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Mess.Veneto-Scuola, duecento insegnanti a rischio

Scuola, duecento insegnanti a rischio I risparmi decisi dal ministero rideterminano le quote dei docenti con incarico annuale Sette mila in Italia, almeno 200 nel Pordenonese i docenti esuberan...

27/11/2002
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MessaggeroVeneto

Scuola, duecento insegnanti a rischio
I risparmi decisi dal ministero rideterminano le quote dei docenti con incarico annuale

Sette mila in Italia, almeno 200 nel Pordenonese i docenti esuberanti a rischio licenziamento. Sono i soprannumerari, senza cattedra fissa e utilizzati, anno per anno, in progetti (anti-dispersione, integrazione o altro), nei settori di materie affini, nelle biblioteche di istituto o 'tappabuchi' per le supplenze dei colleghi assenti: per loro il decreto legge 202 è l'ultimatum. Con l'aut-aut tra riconversione professionale in altre discipline e discesa rapida in un biennio verso l'addio al rapporto di lavoro con la scuola. Rottamazione professionale o riciclaggio delle competenze, non si scappa. Il conto alla rovescia verso i corsi di riconversione è scattato insieme al panico della categoria, colpita in pieno dalla brezza di 'morattizzazione' che mette a tolleranza zero utilizzi e distacchi dall'aula. Ma i sindacati di settore rispondono picche e chiedono chiarezza, per scongiurare campagne di basso profilo contro una categoria che ha l'unica colpa di essere 'abbondante' nei numeri in organico.
"Il ministero dell'Istruzione ha esigenze di risparmio e lancia una campagna di moralizzazione che cade nel vuoto, perché nel Pordenonese tutto è in regola '#8212; puntualizza il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese '#8212;. I docenti soprannumerari sono circa 200 e appartengono a classi di insegnamento delle medie inferiori come educazione musicale, artistica, fisica e tecnica, mentre alle superiori sono concentrati soprattutto nell'area degli insegnamenti tecnico-pratici, di trattamento testi e alcune materie come economia e commercio o matematica finanziaria. Tutti regolarmente utilizzati, su cattedre vacanti di discipline affini, oppure in progetti. Chiediamo la definizione, preventiva all'indizione dei corsi di conversione, di un'anagrafe docente professionale, per individuare le classi di insegnamento con posti liberi e rivendichiamo incentivi alla mobilità volontaria".
Il decreto legge 202 prevede l'obbligatorietà della riconversione professionale, mentre fino a ieri era facoltativa e spesso glissata dai soprannumerari per le difficoltà legate all'organizzazione dei corsi in sedi lontane e rimborsi spese zero. Dall'era Moratti in poi, se i docenti esuberanti non accettano i corsi di 'riciclaggio' professionale, entrano nel tunnel della disponibilità per due anni a stipendio ridotto all'80 per cento e dopo i 24 mesi arriva il licenziamento. Meglio tornare in classe e dire sì a un percorso di riconversione intenso, plasmato su un arco temporale da uno a tre anni con esame finale e i bocciati al primo tentativo potranno ritentare.
"Ci opponiamo alla logica del licenziamento '#8212; conclude Dall'Agnese '#8212;. Crediamo che i soprannumerari siano una risorsa a cui attingere per fare decollare i progetti nella scuola contro il disagio, a favore dell'integrazione e quant'altro. Troviamo soluzioni adeguate e non creiamo l'ennesimo capro espiatorio per la smania di risparmio sugli organici".
Chiara Benotti

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