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Messaggero-Marche-A scuola è cominciata la controriforma

Sabato 17 Maggio 2003 IL DIBATTITO "A scuola è cominciata la 'controriforma"" di MARCO GIOVENCO FANO'#8212;Attacco frontale alla riforma della scuola, o meglio, alla "controriforma" Mora...

18/05/2003
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Il Messaggero

Sabato 17 Maggio 2003
IL DIBATTITO

"A scuola è cominciata la 'controriforma""
di MARCO GIOVENCO

FANO'#8212;Attacco frontale alla riforma della scuola, o meglio, alla "controriforma" Moratti, come è stato ribadito all'incontro del centrosinistra. Drastica riduzione dei fondi, tagli agli organici, difficoltà per gli enti locali a dare continuità ai programmi educativi e destrutturazione del sistema scolastico pubblico sono stati al centro degli interventi coordinati dalla consigliere regionale Ds Adriana Mollaroli. Di vera e propria "barbarie" ai danni del sistema scolastico parla Samuele Mascarin, assessore ai servizi educativi di Fano. "Ci si confronta con scelte ampiamente conservatrici che acuiscono il disagio". "Far convergere le forze" presenti all'interno della scuola, "raccordandole con la rappresentanza in Parlamento", è una delle soluzioni prospettate dall'assessore per "limitare i danni" procurati dal Governo. Rincara la dose l'assessore regionale alla formazione Ugo Ascoli secondo il quale "la riforma non riuscirà ad entrare a pieno regime" entro i due anni previsti "poiché mancano le risorse". Unica 'arma" da opporre ad una "riforma incerta e disastrosa" è l'approvazione di leggi regionali (così come accaduto in Emilia-Romagna) capaci di evitare "la dispersione formativa e mantenere livelli di qualità scolastica uguali per tutti fino ai 16-18 anni". Se la riforma parla di 'due canali formativi" (licei e scuole professionali), secondo Ascoli se ne ravvisa un terzo, "più surrettizio", che è "l'alternanza scuola-lavoro con obbligo formativo fino a 18 anni". Insiste sul "maggior coinvolgimento degli enti locali" anche l'assessore regionale all'istruzione Marcello Secchiaroli per il quale, però, "resta fondamentale l'armonizzazione della formazione e dell'autonomia scolastica nel panorama locale ". Ancora "troppo ampia", dice Liviana Giombini del consiglio nazionale Sdi alludendo alle '3 i" e ai finanziamenti, la "discrepanza tra la realtà e la scuola sbandierata dal Governo". Di "mancata valorizzazione delle culture artigianali locali", invece, parla il responsabile scuola Pdci di Fano Rolando Orciari, mentre insistono su "dequalificazione e incertezza" Enrico Tosi dei Verdi e Carla Panajoli del Prc. Per Franco Tebaldi, capogruppo della Margherita e presidente del distretto scolastico n° 4, "preoccupa la scarsissima attenzione all'integrazione multietnica, all'obbligo formativo e alla disabilità". Ha concluso il dibattito Andrea Ranieri, responsabile scuola nazionale Ds. "Si sta creando una scuola più povera e rigida improntata a criteri rigorosamente individualistici. E l'unica contrapposizione possibile alla riforma risiede nel nuovo ruolo degli enti locali e nella scuola dell'autonomia".