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Congresso dell’unsa-education.

Francia, Maggio 2004

30/05/2004
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Maggio

Congresso dell’unsa-education. Si è svolto il 27 28 e 29 maggio il congresso dell’Unsa-Education, il secondo sindacato della scuola francese. L’Unsa-Education nasce da una costola della vecchia Fen, sindacato “provvisoriamente autonomo” (in attesa di una mai avvenuta riunificazione tra Cgt e Fo) che dominò la scena scolastica nel dopoguerra fino al 1993, anno della scissione. Mantenuta la denominazione Fen, divenuta successivamente Fen-Unsa, allo scorso congresso, tre anni fa, divenne definitivamente Unsa-Education, legandosi ad una serie di altri sindacati, soprattutto del pubblico impiego, riuniti nell’Unsa (unione nazionale dei sindacati autonomi), che ha ottenuto un lusinghiero 5% alle elezioni intercategoriali dei consigli di conciliazione.

L’Unsa-Education è a sua volta una federazione di sindacati di mestiere (docenti, ata, presidi, medici scolastici, ricercatori, operatori dei servizi giovanili ecc.). La sua ispirazione è di tipo “riformista”, aggettivo che il suo segretario rieletto Patrick Gonthier ( era presente al nostro congresso di Salsomaggiore) brandisce come una clava in contrapposizione a quello che definisce “sindacalismo protestatorio”: non a caso nel congresso ha avuto luogo una interessante tavola rotonda internazionale sull’argomento “La scuola è riformabile?”

Nella scuola l’Unsa-Education è forte soprattutto tragli Atoss (gli ata francesi) dove sfiora il 50% dei consensi e nella scuola elementare dove ha ereditato l’esperienza del vecchio Sni aderente alla Fen, oltre che tra i dirigenti scolastici ( che in Francia esistono solo nella secondaria).

Al centro del congresso le questioni della scuola nell’epoca della globalizzazione, ripetto alla quale è chiara la scelta contro la mercificazione dell’istruzione, anche se l’Unsa rivendica alle ispirazioni riformiste l’aver trasformato l’antimondialismo in altermondialismo. In questo contesto grande importanza viene attribuito al ruolo che può assumere l’Europa ed alla diffusione del modello sociale europeo. L’Unsa vede perciò nella costituzione europea un compromesso onorevole anche se lacunoso.

Rispetto alla sua collocazione nello scenario francese l’Unsa ha rivendicato la sua piena indipendenza manifestata sia contro il governo di sinistra, troppo esitante, che controquello di destra, troppo liberista. Ha manifestato la soddisfazione di aver ottenuto buoni risultati nelle recenti elezioni degli Atoss, i quali sono stati l’unica categoria investita dal decentramento regionale, a cui l’Unsa e gli altri sindacati si sono opposti, cosi come si sono opposti alla riforma delle pensioni e ai tagli agli organici.. Ha denunciato l’operato anti-conciliatorio del nuovo governo il quale usa il decentramento per deregolamentare il lavoro., per ridurre lo Stato anziché modernizzarlo. E ha chiamato a partecipare alla manifestazione nazionale intersindacale del 5 giugno.

Sullo specifico scolastico il congresso ha messo in dubbio la capacità del governo di trarre utili indicazioni dal dibattito nazionale che è stato avviato. E se sul piano dei processi universitari l’Unsa non è ostile alla riforma del 3+2+2, denuncia la mancanza di mezzi per questa operazione. E netto è il rifiuto di accettare l’introduzione nell’ultimo anno della scuola media di orari che prefigurano l’avviamento precoce al lavoro o l’anticipo delle scelte di indirizzo.

Tag: francia