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Repubblica-Bari-Torna il maestro prevalente Avremo colleghi di serie B

sindacati: nelle elementari i meno esperti rischiano l'assegnazione a incarichi secondari Torna il maestro prevalente Avremo colleghi di serie B "In alcuni istituti questo tipo di selezione sta s...

31/05/2003
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la Repubblica

sindacati: nelle elementari i meno esperti rischiano l'assegnazione a incarichi secondari
Torna il maestro prevalente Avremo colleghi di serie B

"In alcuni istituti questo tipo di selezione sta scatenando tensioni e allarmismi"
Ma la riforma Moratti è ancora inapplicabile: i decreti attuativi non sono stati varati

È aperta la caccia al maestro tutor nelle scuole elementari della Puglia e, in contemporanea, agli insegnanti ai quali appioppare i non meglio identificati "laboratori". Il tutto accade in base alla riforma Moratti, che tuttavia non ha ancora i decreti attuativi: quindi non può essere applicata. La scoperta è dei sindacati della scuola Cgil, Cisl e Uil. Girando per la Puglia nelle assemblee sul nuovo contratto del personale, hanno raccolto turbamenti e ansie, soprattutto degli insegnanti più giovani, candidati ideali al destino di maestro non-tutor. A una delle predestinate il dirigente didattico avrebbe detto: sei così brava nelle materie pratiche, perché non scegli di insegnare nei laboratori?
Il concetto espresso dai sindacati in un documento unitario è che ogni cosa venga fatta suo tempo, anche se la riforma Moratti ormai è una legge. Nello specifico, non è ancora il momento di individuare il maestro tutor tra gli insegnanti della scuola o di far seguire ai docenti corsi di aggiornamento sulla riforma. La prima azione è illegittima e la seconda è inaccettabile: Cgil, Cisl e Uil scuola della Puglia denunciano la situazione che si sta verificando da alcuni giorni per "eccessi di zelo" da parte di ispettori tecnici e di alcuni dirigenti scolastici. I quali, secondo i confederali, "stanno determinando confusione e allarmismo nelle scuole. Viene detto che ormai la legge delega è stata approvata e quindi dal prossimo anno scolastico le elementari dovranno assumere i modelli di funzionamento previsti per la sperimentazione in corso e adottare i nuovi documenti culturali e pedagogici". In realtà occorre aspettare i decreti legislativi: la riforma Moratti è soltanto una legge delega, cioè una cornice che va riempita passo dopo passo con decreti attuativi. Questi, a loro volta, devono avere copertura finanziaria attraverso una norma approvata dal Parlamento.
La conferma arriva dalla Direzione regionale dell'istruzione: "Non c'è ancora il decreto attuativo sulla scuola primaria, ma l'uscita è imminente. Qui saranno contenute tutte le indicazioni elaborate sulla base della sperimentazione avviata in 251 scuole italiane. Conterrà anche i criteri sulla scelta del maestro tutor. La riforma partirà con la prima elementare del prossimo anno scolastico". Non è legittimo, dunque, operare quelle scelte prima del decreto. Ma chi è il maestro tutor? L'hanno definito anche "prevalente" perché insegnerà nella stessa classe per 18-21 ore la settimana. Tenendo conto delle due ore di religione, i laboratori si svolgeranno nelle restanti quattro: l'orario completo, ai sensi della riforma, è di 27 ore. Quella del "tutor" è un'istituzione molto simile al maestro di una volta, mandato in pensione dalla legge 148 del 1990 firmata dall'allora ministro Franca Falcucci, che istituiva il modulo didattico diviso fra tre insegnanti (in genere, uno per l'italiano, l'altro per le materie scientifiche e il terzo per storia e geografia).
Sui laboratori regna tutta l'incertezza possibile, perché saranno scelti dai genitori e i dirigenti potranno anche affidarne l'insegnamento a esperti esterni con contratti di collaborazione. Giulia Smaldini è un'insegnante di scuola elementare ed esponente delle Rappresentanze sindacali unitarie: "Siamo sconcertati e allibiti", dice. "Dopo aver organizzato una scuola nuova con anni di progettazione autonoma, tutto viene messo in discussione da un atteggiamento di mercificazione della cultura". Per di più, aggiunge Maurizio Lembo, segretario della Cgil scuola di Bari, "si vuole applicare una riforma che ancora non c'è".
(a.gri.)
MASTROVITI
"Ci sono già i primi litigi"

Se le chiederanno di fare la maestra per le ore di laboratorio, Tiziana Mastroviti, precaria da nove anni, non potrà far altro che dire di sì: "Nelle mie condizioni non posso scegliere. Sono davvero amareggiata per la mia situazione. Molti ritengono che la nomina a tutor dipenda dagli anni di insegnamento, altri dicono che gli anni di servizio non danno la competenza: si sta già litigando".
È il passato che ritorna"

Teresa Zaccaria insegna da 25 anni ed è una potenziale candidata al ruolo di docente tutor. "Ma è un salto all'indietro", accusa. "Si torna a una concezione familistica della scuola". E se le proponessero il laboratorio? "Probabilmente non l'accetterei. In questo momento, per l'esperienza che ho, mi sento più portata a fare il tutor, anche se le responsabilità sono maggiori".