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Repubblica-Bari-Facciamo muro contro la Moratti

L'INIZIATIVA Docenti, studenti, genitori, associazioni e cittadini si sono ritrovati al Kursaal Santalucia: adesso marceremo uniti "Facciamo muro contro la Moratti" Centinaia di adesioni alla...

15/01/2003
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la Repubblica

L'INIZIATIVA
Docenti, studenti, genitori, associazioni e cittadini si sono ritrovati al Kursaal Santalucia: adesso marceremo uniti
"Facciamo muro contro la Moratti"
Centinaia di adesioni alla campagna per difendere la scuola pubblica

(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
CARLO ALBERTO BUCCI

La mobilitazione è stata lanciata dal deputato ds Alba Sasso, dal Centro d'iniziativa democratica degli insegnanti, dalla Cgil scuola. Vi hanno aderito anche il Forum per la scuola pubblica, che raccoglie, tra l'altro, il Coordinamento studenti medi antifascisti Uds, Città plurale e il Centro d'iniziativa democratica. Tutto è partito con un appello a favore della "vecchia" pubblica istruzione e contro i tagli di fondi, insegnanti e personale della scuola e dell'università. L'hanno firmato in 150: professori, studenti, associazioni, forze sindacali, di Bari e della Puglia. L'incontro serviva a mettersi intorno a un tavolo, per guardarsi negli occhi e cominciare a buttare giù il programma alternativo a quello della legge di riforma della Moratti che, sebbene sia ferma al Senato, ha già sollevato la rivolta da parte di chi la scuola la fa. Inizialmente i firmatari avevano pensato di vedersi nella sede del Cidi. Ma poi le adesioni sono aumentate. Ecco perché l'esigenza di una sala più grande per questo "primo giorno di scuola". E sotto gli affreschi liberty della sala Giuseppina c'erano circa 200 persone: davanti a un tale consesso, ha prevalso la voce della protesta rispetto all'elaborazione della proposta, alla quale le forze pugliesi si sono impegnate a lavorare da questo momento in poi.
Per Alba Sasso, che annuncia una grande manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per il 12 aprile, "dentro questa nuova rete ci sono differenze di vedute. Ma ci unisce la difesa dell'istruzione pubblica". Bisogna tirare dentro anche i "non addetti ai lavori", dice. Tanto più che la battaglia per una "democrazia sostanziale" coinvolge tutti i settori della società. In questa ottica, l'assemblea dei firmatari ieri sera ha approvato per acclamazione una mozione di adesione alle iniziative dell'Associazione nazionale magistrati, adottate in occasione dell'anno giudiziario e in difesa dei principi costituzionali, come anche dell'autonomia della magistratura.
C'erano soprattutto insegnanti al Kursaal. Ma anche qualche rappresentante degli studenti. Dice Claudio Riccio, 17 anni, del liceo Socrate di Bari: "Questo deve essere il punto di partenza per un percorso da fare assieme. Fino ad adesso, noi studenti siamo stati lasciati soli". Passare "dallo stadio della protesta a quello del progetto, della programmazione": così recita l'appello firmato dai 150. Ma per coordinarsi bisogna ascoltare tutte le voci. "Dovremo coinvolgere anche i Cobas, questo è certo", dice Lea Borrelli, un'insegnante del Forum per la scuola pubblica. Il gruppo si presenta all'incontro con una piattaforma in cui ribadisce le proprie "tesi sulla scuola". Chiedono, tra l'altro, che venga stoppato l'anticipo a prima dei 3 anni dei bambini nella scuola dell'infanzia. E dicono no a quella forbice che, secondo il progetto Moratti, prevede la "canalizzazione precoce" degli indirizzi di studio: è prematuro dover scegliere a 11 anni il proprio futuro; tanto più se la scelta crea un solco tra i licei e la formazione professionale. "Qui andranno a finire gli studenti deboli, la formazione professionale diventa così un percorso di secondo livello" dichiara Alba Sasso, dopo aver messo in fila l'elenco dei tagli - di risorse e di persone - operati dal governo Berlusconi. Eppure il governo di centro sinistra una sua riforma della scuola l'aveva proposta, la criticatissima Berlinguer-De Mauro. "Noi l'avevamo criticata - dice Beatrice Mezzina del Cidi - ma alcuni punti erano buoni, come quello che riguardava l'autonomia degli istituti. Il ministro Moratti ha cancellato tutto. Ha detto: "punto e a capo". Bisogna far capire che i governi passano mentre la scuola resta. E che la riforma non può essere fatta senza ascoltare tutte le parti che la compongono".