Campagna globale per l’educazione: Global Action Week 2017
Lo slogan di quest’anno sarà “Stand Up for Education”.
Come ogni anno la fine d’aprile ci riserva l’appuntamento con le scuole di tutto il mondo: la GLOBAL ACTION WEEK, settimana di azione globale lanciata dalla campagna globale per l'educazione, per ricordare a tutti i governanti del mondo gli impegni assunti già nel lontano anno 2000, all’inizio del millennio, circa lo sviluppo dell’educazione in tutti i paesi.
Sappiamo che non tutto è stato fatto per quegli obiettivi, così come sappiamo che in questo periodo di crisi economica è ancora più difficile mantenere gli impegni presi, ma sappiamo anche che la tensione verso i risultati sperati e le pressioni esercitate su chi deve prendere provvedimenti hanno prodotto comunque avanzamenti significativi.
Ecco perché la FLC CGIL promotrice fin dalle sue origini della campagna globale dell'educazione in Italia e componente del Coordinamento nazionale della coalizione italiana non vuole mancare all’appuntamento con tutte le scuole del mondo. Quest’anno lo slogan scelto è STAND UP FOR EDUCATION che potrebbe essere tradotto con “Erigersi a difesa dell’educazione”.
Il “ponte” di questa ultima settimana del mese rende il tempo a disposizione un po’ angusto per questo il Coordinamento nazionale ha deciso di prolungare nel mese di maggio le iniziative ribadendo tuttavia da subito le sue intenzioni con il documento “Chiediamo la parola per l’educazione”.
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Chiediamo la parola per l'educazione
Nel 2015, i leader mondiali si sono impegnati per una nuova agenda per lo sviluppo per costruire un futuro più giusto, più inclusivo e sostenibile per il pianeta e per le future generazioni: gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Tra questi, l’SDG4, con cui i governi si sono impegnati a garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e un apprendimento per tutta la vita per tutti. Questo obiettivo, insieme con la Dichiarazione di Incheon, è alla base della nuova Agenda 2030.
Nel campo dell’educazione c'è ancora una lunga strada da percorrere per realizzare l’obiettivo principale previsto dall’Agenda: non lasciare nessuno indietro. Oggi, ci sono ancora 263 milioni di bambini, giovani e adolescenti in tutto il mondo che rimangono esclusi da ogni percorso educativo, la maggior parte dei quali in Africa sub-sahariana. Inoltre, 758 milioni di adulti sono analfabeti, due terzi dei quali donne. Il carattere universale degli SDG fa sì che non si possa dimenticare la situazione dell'istruzione in Italia, dove i tagli alla spesa pubblica hanno particolarmente colpito i principali gruppi più vulnerabili, un problema che si riflette nell’alto tasso di abbandoni scolastici nel nostro paese, tra i più alti d'Europa.
Il 2017 è un anno fondamentale per cominciare a invertire questa situazione, perché nei prossimi dodici mesi i governi dovrebbero sviluppare piani d'azione per l'attuazione degli SDG e definire gli indicatori che serviranno a misurare il progresso nella realizzazione degli stessi. Sia il governo sia le amministrazioni locali devono mantenere le loro promesse e rendere conto alla società civile per l'adozione di politiche e misure necessarie per la realizzazione dell’SDG4.
Inoltre, per essere veramente significativi e per onorare lo spirito degli SDG - che si propone di essere "un'Agenda del popolo, dal popolo e per il popolo" - questi processi devono essere trasparenti e coinvolgere la parte attiva dei cittadini e la società civile a tutti i livelli, attraverso la creazione di spazi e di meccanismi per l'inclusione e la partecipazione ai processi decisionali a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. L’educazione è un problema che riguarda tutti, quindi è indispensabile tener conto delle opinioni e dei contributi di tutti, in particolare quelli più colpiti dalle decisioni in materia d’istruzione: comunità educative, bambini e giovani.
Come Campagna Globale per l’Educazione (CGE-Italia) ci mobilitiamo durante la Settimana di Azione Globale per l’Educazione (GAWE) per chiedere al governo e alle amministrazioni di adempiere ai propri impegni in materia di SDG4 e ad affermare il nostro diritto come cittadini di essere partecipanti attivi nei suddetti processi.
In particolare, chiediamo:
- Che il governo dia priorità allo sviluppo di una road map chiara e credibile per l’attuazione dell'Agenda 2030, in particolare dell’SDG4, entro il 2017. In particolare, il governo dovrebbe attuare e condurre il processo per definire le politiche, bilanci e meccanismi istituzionali di attuazione dell’SDG4 attraverso creazione di un organo interministeriale sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri, lavorando in coordinamento con le Regioni, rafforzando in tal modo la natura interdipendente degli SDG.
- Assicurare la trasparenza delle amministrazioni in relazione ai processi stabiliti per raggiungere l'SDG4, attraverso la creazione di meccanismi di monitoraggio e reporting garantendo una diffusione pubblica dei risultati ottenuti.
- Promuovere una partecipazione attiva dei cittadini nei processi associati alla realizzazione dell’SDG4, assicurando che esistano spazi reali per il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e la cittadinanza sia nella definizione delle politiche sia nel monitoraggio dei risultati.
- Riaffermare l’importanza della qualità dell’educazione, e della sua gratuità ed equità di accesso, così come definita nell'Agenda 2030.
- La disposizione dei fondi necessari per garantire il finanziamento dell’intera Agenda 2030, sia a livello internazionale sia a livello nazionale. La fiducia dei cittadini nei loro rappresentanti dipende in gran parte dal fatto che gli impegni politici siano sostenuti dai finanziamenti necessari per realizzarli.