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Mantova. Senza stipendio per 4 mesi Beffa per decine di prof

Mantova.Niente busta per un errore burocratico agli insegnanti assunti nel novembre 2011. La Cgil scuola va all’attacco: situazione vergognosa, scatteranno azioni legali

28/09/2012
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Gazzetta di Mantova

 

di Nicola Corradini

Senza stipendio fino a dicembre. Una beffa che non fa ridere quella riservata ad alcune decine di insegnanti dalla burocrazia governatori. Per errori di comunicazione tra ministero della pubblica istruzione e segreteria del ministero del tesoro, questi insegnanti assunti in pianta stabile nel novembre del 2011 hanno scoperto in questi giorni che non riceveranno lo stipendio fino a dicembre. La circolare del ministero alla pubblica istruzione spiega , in un linguaggio fatto di sigle comprensibili a malapena dagli addetti ai lavori, che c’è stata una serie di errori nella trasmissione dei contratti alla segreteria del tesoro. La quale, ora, dovrà rivedere le pratiche per renderle nuovamente efficaci. Il ministero informa che potrebbero esserci ritardi nell’erogazione degli stipendi. E che ritardi. Si parla di mesi, visto che a dispetto della proclamata rivoluzione informatica nella burocrazia statale e della stessa pubblica istruzione in particolare, i contratti di questi nuovi e sfortunati assunti devono essere trasmessi in forma cartacea. Questo comporterà tempi molto più dilatati per risolvere la questione. E ne l frattempo, niente busta. Secondo la Flc, il sindacato della scuola della Cgil, a rimanere senza stipendio potrebbero essere circa ventimila dipendenti a livello nazionale. Sono soprattutto insegnanti, ma in mezzo ci sarebbero anche alcuni amministrativi e bidelli. «È una vergogna – dice la segretaria provinciale di Flc, Donata Negrini – dopo aver bloccato il pagamento del salario accessorio, adesso viene congelato il pagamento dei nuovi immessi in ruolo. In collaborazione con la segreteria regionale e nazionale porteremo avanti azioni di verifica e denuncia di una situazione grottesca, anacronistica e fuori da ogni quadro sindacale». Cercare di venire a capo di questo rompicapo è come avventurarsi nella trama di un libro di Kafka. La vicenda riguarda il personale divenuto di ruolo «economicamente» dal primo settembre di quest’anno – coronando così il sogno impossibile di chiunque si avventuri nella carriera dell’insegnamento per vivere – ma con un contratto retrodatato giuridicamente al novembre 2011. Alambicchi contrattuali difficili da comprendere se si sta fuori dal pubblico impiego, ma di fatto circa ventimila insegnanti che fino allo scorso giugno erano supplenti annuali (precari) hanno scoperto di essere in realtà docenti di ruolo. Insomma, dipendenti a tempo indeterminato. Neppure il tempo di brindare, che subito arriva il cioccolatino avvelenato della burocrazia statale: il trasferimento della pratica al ministero che deve pagare, quello del tesoro, non è scattato per via telematica come avviene ormai di norma, ma attraverso documenti di carta. È questo che ha rallentato enormemente l’iter di adeguamento del contratto per i neo assunti fino a congelare il loro stipendio. Magra consolazione, per i docenti interessati, la consapevolezza che prima o poi arriveranno gli arretrati. Chi ha esperienza nel settore sa che in materia di risarcimenti, rimborsi e via dicendo, il ministero talvolta non eccelle in rapidità. «Questa inefficienza – conclude la Negrini – comporta nell’immediato enormi disagi agli interessati con ripercussioni a cascata sulle scuole qualora, giustamente, i neo immessi decidessero di innescare azioni legali».