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Repubblica-Palermo-Effetto riforma alle elementari niente classi per 2.300 bambini

Effetto riforma alle elementari niente classi per 2.300 bambini La protesta dei genitori e degli insegnanti contro il rischio di aule troppo affollate Per chi non riesce a trovare...

27/02/2003
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la Repubblica

Effetto riforma alle elementari niente classi per 2.300 bambini
La protesta dei genitori e degli insegnanti contro il rischio di aule troppo affollate
Per chi non riesce a trovare posto l'unica alternativa sono gli istituti non statali
SALVO INTRAVAIA


La riforma Moratti galoppa in Parlamento e si prevede già la riapertura delle iscrizioni, ma per i "primini" nella scuola statale non ci sarà posto. Dopo che dal ministero dell'Istruzione arriverà il via libera previsto entro la prima quindicina di marzo i bambini che compiono sei anni entro il 28 febbraio 2004 potranno iscriversi alla prima elementare "nei limiti delle risorse finanziarie" disponibili, come recita il testo della ormai famosa legge delega.
Ma quanti sono in Sicilia questi bambini i cui genitori lo scorso mese di gennaio (quando si sono chiuse le iscrizioni per l'anno scolastico 2003-2004) hanno tanto insistito con i dirigenti scolastici per iscrivere in anticipo i propri figli? Secondo i dati forniti dall'Istat (relativi alla popolazione residente al primo gennaio 2001), nell'Isola i bambini che entro i primi due mesi del 2004 compiranno sei anni sono poco più di 9 mila. Per accoglierli tutti occorrerebbe attivare 457 classi che darebbero posto a 685 nuovi docenti. Nella sola provincia di Palermo si calcolano quasi 2.300 primini potenziali, di cui la metà in città. Ma in Sicilia il ministero dell'Istruzione per il prossimo anno ha previsto nell'organico dei docenti della scuola elementare un taglio di 489 posti, in parte giustificato dalla prevista diminuzione delle iscrizioni determinata dal calo demografico. Col taglio degli organici non sarà possibile attivare classi in più rispetto alle 682 prime funzionanti quest'anno nella provincia di Palermo, ed essendo il decremento della popolazione scolastica di poco superiore all'uno per cento, i piccoli sotto età che troveranno posto nelle scuole pubbliche saranno pochissimi privilegiati. Per tutti gli altri (la maggior parte) i genitori dovranno scegliere le scuole private o un altro anno di scuola materna.
Che cosa ne pensano i genitori? Giuseppe Rao, rappresentante palermitano dell'Age (l'Associazione genitori) dice: "Sono favorevole all'anticipo scolastico, ma, tranne qualche eccezione, sono contrario alle scuole private". Attualmente in provincia di Palermo funzionano 67 scuole elementari private, di cui 17 paritarie. Ma anche per le scuole non statali ci sono difficoltà. Accogliere un gran numero di bambini in anticipo, per loro, significherebbe aumentare di colpo del 50 per cento la popolazione scolastica, senza avere gli spazi adeguati. L'unica speranza resta l'aumento degli alunni nelle già affollate classi delle statali siciliane, ma gli insegnanti non sono d'accordo. Quella di Palermo è la provincia italiana che presenta il maggiore rapporto (11,6 contro gli otto della provincia di Imperia) alunni-docenti. "È deleterio lavorare in classi troppo numerose - dice Valentina Carmina, dell'istituto comprensivo Basile, nel quartiere Marinella - specialmente se nelle prime ci si trova davanti bambini che possono avere differenze d'età notevoli: da cinque anni e mezzo a sei e mezzo. A cinque anni i bambini vogliono ancora giocare e spesso hanno una capacità di concentrazione limitata".