Istruzione degli adulti, una scommessa per la lotta all’analfabetismo
La FLC CGIL raccoglie l’appello affinché vengano sollecitate alle Istituzioni iniziative adeguate nell’ambito della lotta all’analfabetismo.
La FLC CGIL raccoglie l’appello di un gruppo di docenti che operano all’interno dei Centri Territoriali di Educazione Permanente dell’Emilia Romagna, affinché vengano sollecitate alle Istituzioni iniziative adeguate nell’ambito della lotta all’analfabetismo.
Tra i primi firmatari figura il professore Tullio De Mauro.
In Italia si va sempre più connotando una regressione culturale che si può definire, per dirla con le parole di Francesco Susi, “analfabetismo moderno”.
Ai tempi di Internet e della velocità dell’informazione, l’Italia si colloca agli ultimi posti tra 24 Paesi per i livelli di competenze linguistiche e matematiche dei suoi cittadini, nonostante il dato di crescita dell’ultima indagine OCSE.
Sono compromessi così il diritto alla cittadinanza attiva, al lavoro, alla salute, comunque alla capacità autonoma di gestire i propri diritti.
La civiltà di un Paese si misura dal modo in cui tratta i soggetti più deboli: un modo non occasionale, ma scelto consapevolmente, frutto di un’educazione e di una cultura solidali. In questo senso lo studio della lingua non può essere soltanto lo strumento per il permesso di soggiorno per gli stranieri, ma deve essere il veicolo di conoscenza, di rispetto per i propri vissuti, di crescita di tutta la comunità.
Le esigenze di una società in rapida trasformazione, gli effetti della crisi economica (l’aumento della dispersione scolastica, la necessità di ricollocarsi nell’ambito lavorativo per aver perso il lavoro, la necessità di trovare un lavoro) rendono l’Istruzione degli Adulti pubblica uno dei punti preminenti del piano di ricrescita di cui ha bisogno l’Italia, e con essa prioritarie le strategie per rendere esigibile il diritto all’apprendimento permanente come recita il nostro dettato costituzionale.