Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Mattino-Padova-Perché oggi la scuola delude molte persone?

Mattino-Padova-Perché oggi la scuola delude molte persone?

Perché oggi la scuola delude molte persone? La scuola delude molte persone, o almeno questo sembra dalle numerose lettere apparse sul giornale in questi ultimi mesi: studenti non sufficientement...

30/07/2002
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

Perché oggi la scuola delude molte persone?

La scuola delude molte persone, o almeno questo sembra dalle numerose lettere apparse sul giornale in questi ultimi mesi: studenti non sufficientemente premiati all'esame di stato, alunni con presunte buonissime capacità ma che risulterebbero incomprese, mamme arrabbiate perché i propri figli hanno trovato nel percorso scolastico solo delusioni. Vorrei rispondere, appunto, ad una mamma che ha scritto la lettera pubblicata sul mattino il 23 luglio.
Io non ho dubbi sul fatto che i figli di quella signora abbiano avuto delle esperienze negative, in parte per colpa dei docenti, e nemmeno sul fatto che questi professori fossero come lei li descrive: scansafatiche e impreparati, nonché troppo superficiali e facili alla bocciatura. Vorrei invitarla, però, a riflettere sulla pesante accusa che fa alla scuola salvando solo l'1% della classe docente. E' proprio vero che gli studenti non meritano mai i voti negativi, i debiti ed infine, nei casi limite, la bocciatura, oggi comunque molto rara rispetto al passato? Ed è proprio vero che, se si boccia, lo si fa senza delle valide ragioni e senza valutarne gli effetti sui ragazzi?
Ricordiamoci che stiamo parlando di adolescenti che tante volte pensano più a divertirsi che alla scuola: molti di loro sono spesso svogliati, poco interessati e a volte impreparati. Certo non tutti, io non condivido la visione manichea della signora che parla di pecore bianche e nere, ci sono centomila tipologie di studenti: accanto a questi appena descritti, ce ne sono di studiosi e più o meno impegnati nella loro carriera scolastica, oppure ci sono quelli che studiano ma che hanno comunque grosse difficoltà, a volte ci sono alunni con seri problemi di salute e potremmo continuare all'infinito... e gli insegnanti accanto a loro, quale responsabilità!
Non è semplice lavorare con gli adolescenti, bisogna sempre essere all'avanguardia per interessarli ed attirarli verso la propria materia, magari riuscendo a fargliela amare. Il compito di un insegnante non è solo quello di trasmettere delle conoscenze, perché come diceva Montaigne è meglio una testa ben fatta che una testa piena. Per aiutare l'alunno a formarsi una testa ben fatta, l'insegnante deve essere anche un buon educatore, capace sia di ascoltare i ragazzi che di parlare con loro, condividendone i momenti di crescita, fatti di conquiste e di delusioni, lungo un percorso di maturazione completa della persona. Ciò comporta anche imparare a fare delle scelte con responsabilità, consapevoli delle conseguenze, e se queste conseguenze sono la bocciatura, nel caso in cui ce ne fosse veramente bisogno, ben venga, si affronterà. Certo non è un passo facile nemmeno per un insegnante giudicare un ragazzo spingendosi fino a questo punto, ma è una decisione che bisogna saper prendere e che va comunicata e vissuta in modo tale che diventi una vera presa di coscienza e un momento di crescita per tutti, anche per i genitori.
Bisogna smetterla di spianare la strada ai nostri ragazzi, forse cresceranno più forti e non andranno in crisi depressiva al primo ostacolo che incontreranno.
Questi sono alcuni aspetti, forse un po' idealistici, che la scuola persegue, poi la realtà è fatta di docenti capaci e motivati che lavorano secondo questi principi (molto più dell'1%), ed altri che non condividono queste finalità. Tutti i docenti hanno in comune il fatto di essere umani e, quindi, inevitabilmente, commettono errori ed ingiustizie. Nel tempo si spera che le cose possano migliorare, intanto oggi esistono dei corsi di specializzazione per i futuri docenti (le famose SISS) che tra le altre cose, visto anche i sacrifici che si fanno per frequentarle, dovrebbero aiutare i corsisti a maturare la loro "vocazione" all'insegnamento, fornendo anche qualche competenza in più rispetto al passato.
Sara Cucchelli Corsista del secondo anno alla Scuola di Specializzazione Interateneo per la Formazione degli Insegnanti di Scuola Secondaria Padova