Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » La Sicilia-Graduatorie, dai precari un nuovo ricorso

La Sicilia-Graduatorie, dai precari un nuovo ricorso

Graduatorie, dai precari un nuovo ricorso Il Consiglio di Stato si pronuncia ancora e dà ragione anche ai lavoratori Ata. Lo fa dopo aver imposto il rifacimento immediato delle graduatorie perma...

08/01/2004
Decrease text size Increase text size
La Sicilia

Graduatorie, dai precari un nuovo ricorso

Il Consiglio di Stato si pronuncia ancora e dà ragione anche ai lavoratori Ata. Lo fa dopo aver imposto il rifacimento immediato delle graduatorie permanenti relative al personale docente ed al super punteggio attribuito agli insegnanti abilitati nelle scuole di specializzazione.
Un diritto riconosciuto, dunque, ai precari che da tempo insistevano sulla revisione dell'attuale lista dei nominativi, che non ha tenuto conto del diritto di precedenza, previsto dal decreto ministeriale 75.
"E' evidente lo stato di smarrimento in cui versa l'amministrazione scolastica, centrale e periferica - afferma, con perplessità, il segretario generale della Cgil Scuola di Siracusa, Roberto Alosi - L'arroganza di questo ministero non può continuare ad ignorare la certezza del diritto convalidata da sentenze e da leggi che, troppo spesso, vengono scavalcate da un disinvolto ricorso alla decretazione d'urgenza".
Il sindacalista ritiene la vicenda delle graduatorie permanenti l'esempio più lampante: "Il ministero dell'Istruzione intende ricorrere ad un decreto legge pur di mantenere, per l'anno in corso, l'illegittimità della situazione attuale. Tutto questo a fronte di una sentenza del Consiglio di Stato - osserva ancora Alosi - depositata il 30 dicembre 2002, che sancisce l'errore dell'amministrazione nell'aver consentito il cumulo del punteggio di servizio prestato durante la frequenza alle Ssis, con i trenta punti in più del relativo diploma, anche se il medesimo è stato prestato in periodi non strettamente coincidenti con la frequenza dei corsi e comunque nell'ambito del biennio di specializzazione. E sul piano del metodo, lo stesso rischia di accadere al personale Ata al quale viene riconosciuto un diritto di precedenza, legislativamente fondato, ma non l'esigibilità immediata dello stesso, con grave danno per gli interessati che già annunciano ulteriori e più incisive forme di lotta.
"Siamo in uno stato di autentica emergenza del diritto - aggiunge il segretario provinciale della Cgil-scuola - troppe volte ignorato, manipolato, secondo logiche non sempre trasparenti e lineari".
Il passo successivo sarà il ricorso collettivo al Tar. Insomma iniziative ben più imponenti si profilano per il futuro; i lavoratori Ata non intendono mollare la presa e minacciano di scendere in campo ancora più agguerriti, pretendendo in tempi rapidi l'intervento di un collegio di conciliazione.
Veronica Tomassini