a una settimana o poco più dal voto, fa pressing sui candidati alle Politiche, nessuno escluso, perché si impegnino a porre al centro del dibattito politico i temi della scuola, dell’università e della ricerca. «I cittadini sono stanchi, si aspettano coerenza tra quello che si dice e quello che si fa e vogliono riconquistare la speranza di un futuro», attacca la segretaria regionale del comparto dei lavoratori della conoscenza Raffaella Morsia. Che aggiunge: «Spesso come Flc siamo stati fastidiosi, ma lo saremo di più, anche con un governo “amico” perché da sempre ciò che ci interessa è tutelare, insieme ai diritti dei lavoratori, quelli di chi non è rappresentato: gli studenti e i bambini». Ciò significa ad esempio parlare di riforme come «di cambiamenti in positivo» e non di tagli, di pubblico come «qualità della democrazia». Tra le questioni più forti discusse e sollecitate ieri durante l’incontro organizzato dall’Flc alla Camera del lavoro la scuola dell’infanzia, che anche la candidata al Senato per il Pd Francesca Puglisi ha ammesso essere ormai un’«emergenza nazionale», l’Università con la necessità dello sblocco del turn-over, la ricerca e il tema controverso della valutazione, che non deve essere esclusiva ma inclusiva, tesa cioè a sostenere le realtà più in difficoltà dal punto di vista qualitativo. È stata Chiara Perazzo della Flc di Bologna, una vita legata al mondo della scuola dell’infanzia, a esternare la preoccupazione rispetto al fatto che ormai, nella discussione politica, si associno sempre i nidi alla scuola dell’infanzia: «Il segmento 0-3 fa capo al Welfare, quello 3-6 all’Istruzione», ribadisce, chiedendo con forza che lo Stato si impegni almeno perché l’ultimo anno di materna sia obbligatorio. Pur nella considerazione che, sebbene la scuola dell’infanzia ad oggi non è obbligatoria, il poterla frequentare costituisce un diritto costituzionale, ribadisce la Flc-Cgil. «Fino ad ora dal Governo e anche dall’apparato burocratico il tema della scuola dell’infanzia è stato sempre considerato un impiccio», riferisce Puglisi che si scandisce l’impegno del suo partito a portare la copertura dei nidi su tutto il territorio nazionale al 33% e di rispondere a tutte le famiglie che fanno richiesta di scuola dell’infanzia con una copertura al 100%. Non scartando l’idea che il sistema integrato con «governance pubblica» sia la strada su cui procedere. A ribadire l’importanza della scuola pubblica è Paolo Soglia, candidato alla Camera con Sel che ricorda come sia i nidi che le materne pubbliche costituiscano un «patrimonio» di questa città. «Il modello inglese in cui si prevede una scuola privata di qualità che formi la classe dirigente e una scuola pubblica in cui investire il minimo non è il nostro obiettivo», scandisce Soglia.