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Repubblica/Bologna: Longhena, l´ultima provocazione "Niente voti, in pagella solo giudizi"

Singolare decisione contro la riforma Gelmini per il primo quadrimestre.In altri istituti l´insufficienza si fermerà al cinque. Niente voti più bassi

11/01/2009
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la Repubblica

ILARIA VENTURI

IN arrivo le pagelle con i voti. Ma i presidi avvertono: niente tre o quattro alle elementari, ci si fermerà al cinque. I sindacati denunciano: «Siamo alla scuola fai da te». E i maestri insorgono. Alla primaria Longhena il collegio dei docenti ha deliberato di mantenere i giudizi nel primo quadrimestre rifiutando i voti espressi in decimi introdotti di nuovo, dopo trent´anni, dalla riforma Gelmini. «Siamo contrari ai voti, pensiamo che non possano essere capiti dai bambini» spiega l´insegnante Marzia Mascagni. «La valutazione deve essere formativa, un momento di riscontro per noi e per il nostro operato. Con i voti si torna indietro rispetto a tutto quello che è stato lo studio sulla valutazione. Ci siamo presi un quadrimestre di riflessione per arrivare alla fine dell´anno a un voto consapevole, che comparirà solo nella pagella finale». Anche all´istituto comprensivo 11 il collegio dei docenti ha deciso di mantenere i giudizi in pagella alle elementari e alle medie. Una scelta che sarà discussa di nuovo tra due settimane.

Ma nelle scuole di San Donato l´orientamento anti-voto è forte. In questi giorni, in vista della fine del quadrimestre, i dirigenti delle scuole di base si sono riuniti per decidere una linea comune da seguire. Il cinque, da usare con parsimonia e mille cautele, sostituirà il vecchio giudizio «insufficiente». Ma non si scenderà più in basso. «Per un bimbo delle elementari un quattro o un due sarebbero talmente demotivanti da fargli perdere anche il gusto di imparare», spiega Stefano Mari, preside del terzo Circolo didattico. Il dirigente si è confrontato venerdì scorso con i colleghi delle scuole di Reno, Saragozza, Borgo Panigale e Porto. «E´ emersa questa linea che discuteremo nei collegi dei docenti. Comunque i voti saranno accompagnati da giudizi che i genitori potranno consultare nell´agenda della programmazione. Personalmente non mi piace numerare la valutazione, quando devi giudicare un alunno c´è sempre un aspetto interpretativo». L´approccio al voto sarà soft, soprattutto alle elementari. Più aperta è la discussione alle medie, dove anche i quattro saranno ammessi, dove non ci saranno giudizi ad accompagnare i numeri e dove torna il voto in condotta. Ma basterà un´insufficienza per essere bocciati alle medie? «La decisione sarà collegiale», frena Sergio Simoni, dirigente delle scuole di Bazzano, Crespellano e Monteveglio. «L´insegnante di matematica potrà arrivare con un cinque, ma a maggioranza i colleghi della classe potranno alzare il voto». Simoni ricorda: «Il voto serve per migliorare, per correggere un errore, non per classificare i bambini. Si deve mantenere il valore formativo della valutazione».

L´orientamento riportato da Simoni è stato discusso nelle undici scuole della zona di Casalecchio, Sasso Marconi sino a Castello di Serravalle. «Le nostre non possono che essere indicazioni». Sui modelli di pagella invece non c´è accordo: ciascuna scuola farà per sé, molte ricorrendo alla stampa in proprio per risparmiare.

Per questo Sandra Soster, segretaria provinciale della Cgil scuola, attacca. «C´è confusione, siamo alla scuola fai da te. Ma la preoccupazione maggiore è che con il ripristino dei voti alle elementari si distrugge l´impianto della scuola». Anche il collegio dell´istituto comprensivo 12 ha deliberato, sui voti, una forbice tra cinque e dieci, mentre per la scuola media sarà ammesso anche il quattro. «Non è così automatico passare dal giudizio sintetico al voto numerico - spiega la preside Filomena Massaro - Il dibattito è stato lungo, alle elementari le remore sono state più forti, pedagogicamente era meglio il giudizio».