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16 aprile: Giornata mondiale contro la schiavitù infantile

Nel nome di Iqbal Masih, per ricordare che nel mondo sono ancora troppi i piccoli schiavi

16/04/2014
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Iqbal Masih era nato in Pakistan da una famiglia molto povera. A quattro anni già lavorava e a cinque, fu ceduto ad un fabbricante di tappeti e messo a lavorare nella sua fabbrica, dove i compagni di lavoro erano esclusivamente bambini. Privo di ogni libertà, venne sfruttato, punito per ogni piccolo errore e percosso a ogni tentativo di ribellione.
Ma Iqbal, forte e coraggioso, raggiunti i dieci anni di età riesce a scappare. Incontra Ulla Khasi, che si occupa di minori sfruttati e decide così di impegnarsi per la libertà dei bambini schiavi. Denuncia le mafie tessili del Pakistan e le fabbriche dello sfruttamento e la sua voce inizia a essere ascoltata in varie parti del mondo da organizzazioni umanitarie, giornali, parlamenti e università.
Sotto la pressione internazionale il governo pakistano è costretto a chiudere  tante fabbriche di tappeti e liberare i bambini sfruttati e Iqbal a quel punto, diventa un problema. Il 16 aprile 1995, a soli dodici anni, viene assassinato.

Nell’anniversario della sua morte ricorre la Giornata mondiale contro la schiavitù infantile una piaga che coinvolge nel mondo più di 400 milioni di bambini soprattutto nei paesi più poveri.
Stando ai dati diffusi dalle organizzazioni umanitarie, i bambini rappresentano più del 10% del potenziale di manodopera e apportano circa 13 miliardi di euro annuali al Pil mondiale, uno sfruttamento intollerabile.

Per noi, che ogni giorno ci battiamo affinchè i bambini abbiano la migliore istruzione possibile non dovranno mai apparire scontate le parole di Iqbal: “Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”.