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Edizione Scuola
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
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Anno V n. 16 del 17 aprile 2009 |
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Editoriale |
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Notizie |
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Servizi e Rubriche |
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I tagli alla scuola pubblica e i capricci della Lega |
Si taglia all’istruzione, ma si buttano quasi 500 milioni di euro perché la Lega, alleato fedele di Berlusconi, spera che il referendum sulla legge elettorale, la “porcata” di Calderoli, non raggiunga il quorum, e la legge truffa sia salva. Che vergogna. Alla scuola pubblica sono stati tagliati, rispetto al 2008, 427 milioni di euro. Il costo di un capriccio della Lega.
Ecco perché i dirigenti scolastici andranno a manifestare il 21 aprile davanti al Ministero della pubblica istruzione. Saranno lì a difendere le loro, le nostre, scuole. A chiedere che siano messe in condizione di funzionare, di esercitare seriamente la loro missione di educazione e istruzione. Adesso non possono più farlo. Dietro la demagogia mielosa di Gelmini e del Governo si cela la dura verità: la scuola pubblica è alla canna del gas. Non ci sono più i soldi per il funzionamento quotidiano, dal pagamento delle supplenze all’acquisto di materiale didattico. Dirigenti e direttori hanno già raschiato il fondo e ora sono costretti a chiedere soldi alle famiglie o ad attingere al fondo di istituto per spese che lo Stato ha dovere di finanziare.
Sono mesi che la FLC Cgil denuncia una situazione insopportabile, alla quale il Ministro risponde con bugie sostenute da arzigogoli contabili. I pochi soldi arrivati alle scuole hanno coperto pochi e limitati capitoli di spesa. Il Ministro è rimasto insensibile anche a tutti gli appelli delle scuole. Da Crema. Da Varese. Da Bologna. Da Firenze. E sono solo alcuni esempi. Persino l’Ufficio scolastico del Lazio ha dovuto rilevare che il costo delle visite fiscali di Brunetta (quelle inutili) deve essere finanziato a parte.
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Abruzzo: dal dramma del sisma alla rinascita, anche della scuola |
La tragedia che ha colpito l’Abruzzo ha colpito anche il mondo dell’educazione. Nel contesto di un dramma umano collettivo, il crollo della casa dello studente - con il suo carico di vite umane e di speranze immanenti alla condizione studentesca e troncate è un fatto che lascia sgomenti. Ma è anche un simbolo della devastazione che spesso per incuria e mancanza di fondi colpisce gli edifici scolastici tanto quanto, se non di più, delle stesse residenze abitative.
Ieri con la solita sapiente regia televisiva e sotto i riflettori, il Presidente Berlusconi e il Ministro Gelmini hanno inaugurato una scuola sotto una tenda. Ben oltre le luci della ribalta vogliamo cogliere di questa esibizione l’aspetto positivo: il segnale che anche la scuola come la vita continua. Un segnale importante ma che ha bisogno di ben altro che la simulazione di una classe sotto una tenda per produrre i suoi effetti.
Lontani dai riflettori, con una regia più attenta ai problemi che all’immagine e perciò assai più sostanziale, i segretari di cinque sindacati della scuola (FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda), già impegnati in una sottoscrizione e in una mobilitazione delle proprie strutture per coadiuvare l’opera di soccorso, hanno mandato nei giorni scorsi una lettera al Ministro Gelmini in cui avanzavano serie proposte per affrontare la situazione scolastica abruzzese:
- riconoscere la validità dell’anno scolastico
- sospendere per l’Abruzzo le previste riduzioni di organico
- riconfermare tutto il personale a tempo determinato
- rivedere le scadenze delle procedure(graduatorie supplenti, trasferimenti ecc. )
- prevedere forme di flessibilità per gli spostamenti di domicilio dovuti al sisma
- concedere quote di permessi per i lavoratori della scuola impegnati nelle azioni di volontariato e ricostruzione.
Su questi argomenti si è svolto un incontro al Ministero. Scontata la sensibilità alle richieste, prendendo atto delle prime disposizioni diramate, siamo in attesa di un riscontro operativo di più ampia portata.
Come una rondine non fa primavera, una classe sotto la tenda non fa la scuola abruzzese, come non la fanno le lavagne interattive, occorre un grande sforzo comune che deve valorizzare le risorse umane di cui la scuola abruzzese e italiana dispone.
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Organici: la protesta continua nei territori. Impugnata la circolare n. 38 |
Con la pubblicazione della circolare ministeriale n. 38, che conferma l’entità drammatica dei tagli, si è chiusa la fase di confronto al Miur sull’organico di diritto del personale docente. La FLC Cgil ha deciso di impugnare tale provvedimento coerentemente con quanto già fatto con la circolare sulle iscrizioni.
Adesso il confronto si è spostato sul versante regionale e si stanno già tenendo i previsti incontri presso gli Uffici scolastici per illustrare le ricadute dei tagli in ogni realtà territoriale. A fronte dei numeri insufficienti a garantire le scelte delle famiglie e del dramma del personale precario che da settembre non lavorerà più, si stanno moltiplicando le iniziative di mobilitazione in ogni regione e in ogni provincia.
Per quanto ci riguarda la partita degli organici non è chiusa e proseguiranno le iniziative di protesta che, in questi mesi, hanno visto la FLC Cgil in prima linea per la difesa della scuola pubblica e dei diritti del personale precario.
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Precari scuola: le graduatorie ad esaurimento dei docenti e "24 mesi" ATA |
In questi giorni nelle regioni vengono pubblicati i bandi per le graduatorie permanenti (24 mesi) del personale ATA.
Nello speciale "Concorso 24 mesi ATA" è stata pubblicata una scheda di sintesi dell'ordinanza ministeriale.
Nello speciale "Graduatorie ad esaurimento docenti" è stata pubblicata una scheda di sintesi del decreto ministeriale. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per lunedì 11 maggio 2009.
Ricordiamo che il Ministero ha attivato una procedura on-line per visualizzare la consistenza delle graduatorie ad esaurimento nelle varie province.
Presso tutte le sedi della FLC Cgil è stato predisposto uno specifico servizio di consulenza per la compilazione delle domande.
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Mobilità 2009-2010: importanti novità dopo il confronto al Miur |
Mentre i tempi per le operazioni di mobilità si dilatano a causa del ritardo nella definizione degli organici (vedi nuovo calendario), si è riaperto il confronto con il Miur per individuare soluzioni più favorevoli per il personale soprannumerario/in esubero.
Il 15 aprile 2009 è stato sottoscritto al ministero da parte della FLC Cgil, Cisl scuola, Snals e Gilda un accordo integrativo del Ccni sulla mobilità del 12 febbraio 2009.
L'accordo incrementa, sia per i docenti che per gli ATA, da 5 a 8 anni il diritto al rientro nella propria scuola, in organico di fatto se non c'è disponibilità; per i perdenti posto, per la tipologia di posto/classe di concorso si sarà utilizzati, a disposizione, nella propria scuola; l'utilizzazione su altro tipo di posto/classe di concorso avverrà solo a domanda e non d'ufficio.
Si tratta di un accordo che migliora le tutele già previste dai contratti in vigore sulla mobilità e utilizzazione del personale, un risultato niente affatto scontato. Con il prossimo contratto sulle utilizzazioni, il cui confronto è già avviato, continuerà l'impegno della FLC Cgil, per ottenere ulteriori tutele per tutto il personale docente, educativo ed Ata della scuola.
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Media del sei per l’ammissione all’esame |
Altro contrordine sul fronte della valutazione. Stavolta riguarda l’ammissione all’esame. Non più tutti 6 in tutte le materie come prevede il regolamento Gelmini non ancora varato, ma media del 6 ( quindi con compensazione di eventuali insufficienze) come prevedeva il “regolamento” Fioroni. Lo dice l’ordinanza 40/2009 sulle istruzioni operative, pubblicata nei giorni scorsi. La stessa ordinanza è meno chiara sul fatto che nella media rientri anche il voto di condotta il quale, viene detto, “concorre” alla valutazione e alla determinazione del credito. Quest’ultimo però si da in base alla media e quindi se ne potrebbe dedurre che fa media. E’ chiaro però che se il voto di condotta è inferiore al 6 l’alunno non viene ammesso. Come si vede, oltre a ordini e contrordini, anche le altre illogicità non mancano.
Un’attenzione va data al recupero dei debiti degli anni precedenti, altro requisito necessario per l’ammissione. In particolare ai debiti contratti nelle terze del 2006-07 che per l’intreccio della normativa potrebbero essere stati dimenticati.
Continuano invece a schivare l’ammissione i candidati esterni con promozione all’ultimo anno. Un bel privilegio, che i ritardi del Ministero continuano a reiterare.
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20-26 aprile: una grande lettura per una educazione per tutti |
Le bambine e i bambini di tutto il mondo a scuola fino al termine del ciclo primario entro il 2015: è questo l’obiettivo entusiasmante che la comunità internazionale prese nel 2000 al Forum di Dakar.
La FLC Cgil fin dall’inizio ha seguito questa campagna attraverso l’Internazionale dell’Educazione. Ma dal 2008 è entrata a far parte di una coalizione, la Campagna Globale per l’Educazione (CGE- Italia) insieme a Action Aid, Mani Tese, Ucodep/Oxfam e Save the Children, Acra, Arcs, Children in Crisis, Cisl Scuola, Cisv, Intervita, Magis, Prodocs, Sightsavers International, Terre des Hommes, Vis.
Momento importante di questa campagna sia come sensibilizzazione collettiva che come momento di pressione sul governo (che quest’anno, essendo l’Italia la sede ospitante del G8, ha più responsabilità) sarà la settimana d’azione mondiale (Global Action Week) che avrà luogo dal 20 al 26 aprile.
L’azione consiste nella Grande Lettura (the Big Read): importanti personaggi di fama nazionale o internazionale hanno scritti brevi testi sui quali le scuole o le classi che vorranno aderire possono effettuare letture, composizioni, traduzioni o altre attività comunicando l’adesione all’iniziativa ad un apposito sito internet. I testi sono reperibili in italiano nel sito www.cge-italia.org.
E’ importante che il maggior numero possibile di classi e di scuole siano impegnate in questa iniziativa.
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Dirigenti scolastici: contratto nazionale e contratto integrativo sulla mobilità |
I Dirigenti Scolastici stanno affrontando la trattativa contrattuale del quadriennio 2006-2009 e primo biennio economico 2006-2007. Iniziata il 19 marzo, essa si sta concentrando sul Contratto vigente e al 16 aprile sono stati discussi 19 articoli. Rimane aperta la questione dell’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze di stato che sarà affrontata al momento opportuno soprattutto nell’ambito del secondo biennio economico 2008-2009. Nel frattempo sull’equiparazione FLC Cgil e CISL Scuola hanno diffidato il Ministro che ha risposto negativamente: ne consegue un ricorso in dieci città italiane presso il giudice del lavoro.
Il 15 aprile, intanto, i Sindacati hanno sottoscritto il Contratto integrativo sulla mobilità dei Dirigenti Scolastici regolando meglio i casi di ristrutturazione della rete e l’eventuale esubero a livello regionale.
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Le ragioni del NO all’accordo separato sulla riforma contrattuale. La lettera di Epifani a Marcegaglia |
Siglata l’intesa applicativa della riforma del sistema contrattuale - ultimo atto dopo l’accordo separato del 22 gennaio scorso - è bene ricordare i motivi che hanno indotto la CGIL a non firmare quella sera a Palazzo Chigi la riforma dei contratti.
Queste in sintesi le principali ragioni di merito del NO della CGIL
- Il nuovo modello contrattuale non allarga la contrattazione ma, al contrario, la riduce. L’accordo separato conferma i due livelli, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro e la contrattazione di secondo livello. La declinazione è poi rimandata a specifiche intese ma si evince che, riguardo al secondo livello, ci si limiterà alla “attuale prassi” senza quindi un concreto allargamento della contrattazione. Si prefigura così un modello rigido senza alcun punto di innovazione.
- L’aumento contrattuale deriverà dall’Ipca (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’Unione) depurato dai prodotti energetici e la verifica su eventuali scostamenti si fa sempre rispetto all’inflazione depurata. Non si recupera così mai l’inflazione effettiva. Il valore punto, o la base di calcolo, su cui misurare la tutela del potere d’acquisto nei contratti viene ridotto e che determinerà una perdita strutturale e definitiva. Il solo utilizzo di un valore punto basato sui minimi tabellari (mediamente 15,74 euro) e, pertanto, tra il 10% e il 30% più basso del valore punto attualmente adottato dalle categorie (mediamente 18 euro).
- Il soggetto terzo deputato a calcolare il nuovo metro inflattivo, cioè l’Ipca, dovrebbe essere l’Isae che è un ente pubblico di ricerca legato al Ministero del Tesoro e per questo non corrisponde a caratteristiche di imparzialità nella contrattazione
- Nel testo dell’accordo separato si prevede la possibilità di deroghe sia per crisi che per sviluppo ai contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria. Un punto che rischia di diventare un punto di riferimento obbligato per le scelte contrattuali. Una cosa sarebbe prevedere, limitatamente ai casi di crisi aziendale, forme positive di intervento. Altra è prevedere una derogabilità dal contratto nazionale che può scatenare una competizione sleale tra le imprese e al ribasso per i lavoratori.
All’incontro per la firma definitiva dell’accordo separato sulla riforma contrattuale ha partecipato anche la CGIL con il Segretario generale Epifani che, in una lettera consegnata alla Presidente della Confindustria, ha ribadito le ragioni del NO della Cgil ad apporre la propria firma.
Il testo della lettera
Con la firma di stasera dell’intesa di attuazione dell’accordo quadro separato del 22 gennaio, per quanto ne sia un atto conseguente, si conferma la scelta di un modello di assetti contrattuali non condiviso dal sindacato più rappresentativo.
La posizione della Cgil è stata portata alla discussione e valutazione in 59.337 assemblee di tutti i comparti. Dopo quattro settimane di assemblee si sono espresse col voto 3.643.836 persone e sottraendo al totale i pensionati, su 2.827.561, sono 2.665.205 (pari al 97%) i lavoratori e le lavoratrici che si sono dichiarati contrari all’accordo quadro separato.
Come si evince si tratta di una verifica democratica molto significativa, tanto più perché svolta senza la Cisl e la Uil che non hanno voluto aderire a nessuna verifica democratica. La nostra contrarietà all’intesa è già nota, e si basa, per la parte fondamentale, sulla convinzione che il modello definito separatamente riduce la qualità e l’estensione della contrattazione nazionale e di secondo livello. Il limite negativo di tale scelta è reso ancor più evidente dalla dimensione e vastità della crisi. Questa fase e i problemi che ne scaturiscono, a partire dalla occupazione e dalla sicurezza, richiederebbero una grande iniziativa contrattuale, ed una reale flessibilità settoriale anche in relazione alle diverse profondità e caratteristiche con cui la crisi attraversa i settori. Servirebbe una contrattazione correlata qualitativamente alla effettiva situazione dei comparti.
Viene invece introdotto un modello rigido, secondo uno schema per il contratto nazionale che sottrae spazi negoziali diretti alle categorie, confermato da una norma sul secondo livello che si limita a riconfermare la prassi in atto, come già previsto dal protocollo del 23 luglio 1993, modalità che non ha certamente favorito il dispiegarsi della contrattazione. Nello specifico sul contratto nazionale va sottolineato che, preso alla lettera, il meccanismo previsto non raggiunge mai neanche la copertura dei salari dalla inflazione reale; inoltre, date le caratteristiche di questa crisi, è possibile prevedere che se ne uscirà con una ripresa dell’inflazione. Tutto ciò è reso ancor più negativo dall’assenza di risposte alle rivendicazioni di una politica fiscale attenta al lavoro dipendente ed alle pensioni.
Nel modello, le deroghe sono funzionali ad un ulteriore irrigidimento dello schema, determinando per lavoratrici e lavoratori l’incertezza delle regole, delle norme e delle tutele contrattuali, ma anche espliciti rischi di competizione sleale tra le imprese, in particolare in alcuni comparti, con quegli effetti di dumping sociale che imputiamo, come limite, all’Europa per l’assenza di regole generali. La Cgil non ha mai fatto mancare la sua disponibilità e l’iniziativa contrattuale nei casi di crisi a salvaguardia dell’occupazione. In ragione e in coerenza di questa storia ci pare ulteriormente sbagliata una norma generale di indebolimento dei contratti nazionali. Per quanto riguarda la Cgil, lavoreremo con impegno per rinnovare i contratti nazionali di lavoro – oltreché per la contrattazione di secondo livello - elaborando e proponendo piattaforme che tengano conto di queste valutazioni che, vogliamo assicurarvi, sono stare ponderate con grande attenzione.
Infine confermiamo l’esigenza di un avviso comune che condividendo l’allungamento della durata della cassa integrazione ordinaria a 104 settimane, porti alla realizzazione dell’impegno a non ricorrere ai licenziamenti di lavoratori e lavoratrici. Tale soluzione è giudicata da tutti essenziale per il governo della crisi e pertanto vi chiediamo formalmente di assumere un orientamento in questa direzione.
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Informazioni editoriali |
La collana “Scuola Idea” delle Edizioni Conoscenza si arricchisce di un nuovo titolo: Matemagica. Il problema dei problemi nella scuola primaria, di Daniela Bianchi. Si tratta di un’agile guida didattica sull’importanza della risoluzione dei problemi, mettendo in modo non solo le conoscenze che i bambini acquisiscono, ma anche il pensiero e la logica.
È uscito anche il numero 4 di “Articolo 33”, la rivista mensile della FLC. Un numero come sempre molto ricco, in parte dedicato al 25 aprile. Questa data fondante della nostra storia è ricordata attraverso alcune figure importanti della Resistenza: Leo Valiani, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita e Vittorio Foa. Una scheda sul movimento di “Giustizia e Libertà”.
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Brevissime |
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Vertenza sulla durata dei contratti ATA stipulati per posti vacanti: buone notizie da Pesaro e Urbino e da Arezzo. |
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Istruzione professionale. Un futuro incerto e marginale emerge da una bozza di regolamento. |
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Docenti. Primo incontro al Miur sulla formazione iniziale e le proposte della commissione Israel. |
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Fondo sociale europeo. Il bando per i progetti nazionali 2009-2011 do ampliamento dell’offerta di istruzione. |
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Scuola all’estero. Incontro tra sindacati e Ministero degli esteri. |
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Enam. Resi noti i bandi per l’accesso a borse di studio e posti in convitto. Scadenza delle domande: 31 maggio. |
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IFTS. Un documento per discutere i contenuti dell’accordo Stato-Regioni. |
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Lavoratrici in maternità. Stessi diritti tra tempo determinato e tempo indeterminato. Comunicazione della Ragioneria generale dello Stato. |
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Scuola non statale. La Commissione paritetica del Ccnl Aninsei si pronuncia su mansioni promiscue e prolungamento dell’orario. |
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Internet. Il portale della FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare. |
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Appuntamenti |
Le proposte della FLC Cgil per la scuola secondario di secondo grado
Seminario organizzato da Proteo Fare Sapere e FLC
Bologna, 20 aprile
La scuola secondaria di primo grado: presente e futuro
Seminario organizzato da Proteo Fare Sapere e FLC
Milano, 23 aprile
L’autonomia 10 anni dopo. Una scuola davvero autonoma
è l’unica speranza possibile
Convegno organizzato dai dirigenti scolastici della FLC Cgil e da Proteo Fare Sapere
Firenze, 5 e 6 maggio
FLC Cgil e Proteo Fare Sapere
Tutti gli appuntamenti del mese.
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