Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » La protesta dei precari ferraresi apre la manifestazione a Roma

La protesta dei precari ferraresi apre la manifestazione a Roma

Gli slogan della protesta: “Ridateci gli organi, altro che concorso”,

24/09/2012
Decrease text size Increase text size

estense.com

 

Lo striscione dei precari ferraresi ha aperto la manifestazione svoltasi sabato 22 settembre a Roma. Dal capoluogo estense hanno infatti partecipato i lavoratori – docenti e personale Ata – della federazione provinciale di Usb e della segreteria provinciale di Flc Cgil.

Gli slogan della protesta: “Ridateci gli organi, altro che concorso”, “La precarietà non fa scuola: assunti tutti, assunti davvero” e ancora: “Lavorare tutti si può”, “C’è Profumo di ingiustizia”. Gli stessi motti erano già stati esposti il 10 settembre nel capoluogo estense, in occasione della contestazione organizzata per la visita del Ministro Francesco Profumo (vai all’articolo).

Claudio Grabinski, della federazione provinciale Usb di Ferrara, spiega l’adesione al corteo: “l’Unione sindacale di base ha aderito per ribadire il giusto no al concorso truffa e chiamare tutti i lavoratori della scuola alla lotta, per ottenere un piano di assunzioni di almeno 150mila docenti e 75mila Ata, per far fronte all’aumento della popolazione scolastica e per rispondere alle nuove sfide di questa complessa società”.

Le richieste non si esauriscono qui. Tra le misure ritenute necessarie per far ripartire il sistema dell’istruzione pubblica italiana, anche il ripristino dei finanziamenti per il funzionamento delle scuole – “tagliato in questi anni del 70% per garantire il diritto allo studio e l’aggiornamento del personale”, precisa Grabinski -; uno stanziamento di almeno 13 miliardi – cifra indicata dal Ministero delle Infrastrutture – per la sicurezza degli edifici scolastici; rinnovo del Contratto nazionale con aumenti salariali di almeno il 30%, “per ripianare le perdite degli ultimi vent’anni”; riforma delle pensioni con abbassamento a 60 anni dell’età pensionabile per uomini e donne; rafforzamento di tutte le istanze collegiali come premessa per la difesa del diritto allo studio e della libertà di insegnamento; allargamento dei diritti sindacali con diritto di assemblea e di manifestare la propria opinione su contratti e organizzazione del lavoro. E infine un veto: “no alla legge Aprea”, conclude l’elenco Usb.

In settimana è attesa la pubblicazione del bando del concorso e Flc Cgil non esclude l’impugnazione e l’azione legale per contrastare il provvedimento. Il sindacato inoltre sta avviando la seconda fase di contestazione, che prevede lo sciopero dei comparti della ricerca e dell’università per il 28 settembre, lo sciopero generale del comparto scuola per il 12 ottobre e la grande manifestazione nazionale fissata per sabato 20 ottobre.

Roberto Felloni, della segreteria provinciale ferrarese, sottolinea: “la Flc Cgil è in campo per chiedere una radicale discontinuità al governo e dare un chiaro segnale alle forze politiche che si candidano a governare il Paese