Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Corriere di Romagna-Una Riforma claudicante

Corriere di Romagna-Una Riforma claudicante

Una Riforma claudicante Ravenna - Una Riforma decisamente ferma ai box. Nonostante i proclami del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti anche per l'anno scolastico 2003-2004 i cambiame...

08/06/2003
Decrease text size Increase text size
Corriere di Romagna

Una Riforma claudicante
Ravenna - Una Riforma decisamente ferma ai box. Nonostante i proclami del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti anche per l'anno scolastico 2003-2004 i cambiamenti attesi, per le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ravenna, sono pochi, anzi nulli. Nessuna rivoluzione copernicana all'orizzonte, la Riforma sembra soffre del mancato appoggio finanziario.LA RIFORMA - 'Fino ad oggi ogni tentativo di applicare la Riforma è andato fallito - commenta Mario Gavanelli, segretario provinciale Uil -. L'iter oggi si presenta ancora lungo, anche per il prossimo anno i tempi tecnici sembrano escludere possibili cambiamenti. Procederà la sperimentazione: i dirigenti sono già stati convocati per un minicorso di aggiornamento, ma gli insegnanti non sono ancora stati coinvolti. Ma è una sperimentazione già zoppa, impossibile per ora prevedere l'attivazione di corsi sperimentali a tempo pieno. Inoltre l'approvazione della Legge 53 (riguardante appunta la Riforma Moratti ndr) non comprende la garanzia dei necessari finanziamenti. Gli investimenti necessari saranno ancora una volta affidati alla discrezione del ministro Tremonti che però continua a negare qualsiasi disponibilità'.Anche per le scuole materne il propagandato anticipo per i bambini di 2 anni e mezzo di età non avrà una corrispondente applicazione: 'Non ci sono i presupposti per l'applicazione - commenta Gavanelli - e prima di anticipare l'ingresso nell'età scolare bisognerebbe risolvere il problema delle lunghe liste d'attesa. Anche su questo fronte non ci sono i fondi necessari. Per le scuole elementari, invece, il discorso è diverso. Nella nostra regione la Riforma non è stata apprezzata dagli stessi genitori degli alunni e dei 97 posti resi disponibili per l'attivazione della sperimentazione, ne sono stati richiesti soltanto 68, di questi 3 sono stati predisposti nel Ravennate'.I TAGLI AL PERSONALE - Come ampiamente annunciato dal ministero, l'inizio del prossimo anno scolastico coinciderà con un'ulteriore ondata di tagli per il personale Ata: 3.200 in Italia, 26 nella provincia di Ravenna. Giovedì scorso sono stati definiti gli organici: 'I tagli - sottolinea Gavanelli - arriveranno in 26 scuole su 47 con immediate ripercussioni sulle attività di sicurezza e vigilanza. Per il corpo docente è invece prematuro pensare al prossimo anno. Il già annunciato taglio di 23 classi inciderà comunque sulle disponibilità di posti liberi o vacanti che si rifletterà in minori possibilità di impiego'.IL REINTEGRO - Non solo tagli, il ministero ha anche disposto un aumento degli assistenti amministrativi e tecnici, rispettivamente di 4 e 17 posti per la provincia ravennate. 'La decisione - spiega il segretario provinciale di Uil scuola - corrisponde al recupero dei tagli effettuati l'anno scorso. Un risultato positivo frutto del ripensamento dell'esecutivo e del deciso intervento dei sindacati'.IL RINNOVO DEL CONTRATTO - Un'ipotesi di contratto è stata definita unitariamente dai sindacati Cgil-Cisl-Uil Scuola e Snals in data 16 maggio. Da allora nel ravennate i rappresentanti dei lavoratori hanno organizzato una serie di consultazioni al termine delle quali l'accordo è stato promosso a pieno titolo (l'84,6 per cento dei 1000 insegnanti consultati hanno risposto affermativamente). 'Un risultato positivo - dice Gavanelli -. E' stato rilevato che, pur non trattandosi di un contratto di svolta (l'avvicinamento agli stipendi europei è ancora lontano), non solo è stato salvaguardato il potere d'acquisto delle retribuzioni, ma sono state poste le premesse per la valorizzazione della professionalità e della specificità. Il 12 giugno si riuniranno a Roma i direttivi unitari nazionali per approvare definitivamente il contratto di lavoro'.

Roberto Artioli