8 marzo: il Direttivo nazionale FLC CGIL aderisce allo sciopero mondiale proclamato dalle donne di “Non una di meno”
Per i lavoratori dei settori pubblici e privati della Conoscenza, aderire allo sciopero dell’8 marzo significa parlare di tutti i temi che abbiamo messo in campo in questi anni.
“Ni una menos” è la sfida lanciata dalle donne argentine in tutto il mondo, per chiamare alla lotta e allo sciopero globale contro la violenza maschile sulle donne.
Scarica i volantini e le indizioni di sciopero
Riteniamo importante che nel nostro Paese alla generale mobilitazione contro la violenza si affianchi la rivendicazione di un’effettiva parità di genere, in un momento in cui l’attacco ai diritti del lavoro e di cittadinanza vede soccombere soprattutto le donne sul piano del salario e del ruolo sociale.
Mentre vengono tagliati i servizi, continuano a mancare gli asili nido e il pagamento delle mense, non più sostenibile per un numero sempre crescente di famiglie, mette in discussione la frequenza della scuola dell’infanzia e del tempo pieno nella scuola primaria, il lavoro di cura rimane prepotentemente sulle spalle delle donne, ostacolandone la piena realizzazione professionale e sociale.
Nei nostri comparti della conoscenza la mancanza del rinnovo del Contratto nazionale di Lavoro ha poi contribuito ad indebolire la potestà di tutela, mettendo in difficoltà soprattutto le donne che non sempre possono contare sulla contrattazione per il riconoscimento dei diritti che discendono dalla Costituzione.
In questo contesto, per educare alla parità di genere e sradicare la cultura della violenza sulle donne, la formazione riveste un ruolo centrale e strategico: dall’asilo nido all’università, l’educazione alle differenze deve essere una pratica diffusa che superi la cultura formale delle pari opportunità.
Affrontare in modo critico il tema delle violenze di genere e far emergere le relazioni di potere che si instaurano attraverso gli stereotipi maschili e femminili deve essere obiettivo della scuola pubblica.
Nell’ambito di queste considerazioni si rafforzano le motivazioni che continuano a vederci determinati contro la legge 107/15, una riforma che impedisce alla scuola di essere un laboratorio di civiltà, all’interno del quale sperimentare punti di vista condivisi nel rispetto di tutte le differenze.
Per le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza, aderire allo sciopero mondiale dell’8 marzo significa parlare di tutti i temi che abbiamo messo in campo in questi anni, restituire all’Istruzione e alla Ricerca obiettivi di qualità e a tutto il personale dei nostri comparti dignità sociale e professionale.
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