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Istruzione degli adulti: la FLC CGIL chiede un incontro al Ministero

La pubblicazione del Regolamento doveva essere l’inizio di una stagione nuova, ma l’Amministrazione lascia insoluti i problemi insorti.

17/12/2014
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Il 1 settembre 2014 in molte regioni italiane sono stati avviati i nuovi centri per l’Istruzione degli Adulti, conosciuti con l’acronimo di CPIA. Nel contempo sono partiti anche i nuovi percorsi di secondo livello che sostituiscono gli ex corsi serali, ma che rimangono comunque incardinati nell’istituto superiore dove sono allocati.

La circolare ministeriale 36 del 2014, che scandisce i criteri per l’espletamento dei due percorsi, pur con le contraddizioni legate a “quel senza oneri per lo stato” che accompagna tutti gli articoli del Regolamento, lasciava intravedere una attenzione da parte dell’Amministrazione a un settore così strategico della scuola, un settore che coniuga i diritti di cittadinanza con quelli della formazione per tutto l’arco della vita.

La solitudine è stata invece il denominatore comune dello stato in cui sono stati lasciati i CPIA e percorsi di secondo livello, nell’assoluta mancanza di rispetto, in alcuni casi, del mandato della circolare ministeriale stessa.

In molte assemblee svolte dalla FLC CGIL col personale di tale segmento di scuola, il senso di smarrimento è stato espresso in maniera accorata, perchè comunque prevale la convinzione che le pari opportunità di cui parla il dettato costituzionale partono proprio dal diritto alla formazione.

Da due di queste assemblee, a Bari e a Lecce, è uscito un documento che riassume il disagio complessivo che i lavoratori e l’utenza  dell’istruzione degli adulti, ex corsi serali compresi, stanno vivendo a causa dell’ennesima riforma “senza oneri per lo stato”.

La FLC CGIL ha chiesto un incontro al Ministero per affrontare i nodi cruciali dei problemi emersi, sia sotto l’aspetto ordinamentale che su quello contrattuale.

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