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Il flash-mob: «Istruzione laica stop finanziamenti alle private»

Ad aver accompagnato la riapertura delle scuole romane, ieri, è stato oltre al suono della campanella, il flash-mob organizzato dall’Unione studenti

12/09/2013
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LA PROTESTA
«Non c’è più tempo, vogliamo una scuola pubblica, laica e di qualità». E ancora: «Non c’è più tempo per il diritto allo studio, stop con i fondi alle scuole private». Lettere colorate a riempire decine di lenzuoli bianchi, aperti in segno di protesta propri lì, sotto le finestre dentro le cui stanze la riforma sull’Istruzione è stata scritta. Ad aver accompagnato la riapertura delle scuole romane, ieri, è stato oltre al suono della campanella, il flash-mob organizzato dall’Unione studenti. Fin dalle prime ore della mattina un gruppo di volontari ha piantonato alcuni licei della Capitale - tra cui il Righi e l’Albertelli, il Machiavelli e il Colombo - dando agli studenti, che entravano a scuola ancora assonnati, una serie di volantini volti a spiegare la mobilitazione. L’associazione si è poi spostata nel pomeriggio a viale Trastevere, davanti al dicastero guidato dal ministro Maria Chiara Carrozza. Ed è stato quello il teatro della prima grande manifestazione, cui ne seguiranno altre come quella, già calendarizzata, dell’11 ottobre. Insieme ai ragazzi dell’Unione studenti, anche molti docenti precari. «Il decreto legge sull’istruzione - ha denunciato l’Unione studenti - non ha risolto i problemi strutturali della scuola italiana. Nonostante tanti buoni propositi i finanziamenti individuati dal Governo sono totalmente insufficienti.
FONDI
I cento milioni di euro coprono a malapena un terzo degli aventi diritto alla borsa di studio universitaria, otto milioni di euro sono poche briciole per finanziare un sistema decente di comodato d’uso per i libri di testo». Da qui le richieste: «Vogliamo uno Statuto degli studenti in stage che ci tuteli durante l'alternanza scuola-lavoro. Vogliamo anche un piano straordinario di 15 milioni di euro per mettere in sicurezza le scuole e una legge nazionale sul diritto allo studio». Una manifestazione organizzata volutamente proprio alla riapertura delle scuole, svoltasi in contemporanea in moltissime altre città italiane. «Il decreto legge Istruzione - aggiungono dall’Unione studenti - non soddisfa assolutamente le nostre aspettative e non c’è davvero più tempo per continuare a tergiversare sulle urgenze del paese».
C. Moz.