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Repubblica-Bari-Ecco come il 'buono scuola' arriverà nelle casse dei privati

La Regione decide: le borse di studio anche per pagare le rette degli istituti paritari Ecco come il 'buono scuola' arriverà nelle casse dei privati PIERO RICCI Non Ci sono dubbi: la giunt...

03/04/2002
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la Repubblica

La Regione decide: le borse di studio anche per pagare le rette degli istituti paritari
Ecco come il 'buono scuola' arriverà nelle casse dei privati

PIERO RICCI

Non Ci sono dubbi: la giunta regionale del "governatore" Raffaele Fitto strizza l'occhio alle scuole private. Non ha fatto tanto rumore come in Lombardia, nel Piemonte o nel Lazio, ma anche in Puglia, il buonoscuola ha mosso i primi passi verso il privato. La giunta Fitto avrebbe potuto anche non prevederlo ma tra le tipologie di spese rimborsabili, in tutto o in parte, con l'erogazione delle borse di studio, ha inserito anche l'iscrizione e le rette di frequenza nelle scuole paritarie. Detto, scritto, sottoscritto e approvato. Le famiglie che si apprestano a richiedere il buonoscuola, troveranno questa "voce" per due volte nell'istanza che dovranno presentare al Comune di residenza, tramite la scuola, entro il prossimo 4 maggio. La prima nella richiesta vera e propria nella parte in cui dovranno indicare se la scuola frequentata dai propri figli, oltre che essere "elementare", "media" o "superiore", è anche "statale" o "paritaria". La seconda nell'allegato riservato alla situazione economica del nucleo familiare che contiene la "distinta delle spese sostenute". La delibera individua sette tipologie per il contributo alle spese. Oltre alle rette per la frequenza nelle scuole private, l'erogazione copre le spese sostenute per l'acquisto di libri di testo, compresi i dizionari, gli atlanti e le altre pubblicazioni richieste dalla scuola e che eccedono l'importo del buonolibro eventualmente già erogato. Sono "rimborsabili" anche i sussidi e i materiali didattici, compresi quelli informatici, sempre richiesti dalla scuola, oltre che i contributi pagati al Comune di residenza per il servizio di mensa scolastica, per quello di trasporto effettuato con mezzi pubblici o effettuato dal Comune. Tra le spese che possono essere ricomprese nel buonoscuola anche viaggi di istruzione, visite guidate, e rette da convittore o semiconvittore.
Ciò che la Regione non ha modificato, rispetto alla "griglia" fissata l'anno scorso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, riguarda la soglia minima di reddito. La giunta Fitto avrebbe potuto elevarla fino a 50 milioni di lire annui, invece ha preferito lasciarla a 30. L'assessore all'Istruzione, Andrea Silvestri, lo dice nella delibera: "Se da una parte elevare la soglia consentirebbe l'erogazione dei benefici economici a un maggio numero di famiglie, dall'altra ciò comporterebbe la necessità di ridurre gli importi dei singoli interventi, già di modesta entità". Alla Puglia, infatti, sono stati riservati poco più di 31 milioni di euro, 17 per l'anno scolastico 20012002, quattordici milioni di euro per il 20002001.
La Regione ha già provveduto al riparto del fondo ai Comuni che materialmente dovranno erogare i contributi sulla base delle istruttorie presentate dai Comuni.
Per l'anno scolastico in corso, poi, c'è una novità non riconosciuta per il buonoscuola relativo all'anno scorso: la possibilità per le famiglie di avvalersi della detrazione fiscale. In pratica, "i soggetti aventi i requisiti previsti, possono fruire della borsa di studio mediante detrazione di una somma equivalente, dall'imposta lorda riferita all'anno in cui la spesa è stata sostenuta".