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Mess.Veneto-la Cgil pensa a una nuova 'serrata'

Migliaia di firme contro la riforma: la Cgil pensa a una nuova 'serrata' (c.b.) "I conti sulla riforma della scuola non tornano: gli investimenti previsti dalla legge delega sull'istruzione per...

12/04/2002
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MessaggeroVeneto

Migliaia di firme contro la riforma:
la Cgil pensa a una nuova 'serrata'

(c.b.) "I conti sulla riforma della scuola non tornano: gli investimenti previsti dalla legge delega sull'istruzione per l'anticipo a 5 anni e mezzo nelle elementari sono sufficienti per un solo alunno su 6 potenziali. Faremo di tutto per bloccare la riforma che avanza a colpi di delega: sciopereremo compatti il 16 aprile e presenteremo almeno 100 mila firme del dissenso. Difficilmente il progetto di riforma decollerà in settembre". Fa i conti in tasca al ministro dell'istruzione Moratti il sindacalista di Cgil scuola nazionale Fabrizio Dacrema, in tour a Pordenone per l'assemblea periodica con delegati e Rsu delle 49 scuole provinciali. Lo zoom è sulla battaglia politica innescata sui banchi di scuola, a partire dall'ingresso anticipato anche nelle scuole materne che pare quasi impossibile. Perché?
"I costi per l'adattamento logistico delle strutture chi li sosterrà '#8212; si chiede Dacrema '#8212;, visto il 'niet' del governo e dell'Anci (l'associazione dei Comuni italiani)? Sarà una riforma a singhiozzo: soltanto gli enti locali con ampie risorse potranno attuarla. Questo dimostra la debolezza di tutta l'operazione riforme e per questo lotteremo il 16 aprile, contro i tagli agli organici della finanziaria 2002, al tempo pieno e prolungato, ai posti di sostegno, alla decurtazione generale degli standard di qualità del servizio educativo statale. La scuola continuerà la mobilitazione unitaria anche in maggio, forse con uno sciopero generale".
Sul tavolo del difficile confronto c'è anche il rinnovo contrattuale di comparto: è pronta la piattaforma confedereale? "È in definizione e la sottoporremo alla consultazione di categoria entro fine maggio, per aprire la concertazione in giugno. Riteniamo insufficienti le risorse rese disponibili dal governo, cioè le 211 mila lire medie pro capite frutto dell'accordo del 4 febbraio e altre 60-70 mila lire per il recupero del potere di acquisto dei salari. Chiederemo l'aggancio alle retribuzioni europee, per docenti e per Ata. Vogliamo anche lo sblocco dei concorsi per dirigenti".
Il 90% dei docenti desidera contratti separati dagli Ata, secondo il sondaggio della 'Tecnica della scuola'... "È un sondaggio realizzato con un campione non rappresentativo. Il contratto deve restare unito, perché la spaccatura verticale di docenti e Ata comprometterebbe il piano di gestione e di piena attuazione dell'offerta formativa nelle scuole. I docenti non ne avrebbero vantaggio e non vogliamo l'emarginazione degli Ata".
Delegati e Rsu del Pordenonese che cosa chiedono al sindacato? "Una risposta alternativa e forte alle politiche sbagliate del governo per la scuola, la valorizzazione dell'autonomia e salari europei. Il dibattito provinciale è vivace e la preoccupazione per la scuola del progetto Moratti è diffusa".