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Gazzettino-Contratto integrativo tutto veneto

INSEGNANTI La proposta del direttore generale regionale per mettere i docenti al riparo all'alto costo della vita "Contratto integrativo tutto veneto" Martinelli: il basso tasso di disoccupazion...

04/12/2002
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Il Gazzettino

INSEGNANTI La proposta del direttore generale regionale per mettere i docenti al riparo all'alto costo della vita
"Contratto integrativo tutto veneto"
Martinelli: il basso tasso di disoccupazione spinge i docenti verso altri lavori più remunerativi
Mestre
Il tenore di vita del Veneto è troppo alto per gli insegnanti che lavorano nella nostra regione. Il costo della vita, ma anche il "costo" del costante aggiornamento professionale rischia di mettere in ginocchio i docenti con più anni di insegnamento, ma anche i più giovani per la mancanza di uno stipendio adeguato alla realtà regionale. Così, il direttore generale scolastico per il Veneto, Enzo Martinelli ha lanciato la proposta: formulare un contratto integrativo per i docenti del Veneto che sono ben 50 mila con l'incarico di ruolo, e 7 mila a tempo determinato con scadenza del contratto a giugno oppure ad agosto.

"Credo - sottolinea Martinelli - che sia un buon modo per dare soddisfazione a docenti bravi e preparati. Il Veneto è una regione con un tasso di disoccupazione al 2.7 per cento e quando l'offerta di lavoro e la remunerazione di altri comparti produttivi è più favorevole di quella della scuola, è ovvio che il personale preparato non sceglie la cattedra, a meno che non abbia una profonda motivazione per l'insegnamento. In altre zone del Paese, dove magari la disoccupazione oscilla attorno al 20 per cento, l'insegnamento rimane una prospettiva favorevole".

Così, prendendo spunto dalla realtà regionale non proprio rose e fiori, Martinelli ha lanciato la sua proposta ai sindacati. "Non vedo - sottolinea - perchè artigiani e commercianti nel Veneto possano parlare di contrattazione integrativa dell'accordo nazionale ed invece per la scuola solo parlarne diventi uno scandalo! Non so quali possano essere i tempi di attuazione della proposta, ma sono certo che il doppio livello di contrattazione si farà anche nel pubblico impiego. Del resto lo aveva scritto anche Marco Biagi assassinato poi dalle nuove Brigate Rosse".

Per Martinelli è indispensabile puntare ad un'organizzazione del lavoro che scardini il carattere nazionale della contrattazione sulla scuola. "Credo sia indispensabile - aggiunge - Le condizioni di vita dei docenti tra Nord e Sud si sono diversificate. Chi insegna a Enna, a Cosenza o a Benevento, con il proprio stipendio, ha sicuramente un tenore di vita superiore alla media dei cittadini della sua zona. Nel Veneto, il professore è sotto la media retributiva. Insomma, un ingegnere, un esperto informatico, un matematico preferisce di gran lunga altri lavori piuttosto che venire nella scuola perchè guadagna di più in altri comparti".

Martinelli non nasconde le difficoltà nemmeno con i sindacati. "Questo è affar loro - sbotta - Io so solo che la Ssis (scuole di formazione per insegnanti) ogni anno bandisce un concorso di 100 posti di frequenza ai corsi per il conseguimento dell'abilitazione nelle discipline tecniche e scientifiche. A queste fanno domanda di partecipazione 25-30 laureati ogni anno. È evidente che la qualificazione del capitale umano è la carta vincente per consolidare lo sviluppo economico del Veneto e che è fondamentale investire in nuove risorse per la scuola. Se si paga poco chi lavora nella scuola non si può pretendere adeguata qualificazione dei giovani. Insomma, sono indispensabili interventi di riordino, ma non possiamo non prendere atto che il Veneto confina con regioni che già pagano gli insegnanti di più di quello che riscuotono a Venezia".

Paolo Navarro Dina