“Didattica a distanza, cosa ne pensano i docenti”. Martedì 13 ottobre, presentazione dei dati dell’inchiesta promossa dalla FLC CGIL in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio
Le criticità affrontate dagli insegnanti e le proposte del sindacato su come regolare contrattualmente la Didattica digitale integrata.
La sera del 9 marzo 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia agli italiani l’estensione a tutto il territorio nazionale dei provvedimenti per il contrasto della pandemia di COVID-19 già previsti per le iniziali “zone rosse”. Sintetizzati con la formula «Io resto a casa», tra i provvedimenti è presente la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Inizialmente fino al 3 aprile, ma poi, con rinvii successivi, fino alla fine dell’anno scolastico.
Questa emergenza ha imposto al sistema scolastico tutto, dai dirigenti al personale amministrativo, ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie uno sforzo enorme per garantire il proseguimento dei percorsi scolastici, attuando strategie di ridefinizione delle attività didattiche in maniera non pianificata. Si è trattato di uno stress organizzativo e lavorativo senza precedenti per l’intero sistema scolastico italiano, che ha messo alla prova la capacità di reazione degli organismi dell’autonomia scolastica. Come è stato gestito? Quali decisioni sono state prese a livello degli istituti? Con quali conseguenze per il lavoro degli insegnanti? Con quali effetti sulla qualità della didattica?
Per provare a rispondere a queste domande è stata condotta in tutto il paese una survey sugli insegnanti durante il periodo del lockdown.
L’inchiesta è stata rivolta ai docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di COVID-19 ed è stata promossa e condotta dalla FLC CGIL, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, l'Università La Sapienza di Roma e l'Università degli studi di Teramo.
L’analisi, che sarà presentata in videoconferenza martedì 13 ottobre a partire dalle 15, si concentra sui seguenti aspetti: i processi decisionali attuati nei contesti scolastici; l’esperienza pregressa di didattica a distanza e i percorsi formativi per i docenti; gli strumenti a disposizione e le modalità adottate per la didattica; la partecipazione degli studenti ai corsi e le disuguaglianze; il carico di lavoro per i docenti e la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro; le difficoltà incontrate e il giudizio complessivo su questa esperienza. In particolare, sono state approfondite le relazioni tra questi fattori e i profili demografici (sesso, anno di nascita e provincia di residenza) e occupazionali dei rispondenti (grado di insegnamento e tipo di rapporto di lavoro).
L’analisi evidenzia da un lato le numerose criticità affrontate dai docenti, dall’altro la loro capacità di reazione e intervento per garantire lo svolgimento delle attività scolastiche, in un contesto caratterizzato da crescenti disuguaglianze (tra i diversi contesti territoriali e organizzativi) e da una estrema diversificazione delle esperienze di didattica a distanza, con una pluralità di stili di gestione, strumenti e pratiche adottate, anche in conseguenza delle carenze di coordinamento, supporto e indirizzo generale.
Sarà possibile seguire l'evento in diretta sulla pagina Facebook FLC CGIL Nazionale e su www.flcgil.it.