29 novembre 2014: a Bologna si parla di scuola, università e ricerca come bene comune della cultura europea
Contro la politica dell’istruzione intesa come servizio a pagamento, soltanto una proposta di istruzione pubblica condivisa può porre un argine alla deriva mercantilistica del sapere che aleggia in Europa come in Italia.
Studenti, insegnanti, genitori, comitati e sindacati il 29 novembre 2014 si incontreranno a Bologna per parlare di istruzione e ricerca come beni comuni per una cultura europea delle pari opportunità.
Contro la politica dell’istruzione intesa come servizio a pagamento, soltanto una proposta di istruzione pubblica condivisa può porre un argine alla deriva mercantilistica del sapere che aleggia in Europa come in Italia.
La FLC CGIL ha risposto positivamente alla richiesta del comitato promotore della legge di iniziativa popolare (LIP) di adesione all’iniziativa di Bologna.
La storia della LIP, che nasce nei primi anni 2000, va in perfetta controtendenza rispetto alla Buona scuola di Renzi: ne rovescia il metodo partendo dall’ascolto vasto per giungere alla proposta, cambia lo scenario e gli attori principali. Soprattutto risponde alle logiche costituzionali del pluralismo culturale, della formazione democratica dei cittadini, della loro parità di accesso alla formazione.
E’ necessario sostenere la LIP, farne oggetto di dibattito con i docenti e con la così detta società civile, perché il Parlamento voglia occuparsi finalmente di questa proposta di legge di iniziativa popolare che ha fatto tanta strada e tanta ne farà per ridare dignità alla scuola calpestata dalle politiche dissennate sull’istruzione.
L’iniziativa di Bologna, che vede la partecipazione di esperti come Curzio Maltese, Nadia Urbinati, Salvatore Settis mette a confronto la proposta della LIP con i vari sistemi europei d’istruzione in una prospettiva di legislazione comune che assicuri uguaglianza di opportunità alle future generazioni.