Istituti Tecnici Superiori: Accordo in Conferenza Unificata sul sistema di monitoraggio e valutazione
Nessun investimento e tanta propaganda della Ministra Giannini. Nella nostra scheda una sintesi del contenuto dell’Accordo.
Come è noto, le norme di riferimento sugli Istituti Tecnici Superiori (DPCM 25 gennaio 2008 e le “Linee guida” approvate con Decreto Interministeriale 7 febbraio 2013) prevedono:
- l’attivazione presso l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire, ex ANSAS) della Banca dati nazionale relativa al sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (art. 13 del DPCM 25/01/2008)
- la realizzazione a livello nazionale da parte del MIUR, di concerto con il ministero del lavoro e della previdenza sociale (MLPS), di un sistema di monitoraggio e di valutazione, integrato con le attività svolte dalle regioni anche in relazione ai programmi finanziati dal Fondo Sociale Europeo (DPCM 25/01/2008 art. 14 comma 1)
- la comunicazione da parte delle Fondazioni ITS alla Banca dati nazionale costituita presso l’Indire, delle informazioni per consentire il monitoraggio e la valutazione dei percorsi e del sistema ITS a livello regionale e nazionale (D.I. 7 febbraio 2013, Allegato A punto 4 lettera e)
- la valutazione delle Fondazioni ITS ai fini del mantenimento dell’autorizzazione al riconoscimento del titolo e dell’accesso del finanziamento del Fondo per l’Istruzione e la Formazione Tecnica Superiore, anche con la partecipazione dei rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero dello sviluppo economico e della competente Commissione IX della Conferenza delle Regioni
- la presentazione a conclusione di ogni triennio, da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dello sviluppo economico, con l’assistenza tecnica dell’Indire e dell’Isfol, di un rapporto sui risultati del monitoraggio e della valutazione dei cosiddetti piani territoriali adottati dalle Regioni, nel cui ambito sono attivati i percorsi degli ITS (DPCM 25/01/2008 art. 14 comma 2).
Il 5 agosto in sede di Conferenza Unificata è stato sottoscritto l’Accordo applicativo delle disposizioni sopra richiamate, costituito da 7 articoli e un allegato tecnico denominato “la valutazione dei percorsi ITS”. In questa scheda una sintesi del contenuto dell’Accordo.
Il Commento
L’Accordo sul sistema di monitoraggio e valutazione degli ITS è stato raggiunto senza alcun confronto con le parti sociali, a partire dalle organizzazioni sindacali, e questo nonostante il DPCM 25/01/2008 richiami in più parti la necessità del loro pieno coinvolgimento sia a livello regionale che nazionale. La cosa appare ancora più incredibile se si pensa che per i percorsi attivati dalle Fondazioni ITS è possibile accedere anche alle risorse dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE) ed in particolare al Fondo Sociale Europeo (FSE). Come è noto elemento ineludibile per l’utilizzo di tali Fondi è l’applicazione del “Codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei” che prevede una stretta cooperazione tra autorità pubbliche, parti economiche e sociali, in tutto il ciclo (preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione) in cui si sostanzia ogni singolo Programma.
E’ inoltre assai probabile che con la sottoscrizione dell’Accordo si ritenga definitivamente chiusa l’esperienza del Comitato Nazionale per l’istruzione e formazione tecnica superiore, nonostante esso sia previsto da norme tuttora vigenti (Legge 144/99 art. 69 comma 2 e DPCM 25/01/2008 art. 3 comma 2).
Nel merito. E’ chiaro che l’Accordo è finalizzato:
- a stabilizzare le risorse da destinare all’Indire per la costituzione della Banca Dati
- a tentare di definire le procedure da adottare nei casi di insufficiente funzionalità di alcune Fondazioni ITS.
Riguardo al secondo aspetto siamo all’ennesima puntata di una lunga diatriba tra MIUR e Regioni. L’art. 52 del Decreto Legge 5/12 prevedeva una razionalizzazione della presenza sul territorio degli ITS attraverso la costituzione di non più di un istituto in ogni regione per la medesima area tecnologica e relativi ambiti. Non solo: era prevista la promozione e la realizzazione di un'offerta coordinata di percorsi in ambito nazionale e la valorizzazione delle collaborazioni multiregionali. Tali norme trovavano una pallidissima applicazione nelle citate Linee guida (D.I. 7/2/2013) e comunque la razionalizzazione delle Fondazioni sarebbe avvenuta dopo il 2015. Successivamente Il Decreto Legge 104/13 ha eliminato tutta la parte relativa alla costituzione di non più di un istituto in ogni regione per la medesima area tecnologica e relativi ambiti. Naturalmente delle collaborazioni multiregionali neanche l’ombra (su questo aspetto sarebbe previsto addirittura un Accordo in Conferenza Stato Regioni!). Ora l’Accordo tenta di mettere insieme il monitoraggio e la valutazione con la razionalizzazione dei percorsi (non più delle Fondazioni) attraverso un complesso meccanismo di punteggi di cui è facile prevedere fin d’ora un grado di efficacia assai modesto.
Rispetto alle modalità di realizzazione del sistema di monitoraggio e valutazione è evidente che esso non ha alcun riferimento con processi di miglioramento durante la concreta realizzazione dei percorsi, ma ha caratteristiche di “autopsia” di percorsi già effettuati secondo un procedimento scarsamente adeguato rispetto ai repentini cambiamenti tipici delle aree tecnologiche di riferimento degli ITS.
La quota premiale presenta forti criticità, non utilizza risorse aggiuntive e finisce per determinare una competizione tra i diversi its che operano in contesti molto differenti. Ad esempio il parametro relativo all’occupabilità potrebbe essere fortemente penalizzante per quei territori che vivono una situazione di stagnazione economica endemica, oppure per quei territori che hanno subito una repentina crisi riguardante proprio il settore tecnologico attivato negli anni precedenti nell’ITS di riferimento.
Infine la FLC CGIL considera tuttora aperta la partita relativa all’emanazione del Decreto sui livelli di qualificazione e sulle modalità di reclutamento dei docenti e del personale utilizzato nei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori (art. 15 comma 5 del DPCM 25/01/2008).
La FLC CGIL chiederà che il MIUR convochi con urgenza una riunione sullo stato dell’arte del settore dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, ivi compresi i Poli Tecnico-Professionali.