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Gazzettino-Padova-Docenti contro la sperimentazione anche all'istituto comprensivo di Cervarese

RIFORMA MORATTI Docenti contro la sperimentazione anche all'istituto comprensivo di Cervarese Dopo il parere negativo dell'istituto comprensivo di Battaglia Terme, ieri mattina anche alcuni...

18/09/2002
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Il Gazzettino

RIFORMA MORATTI
Docenti contro la sperimentazione anche all'istituto comprensivo di Cervarese
Dopo il parere negativo dell'istituto comprensivo di Battaglia Terme, ieri mattina anche alcuni i docenti dell'istituto comprensivo di Cervarese Santa Croce, anch'esso candidato alla sperimentazione Moratti, hanno espresso il loro disappunto all'ipotesi di provare, insieme ad altre centonovantanove scuole italiane, la riforma.
"È una riforma basata sul nulla e che non ha motivo d'essere" hanno ribadito Cgil, Cisl, Uil e Snals, che in mattinata hanno organizzato a Cervarese un'assemblea, copia di quella tenuta la scorsa settimana a Battaglia e che poi ha fatto pendere la bilancia per il no.

"Pareri contrari abbiamo riscontrato anche a Cervarese, dove, secondo i nostri conti, la stragrande maggioranza dei docenti si è mostrata critica sia nel merito che nel metodo della proposta di riforma. Una sperimentazione - spiega Nereo Marcon della Cisl - che si rivela stupida perchè priva di basi psico-pedagogiche e che non si capisce dove voglia andare a parare".

In un terreno padovano poco fertile per la riforma Moratti, all'orizzonte si prospetta anche l'ipotesi di un "ripescaggio" di altri candidati. "E' già stato faticoso, da parte del Centro servizi amministrativi di Padova, trovare le adesioni di un paio di scuole...- fa presente Marcon - Se adesso anche le altre candidate venete continueranno a fare marcia indietro, alla fine nell'intera regione parteciperanno alla riforma solo tre istituti comprensivi: uno di Verona, uno di Venezia e forse quello di Cervarese, che non ha ancora dato una risposta ufficiale".

Commenta l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Sebastiano Arcoraci: "La scuola di Cervarese è sperimentale da anni. Non partecipare alla riforma significa fare un passo indietro, penalizzare gli studenti, le famiglie e in generale sminuire il ruolo che la scuola padovana, qualitativamente all'avanguardia, ricopre da tempo".