Debate Europe – "Dare voce ai cittadini"
2 aprile 2008: la Commissione europea desidera accrescere la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell'UE.
In una comunicazione intitolata "Debate Europe – valorizzare l'esperienza del Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito" la Commissione prospetta un insieme di azioni future volte a promuovere tra i cittadini di ogni ceto sociale un dibattito generalizzato e permanente sia a livello nazionale che a livello UE sul futuro dell'Unione europea.
Margot Wallström, Vicepresidente, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, ha affermato: " Le politiche dell'UE si ripercuotono sulla vita di ciascuno, si tratti ad esempio di regolamenti su tematiche quali i costi del roaming sulle reti di telefonia mobile o della libera circolazione di merci e persone ovvero di qualsiasi altro dei traguardi raggiunti dall'UE. Le politiche dell'UE devono essere perciò pienamente radicate tra gli attori politici, nel rispetto delle tradizioni democratiche nazionali, come anche nel dialogo politico quotidiano. Esse devono essere discusse e dibattute in municipio, nelle assemblee regionali, nei parlamenti nazionali, nelle trasmissioni televisive o su internet".
La Commissione europea cofinanzierà nel 2008 e 2009 diversi progetti relativi alla società civile nel contesto di Debate Europe – sia a livello UE che a livello nazionale. Oltre a portare avanti le iniziative di maggior successo intraprese nell'ambito del Piano D a partire dal 2005, la Commissione pubblicherà fra breve un invito a presentare proposte in relazione a nuovi progetti.
Debate Europe:
-
cofinanzierà progetti di consultazione dei cittadini su scala europea gestiti da organizzazioni della società civile;
-
promuoverà azioni a livello di paese per consentire ai cittadini di dibattere i loro punti di vista e discuterli con i decisori politici locali integrando altri programmi ed eventi dalla Commissione europea che incoraggiano la partecipazione attiva dei cittadini nel processo legislativo e decisionale a livello dell'UE;
-
offrirà un'impalcatura di cooperazione tra la Commissione europea e altre istituzioni dell'UE in modo da aprirsi ai cittadini e da sormontare il gap tra le politiche europee e quelle nazionali;
-
avvierà reti on-line che riuniranno i rappresentanti eletti dai cittadini a livello europeo, nazionale e regionale, giornalisti e altri opinion-maker europei per condividere informazioni, conoscenze e idee sull'UE;
-
svilupperà spazi pubblici europei nelle capitali degli Stati membri, nei quali la Commissione e il Parlamento europeo organizzeranno esposizioni, dibattiti, seminari e sessioni di informazione su questioni europee;
-
presterà maggiore attenzione alla dimensione locale facendo partecipare funzionari dell'UE ad attività a livello regionale e locale e
-
valorizzerà il potenziale della tribuna di discussione on-line "Debate Europe" tra gli utenti di internet.
Contesto:
Il Piano D è stato avviato nel 2005 in risposta alla richiesta del Consiglio europeo, formulata nel giugno 2005, di un periodo di riflessione per valutare come procedere con la riforma istituzionale dopo il voto negativo nel referendum francese e in quello dei Paesi Bassi.
Tra il 2005 e il 2007, nell'ambito del Piano D, è stata cofinanziata una serie di sei progetti innovativi di consultazione transfrontaliera dei cittadini condotti da organizzazioni della società civile, nonché progetti locali che hanno coinvolto le donne e i giovani. Tra le iniziative vi erano dibattiti tramite internet, visite di commissari europei ai parlamenti nazionali, alla società civile e ai mass-media negli Stati membri, dibattiti sulle questioni europee nelle città, informazione nelle scuole sulla realtà dell'Europa e tribune dei cittadini.
Debate Europe è parte di un'iniziativa volta ad allargare il dialogo bidirezionale preconizzato dal Piano D in vista delle elezioni europee del giugno 2009. Questo dialogo bidirezionale intende promuovere un dibattito generale e permanente sul futuro dell'Unione europea tra i cittadini di ogni ceto sociale, sia a livello nazionale che a livello dell'UE. Il Piano D integra quindi la consultazione delle parti interessate che la Commissione conduce su proposte politiche specifiche. Esso è anche complementare a diversi programmi della Commissione volti a promuovere una cittadinanza europea attiva.
Per ulteriori informazioni, si rinvia a:
La tribuna di discussione on-line Debate Europe
I sei progetti del Piano D e la conferenza finale
Roma, 8 aprile 2008