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Nuovi tagli: “In pericolo tutti i servizi della scuola”

A lanciare l’ennesimo allarme è l’Asapi, l’Associazione delle scuole autonome piemontesi.

08/02/2013
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La Stampa

MARIA TERESA MARTINENGO
Prospettive sempre più nere per la scuola sulla quale continuano ad abbattersi tagli e provvedimenti che la penalizzano. A lanciare l’ennesimo allarme è l’Asapi, l’Associazione delle scuole autonome piemontesi. «Le ultimissime notizie sulla riduzione ormai abbastanza definitiva del 37% nell’anno 2012/13 e del 25% per il 2013, del Mof, il fondo presso il ministero che dovrebbe garantire alle scuole una migliore offerta formativa, aggiungono un’ulteriore ferita all’impoverimento delle nostre scuole», denuncia il presidente Tommaso De Luca.

I finanziamenti per il funzionamento ordinario arrivati in questo ultimo mese per poter compilare il bilancio 2012/2013 entro il 15 febbraio sono ridotti ulteriormente rispetto all’anno scorso, ma le spese da sostenere con quei fondi sono sempre più numerose. «Dai compensi ai revisori dei conti - elenca De Luca - a tutte le incombenze della normativa sulla sicurezza: dall’acquisto di divise, scarpe antinfortunistiche, maschere, guanti per il personale al contratto con il responsabile della sicurezza e con il medico competente; dai corsi di formazione obbligatori per il personale alle visite mediche agli accertamenti obbligatori imposti dalle diverse leggi. Un esempio? La scelta tutta piemontese della norma che impone la verifica su docenti e personale per l’abuso di alcol per la quale si ipotizzano da 5000 a 15.000 euro». Non basta. «Sono sempre più urgenti le spese per l’acquisto, il rinnovo e la manutenzione di computer, programmi di segreteria, lavagne multimediali. E spese ci sono anche per la “dematerializzazione”, che comunque non elimina completamente carta e libri».La denuncia dell’Asapi include anche il problema banche. «Con il passaggio delle risorse finanziarie delle scuole al regime della Tesoreria unica le scuole non hanno più disponibilità di cassa. I conti delle scuole poco redditizi da gestire non trovano più banche che vogliano gestirli, se non a costi insostenibili». Così le scuole sono obbligate a stipulare convenzioni per l’affidamento dei servizi di cassa.