Alles Beginnt mit Guter Bildung! - Tutto comincia con una buona istruzione!
La FLC CGIL partecipa al congresso del maggiore sindacato tedesco dei settori dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Il 13 giugno si è aperto a Düsseldorf il Congresso del GEW - Gewershaft Erziehung un Wissenshaft, il maggiore sindacato tedesco dei lavoratori della conoscenza che ha visto oggi l’elezione di Marlis Tepe alla presidenza dell’organizzazione. A Marlis Tepe, e a tutto il nuovo gruppo dirigente, vanno gli auguri della FLC CGIL.
Il congresso è stato preceduto da un seminario internazionale promosso da GEW con la Friedrich Erbert Stiftung su “Quale cooperazione internazionale tra sindacati in un’età di crisi”. Al seminario hanno partecipato delegati di organizzazioni sindacali da Spagna, Grecia, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Bulgaria, Polonia, Croazia, Egitto, Turchia, Palestina e Israele, Burkina Faso, Brasile e Nicaragua, Stati Uniti. Per l’Italia era presente la Flc Cgil.
L’intervento di apertura è stato di Nicolaos Papachristos (OLME - Grecia, Defending workers’ rights, democracy and public education in Greece and Europe) che ha presentato i dati più recenti relativi alle ricadute delle politiche di drastica austerità nel suo paese, ma ha anche posto l’attenzione sulle politiche autoritarie e repressive attuate dal governo nei confronti delle opposizioni sociali e civili. Ai tagli ai salari e all’aumento delle ore di lavoro hanno fatto seguito licenziamenti, la precettazione dei lavoratori e una serie di leggi emergenziali che prevedono il licenziamento e la detenzione dai 3 ai 5 mesi per quei lavoratori - anche nella scuola - che scioperino nonostante la precettazione. E’ evidente come la crisi economia ha gettato la Grecia in una vera e propria democrazia autoritaria cui è necessario reagire uniti. In paesi come la Grecia, la Spagna, il Portogallo le risposte dei lavoratori e dei cittadini sono state forti e determinate ma solo una lotta comune europea può imporre politiche diverse e porre un argine all’autoritarismo crescente.
Il seminario ha quindi visto le relazioni di Francine Lawrence (AFT - USA, Solution-orientated trade unionism in the USA); Mamadou Barro (F-SYNTER - Burkina Faso, Trade unionism in Western Africa: The example of Burkina Faso); Abdulhafeez Essayed e Abdulhafeez Tayel (ISTT - Egypt, The role of independent teachers‘ unions in the Egyptian revolution); Yanka Damianova (SEB - Bulgaria, Trade unions policies in times of crisis); Gesa Bruno-Latocha (GEW - Germania, Education policy and the European Fiscal Compact in Germany); José Antonio Zepeda Lopez (FNT - Nicaragua People’s democracy against neoliberalism in Nicaragua).
Infine, la piena solidarità delle organizzazioni presenti è andata a Mehmet Bozgeyik (Egitim Sen - Turchia, Solidarity against criminalisation of trade unions in Turkey) che anche grazie alla campagna internazionale lanciata dall’Internazionale dell’Educazione, cui la Flc ha attivamente partecipato, è stato infine rilasciato dalle autorità turche dopo ben 10 mesi di ingiusta detenzione per le attività sindacali svelte a difesa del lavoro e della democrazia. Sono ancora molti gli studenti, I lavoratori - sindacalisti e non - i cittadini nelle carceri turche come le drammatiche vicende di queste settimane ci hanno ricordato.
Il dibattito che è seguito nei due giorni del seminario ha posto il problema urgente di un maggiore e più forte coordinamento europeo sindacale per rispondere con forza alle derive autoritarie che l’austerità ha favorito e imposto. La proposta accolta dalle organizzazioni europee partecipanti e sostenuta da quelle non europee è quella di inviduare una “action policy” comune, ma anche rilanciare in maniera coordinata proposte di tassazione dei patrimoni e di contrasto alla speculazione economia, di affermazione di politiche redistributive europee, di maggiore integrazione politica europea in un ottica solidaristica e democratica. Quale Europe e quale futuro debba avere l’euro sono quindi stati i temi che hanno attraversato il confronto nei due giorni di seminario così come quale ruolo debbano avere le organizzazioni dei lavoratori oggi.