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Basta precariato! Grande partecipazione al presidio presso il Ministero della pubblica amministrazione

I lavoratori della ricerca, dell’università e dell’AFAM chiedono la stabilizzazione e il rinnovo del contratto nazionale.

19/05/2017
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Un caldo quasi estivo ha accolto, il 18 maggio 2017, centinaia di lavoratori degli enti pubblici di ricerca, delle università e dell’istituzioni dell’alta formazione artistica e musicale provenienti da tutta Italia e chiamati a raccolta dai sindacati di categoria: FLC CGIL, FIR CISL, UIL Scuola RUA.

Nei volti dei partecipanti la grande determinazione nel chiedere stabilità per i precari che garantiscono (da troppi anni!) la piena funzionalità e operatività di settori strategici per l’intero Paese. Nei numerosi interventi dal palco viene nuovamente esplicitato la sofferenza di una condizione personale e professionale che impedisce di dare certezze alle vite individuali di ciascuno. Tutti chiedono regole, risorse e tempi certi per dare corpo e sostanza a un diritto acquisito sul campo con anni e anni di lavoro precario.

Qui di seguito il comunicato unitario a firma dei segretari generali di FLC CGIL, FIR CISL e UIL SCUOLA RUA.
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Grande partecipazione alla manifestazione indetta
da FLC CGIL, FIR CISL e UIL Scuola RUA

La manifestazione di ieri si colloca all’interno di un percorso di mobilitazione che ci dovrà portare al rinnovo del contratto, riaffermandone la centralità rispetto alla legge quale strumento per valorizzare le professionalità, e alla stabilizzazione dei precari.

Forte è il convincimento della necessità di finanziamenti specifici per i nostri settori.

Nell'incontro con i rappresentanti del Ministero della Funzione Pubblica abbiamo evidenziato che l’approvazione del decreto legislativo, con il quale si riscrivono le regole della Pubblica Amministrazione consente l’avvio della stagione contrattuale.

Perché ciò sia possibile serve una modifica delle norme che riguardano il peso del contratto rispetto alla legge, al fine di poter innovare l'organizzazione del lavoro e riconoscere le professionalità.

Abbiamo poi rivendicato il superamento dell'inutile architettura burocratica del ciclo della performance, la riscrittura della norma sulle sanzioni che è chiaramente insostenibile e produrrà solo un contenzioso immediato, la stabilizzazione dei precari, ricomprendendo tra i requisiti utili per accedere ai percorsi di stabilizzazione i periodi svolti come cococo, borsisti e assegnisti, problema che si pone particolarmente negli enti di ricerca. Nelle more del completamento del percorso di stabilizzazione è stato richiesto che fossero prorogati i contratti in essere.

La parte ministeriale ha affermato che il testo è in fase di riscrittura in particolare rispetto alla norma sul lavoro precario.

Esiste quindi una disponibilità a modificarlo sapendo che la norma è tuttavia ad invarianza di spesa e che già il costo di molti precari è sostenuto dalle amministrazioni seppur su fondi esterni.
Il Ministero è inoltre consapevole che nella pratica non ci sono differenze tra contratti di collaborazione, assegni e td, quindi l'impegno della Ministra della Funzione Pubblica è assoluto. Sulla proroga dei contratti in essere esiste la disponibilità.

Dopo l'approvazione del testo unico si aprirà la riflessione sull’atto di indirizzo che dovrebbe essere emanato.

Serve valorizzare al massimo tutte le peculiarità dei settori e tenere insieme il mondo della ricerca anche per i pezzi che formalmente sono collocati in altri comparti, Inail Ricerca e Anpal.

Evidenziamo come, al di là delle generiche affermazioni di principio sull’importanza della Ricerca, è un dato che la scarsità di finanziamenti rende più difficile il percorso di stabilizzazione per i precari, considerato che per il resto della Pubblica Amministrazione i precari sono sostanzialmente a carico del finanziamento statale.

Siamo quindi pronti a rilanciare là mobilitazione a partire dalle risorse e avviare una grande campagna per il rifinanziamento già nella legge di stabilità.

Apprendiamo durante la redazione del presente comunicato che il Consiglio dei Ministri ha approvato la versione definitiva del testo legislativo, non appena avremo disponibilità della versione ufficiale esprimeremo le nostre valutazioni.